Dubliners di James Joyce | Recensione

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Dubliners di James Joyce è una raccolta di racconti pubblicata nel 1914. La sua importanza a livello letterario è data dal fatto che questo mosaico di storie fornisce una vivida rappresentazione della società irlandese dell’epoca. Attraverso le storie dei vari personaggi, Joyce ci offre uno scorcio della vita della gente di Dublino nei primi anni nel ‘900.

Chi era l’autore?

James Augustine Aloysius Joyce nasce a Dublino il 2 febbraio 1882 ed è considerato ad oggi uno dei più grandi autori del XX secolo, in quanto le sue opere, veri e propri capolavori, hanno fortemente influenzato la letteratura successiva e si sono consolidate come capisaldi del modernismo. Tra le sue opere più importanti, oltre a Dubliners, possiamo menzionare A portrait of the artist as a young man, un romanzo ispirato alla vita di Joyce stesso e Ulysses, altra pietra miliare della letteratura moderna.

Dubliners di James Joyce: trama e recensione

James Joyce, nei suoi scritti, si è sempre interessato di mostrare una visione di quella che era la realtà irlandese al tempo. Il suo intento non era quello di romanticizzare o abbellire la rappresentazione della sua città natale, ma ha sempre preferito dipingerla in tutta la sua veridicità, mostrandone i lati più controversi. In Dubliners sembra esserci riuscito perfettamente.

Dubliners di James Joyce risulta divisa in sezioni e ognuna di essa riguarda una diversa fase della vita, come, ad esempio, l’infanzia, l’adolescenza o la vita adulta. Nonostante i diversi protagonisti si ritrovino a vivere esperienze diverse, c’è un elemento che accomuna ognuno di loro, ovvero l’incapacità di sfuggire dalle situazioni in cui sono intrappolati e l’impossibilità di aspirare ad una condizione migliore.

È proprio questo, infatti, il tema centrale di Dubliners di James Joyce: la paralisi sociale. Joyce in Dubliners ci presenta dei personaggi inetti, statici, totalmente privi della capacità di cambiare, bloccati nelle loro piccole tragedie esistenziali. Questa staticità psicologica si riflette anche nello stile dell’opera stessa, che appare molto descrittivo, lento e caratterizzato dall’uso ricorrente del flusso di coscienza, una tecnica scrittoria tipica del modernismo.

In Dubliners di James Joyce vediamo muovere da parte dell’autore una fortissima critica sociale, scagliandosi contro la società irlandese, vista come un microcosmo chiuso da cui era difficile sfuggire. Questa visione così pessimistica che Joyce aveva della sua patria era dovuta alla mentalità fortemente conservatrice, molto legata ai principi della chiesa cattolica che rendevano difficile un rinnovamento culturale.

Molti personaggi dell’opera proveranno spesso a scappare, a cercare un’alternativa ma i loro tentativi falliranno ogni volta. C’è quindi un parallelo tra le vite di queste persone e quella che era la situazione sociale, politica ed economica dell’Irlanda, una sorta di metafora.

Possiamo affermare con coninzione che Dubliners di James Joyce sia un’opera monumentale, sia a livello letterario, in quanto ci fornisce tutti gli elementi di uno scritto modernista, che a livello storico perché si classifica come un resoconto delle dinamiche culturali e sociali dell’Irlanda del XX secolo. Per gli appassionati di letteratura inglese, la sua lettura è fondamentale, Dubliners è un libro immancabile nella propria collezione.

Fonte immagine “Dubliners di James Joyce | Recensione”: copertina del romanzo su Amazon

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