Raybearer di Jordan Ifueko | Recensione

Raybearer di Jordan Ifueko

Raybearer, di Jordan Ifueko, è un romanzo fantasy pubblicato per la prima volta in lingua inglese nell’agosto del 2020, con Amulet books. La traduzione a cura di Marinella Magrì di Raybearer arriva nelle librerie italiane tre anni dopo, nel gennaio 2023, con Fazi Editore.

Jordan Ifueko è una giovanissima scrittrice nigeriana-statunitense conosciuta in particolar modo per il suo romanzo debutto Raybearer, che nel giro di poco tempo, è subito diventato un best seller newyorkese, al quale segue il suo sequel, Redemption. Il primo volume è stato così tanto apprezzato al punto di essere scelto da Netflix per la produzione di una nuova serie televisiva diretta dalla sceneggiatrice Gina Atwater.

Raybearer di Jordan Ifueko: la trama

Tarisai è una bambina speciale, dalla rara capacità di raccogliere le storie delle persone, semplicemente toccandole. È cresciuta a rocca Bhekina, un posto sicuro, poiché invisibile al mondo esterno senza l’affetto di una madre, conosciuta con lo pseudonimo di Lady, ma in compagnia di tutori, ai quali, però, non era permesso di toccare la piccola. Il loro compito è tenerla al sicuro, in previsione di ciò che il futuro, già scritto, ha in serbo per lei. Il piano di Lady è spedire la figlia in un viaggio attraverso dodici regni nella capitale dell’impero di Aritsar, per competere con altri bambini ed essere scelta come membro del consiglio del principe ereditario, Dayo. Per diventare una degli undici prescelti, Tarisai dovrà imparare ad amare Dayo e promettere di consacrare la sua vita per servirlo. La richiesta di Lady, o meglio, il suo ordine, al quale difficilmente potrà sottrarsi, è molto semplice, far sì che Tarisai venga unta dal principe, così da poterlo uccidere. Solo i membri del consiglio, infatti, hanno il potere di fargli del male. Tarisai, che è solo una bambina, non ha però alcuna intenzione di uccidere un innocente, per cui si opporrà, pur seguendo inizialmente il piano della madre, e facendosi accettare all’interno del Palazzo dei Bambini. 

Un testo ricco di spunti di riflessione

Tra le tante caratteristiche che rendono questo libro coinvolgente abbiamo le lunghe descrizioni di regni, creature, costumi e acconciature, che permettono di immaginare una realtà a metà tra l’epico e il magico. La trama è talmente intricata e ricca, che riassumerla in poche righe, senza svelare i vari arcani è impossibile. A volte è difficile tenere il conto delle culture e delle lingue che fanno parte di un mondo così grande come quello di Raybearer, niente è lasciato al caso e ogni tassello si riempie di autenticità grazie alle descrizioni dettagliate dell’autrice, influenzata dai miti e dalle leggende africane alle quale si sente molto legata. Anche i personaggi sono degni di nota, per niente piatti, ma dotati di grande spessore. Raybearer è la storia di un viaggio alla ricerca del proprio percorso, ma è anche una storia d’amore, di amicizia e di lealtà. È la storia di Tarisai, anche conosciuta come Fatta-di-me, che crescerà diventando una ragazza determinata e desiderosa di mettere la giustizia al primo posto, anche se questo significa voltare le spalle a una madre assente, ma amata profondamente.  

Per gli amanti del fantasy, Raybear è senza dubbio una storia meritevole, un genere young adult dal carattere fantascientifico, di mentalità aperta, che sa rendere tematiche come il colonialismo, l’amore e la schiavitù con la giusta dose di serietà, e che perciò sa essere certamente di esempio per i giovani che si approcciano per la prima volta alla lettura.

Fonte immagine:  Fazi Editore

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A proposito di Martina Calia

Classe 1997, laureata in Mediazione Linguistica e Culturale e attualmente specializzanda in Lingue e Letterature europee e americane presso L'Orientale di Napoli. Lettrice accanita di romance in ogni sua forma, che a tempo perso, si cimenta nella scrittura creativa sia in italiano, ma soprattutto in inglese.

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