”La fragilità degli onesti” di Francesco Lisbona

Francesco Lisbona

Francesco Lisbona presenta come romanzo d’esordio ‘’La fragilità degli onesti’’ scoprendo le increspature del passato lasciate come segni indelebili sui suoi stessi personaggi, e forse, su tutti i suoi lettori.

Un ragazzo che fugge da un passato che lo tormenta: perché seguire la sua storia? Il libro di Francesco Lisbona

Freddo, apatico e disinteressato.
Victor è un ragazzo francese, arrivato in Italia, nella secolare Firenze, per trascorrere il suo exange year. La scelta di un luogo così lontano per la sua patria non è casuale. Victor cerca nella nuova città un modo per fuggire dal suo passato, dai fantasmi che lo tormentano, dalle scelte sbagliate che sente di aver compiuto, e dalle azioni non fatte che lo schiacciano.
Il luogo dove cerca riparo dalla sua tristezza, il luogo che vuole rendere protagonista dei suoi ricordi felici, però, è costellato di persone che, non riuscendo a fuggire dai loro tormenti, ci si sono stabiliti. Hanno trovato il modo di vivere nelle loro debolezze, delle loro incertezze, fino ad arrivare alla follia.
Una domanda sorge spontanea osservando quindi il viaggio di Victor; si può realmente fuggire dalle proprie fragilità, da ciò che ci rende vulnerabili di fronte al presente, o queste sono destinate  a divenire una gabbia in cui dovremo solo imparare a convivere?

L’apparenza inganna: perché è facile giudicare il libro senza averlo concluso

Una cicatrice resta nascosta finché il primo uomo non la nota, dopo di lui, tornerà a essere il ricordo di una ferita. La scoperta di questo libro, allo stesso modo, è lenta, a tratti confusa. È facile perdersi nelle descrizioni della città vista dagli occhi del giovane aspirante medico. È facile chiedersi se la freddezza in cui il tutto viene descritto derivi da una disattenzione da parte dell’autore o da una scelta stilistica. Ma un po’ come le persone, questo libro richiede il suo tempo per dare spiegazioni.
Richiede il suo tempo perché porta il suo focus non sull’aspetto più superficiale dei personaggi -che sarà possibile notare dalle prime pagine e che ce li farà risaltare all’occhio come macchiette, più che personaggi a tutto tondo-; ma nella parte più profonda di ognuno di loro. Nella parte che non è accessibile agli sconosciuti. Nella parte che potremo scoprire solo quando avremo confidenza con loro, solo quando ci sarà facile riconoscerli. Solo quando loro si sentiranno pronti a parlare. Una volta che però conosceremo la realtà posta dietro l’apparente superficialità, ci sarà impossibile non riconoscere in tutte le pagine precedenti il motivo delle loro azioni. Le fragilità di ogni personaggio, principale o secondario che sia, sono del tutto una sorpresa. Mirano a lasciare i lettori con gli occhi sgranati, qualche volta ad asciugarsi una lacrima, e più volte a riflettere.

Una poesia affogata tra le pagine: la fragilità di un verso

Insieme con le lezioni universitarie e le stranezze del luogo dove abiterà, osservabili dagli occhi del protagonista, sarà possibile affondare tra le pagine delle sue poesie. Scritte per svago, per sfogo e qualche volta per disperazione. Inizialmente percepite come semplici dettagli trascurabili, le poesie, man mano che ci si immergerà nella trama, diventeranno parti integranti della storia. Bisogna ammettere però che l’arte poetica di Francesco Lisbona non è del tutto una sorpresa, grazie ai precedenti successi letterari: era infatti già balzata agli onori della cronaca.

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