I Paradisi minori di Megan Mayhew Bergman

Paradisi minori

Gioia Guerzoni, traduttrice ormai da vent’anni, navigando sui social ha avuto la fortuna di imbattersi nell’opera della scrittrice del Vermont Megan Mayhew Bergman, Birds of a Lesser Paradise. Una volta divorato, non ha potuto fare a meno di proporre la sua traduzione all’NNEditore, già attiva nella scoperta della scrittrice americana, come di tante voce emergenti, definendosi una casa lettrice. «Le parole di Megan Mayhew Bergman sono così forti e delicate insieme, e vanno maneggiate con cura e rispetto. Spero di esserci riuscita», si augura Gioia Guerzoni. L’opera finita è Paradisi minori, pubblicato a inizio settembre.

La nostra traduttrice ha notato tra le righe di Megan Mayhew Bergman assonanze con Kurt Vonnegut, un artista poliedrico, uno scrittore di fantascienza, satira, valori umanitari che incontrano l’ecologia. L’uomo e la natura. Due mondi che talvolta sembrano incompatibili, con lo sfruttamento del secondo da parte del primo. «Siamo animali terribili. Penso che il sistema immunitario della Terra stia cercando di sbarazzarsi di noi, e farebbe soltanto bene», afferma Vonnegut.

Natura e uomo sono i protagonisti di Paradisi minori

I racconti di questa prima raccolta di Megan Mayhew Bergman vedono voci femminili, continui io immersi nelle afflizioni del cuore. Il cuore è in grado di unire quei due mondi così complessi, un cuore condiviso da animale e uomo, insieme ai suoi misteri. I personaggi femminili analizzano i proprio sentimenti mettendosi a paragone con i comportamenti animali. La scelta delle loro professioni è infatti indicativa della loro capacità di comprendere la realtà ferina. Sono veterinarie, lavorano allo zoo, sono in contatto con la terra e l’orto, o grandi animaliste. «Di notte tutto sembra enorme – procioni, scoiattoli, un cervo spaventato. Ma nulla era più feroce e selvaggio di me. Ero furiosamente viva».

Spesso sono gli uomini, i loro compagni, a non comprenderle, a costringerle a scelte complesse, scelte che molti personaggi si trovano ad affrontare, a dover pensare di lasciar andare il cuore, immergendosi fino ad annegare. Ma alcuni uomini sono belve. Ed è in questo che la linea sottile tra uomo e animale si spezza. «Certo, si potevano vestire bene e mettere belle parole in bocca, ma sotto la cravatta di seta e la camicia stirata c’era sempre un animale. Un animale affamato, territoriale, ansioso di soddisfare i propri bisogni».

Nei Paradisi minori le specie animale e umana si assomigliano, sono gli istinti ad accumunarle

L’assonanza tra il cuore della donna e il cuore animale si palesa quando si parla di prole. Donne che non riescono a realizzare il proprio sogno, o donne che hanno figli che non riescono a stringere. «Siamo le madri cattive, l’alce e io – io perché bevo, l’alce perché ha abbandonato i suoi piccoli per badare all’ultimo nato». Spesso, invece, il rapporto contrastato non è con il proprio uomo o con i propri figli, ma con le proprie madri. Perché quando si parla del cuore, si parla anche delle mille facce dell’amore. «La verità è che siamo pazzi, malati d’amore, tutti quanti». Come ha affermato David James Poissant, il vero significato nelle storie è quello «dell’essere soli e dell’essere innamorati, spesso allo stesso tempo». Così l’odio per una madre poco presente si trasforma in ricerca ossessiva di calore umano, lo stesso calore che cerca il cucciolo in grembo alla sua mamma.

I due universi arrivano così a confondersi, svelando amare verità: «Non c’erano promesse né obblighi tra esseri viventi, pensò, che siano umani o animali. Solo bisogni, puri e semplici, nascosti da un gioco di finzioni». L’assimilazione con la natura è metamorfosi, come quando uno dei personaggi di Paradisi minori afferma: «Il mio cuore era sprofondato sottoterra, un tubero umido, che si nascondeva dal sole per la vergogna».

Lo stile di Paradisi minori è nel primo impatto asciutto. I dialoghi sono in bassorilievo nel testo, scorrono senza interromperlo. Un continuo parlare, prevalentemente con se stessi. Racconti da leggere in un fiato, con una scarica di emozioni contrastanti.

Altri articoli da non perdere
Bianca come la luna, di Hwang Sŏk-yŏng | Recensione
Bianca come la luna, Hwang Sŏk-yŏng | Recensione

Bianca come la luna, scritto da Hwang Sŏk-Yŏng, è un romanzo in cui leggenda e realtà si fondono. Hwang Sŏk-yŏng, Scopri di più

L’Atlante delle donne di Joni Seager e la mappa delle disparità
Atlante delle donne

Nell’introduzione de L’atlante delle donne di Joni Saeger, edito da add editore (6a rist. 2021) nella traduzione di Florencia Di Scopri di più

Il buon soldato Švejk di Jaroslav Hašek: il racconto satirico della guerra
Il buon soldato Švejk di Jaroslav

Il racconto della guerra di Jaroslav Hašek nei panni di un soldato: il buon Švejk Biografia Jaroslav Hašek naque a Praga, Scopri di più

Konstantinos Kavafis: Una notte a Kalinteri e altre prose
Konstantinos Kavafis

Esce per i tipi di Via del Vento la raccolta Una notte a Kalinteri e altre prose di Konstantinos Kavafis, Scopri di più

Liz Climo con Un’aragosta al giorno (Recensione)
Liz Climo con Un'aragosta al giorno (Recensione)

Recensione della raccolta di vignette umoristiche Un'aragosta al giorno di Liz Climo Liz Climo è una delle orgogliose “matite” dell’entourage Scopri di più

Le Lacrime di Napoli, il nuovo libro di Tania Rennella
Le Lacrime di Napoli, il nuovo libro di Tania Rennella

Le Lacrime di Napoli, libro di Tania Rennella, edito da Giunti editore. Marie è una giovane donna parigina, vive a Scopri di più

A proposito di Carolina Borrelli

Carolina Borrelli (1996) è iscritta al corso di dottorato in Filologia romanza presso l'Università di Siena. Il suo motto, «Χαλεπὰ τὰ καλά» (le cose belle sono difficili), la incoraggia ogni giorno a dare il meglio di sé, per quanto sappia di essere solo all’inizio di una grande avventura.

Vedi tutti gli articoli di Carolina Borrelli

Commenta