La manutenzione dei sensi di Franco Faggiani | Recensione

La manutenzione dei sensi

La manutenzione dei sensi di Franco Faggiani è un libro che arriva dritto al cuore. Edito da Fazi e in libreria dal 1° febbraio 2018, racconta in modo semplice e diretto una storia straordinaria. Una storia di salvezza, di cambiamento e di accettazione.

Potrebbe essere definito un romanzo di formazione, e sarebbe corretto, certo, ma limitante: La manutenzione dei sensi, infatti, è sicuramente incentrato su un percorso di crescita interiore ma, allo stesso tempo, tocca temi importanti, come la morte, la solitudine, la diversità. E lo fa in maniera così semplice, così naturale, da far quasi dimenticare la grandezza degli argomenti trattati.

Leonardo e Martino, protagonisti del romanzo, rinascono a poco a poco dalle ceneri delle loro vite sull’orlo del burrone. L’uno, attraverso la solitudine, cerca di elaborare la perdita della moglie; l’altro rifugge i contatti umani per la sua stessa natura. Eppure, Leonardo e Martino vivono bene insieme. A loro modo, si creano un equilibrato ecosistema in cui vivere, in cui essere se stessi. A loro modo, sono una famiglia. E si salvano a vicenda. La prima lezione che si può trarre da La manutenzione dei sensi è proprio questa: la famiglia è composta da coloro che ti accettano e ti amano per quello che sei e, al contempo, ti rendono migliore.  Non è necessario che vi siano legami di sangue, ma è necessario che si instauri un vincolo spirituale.

La seconda lezione  che Faggiani impartisce è: non fermarti alle apparenze, vai oltre le etichette. Nella vita di tutti i giorni siamo abituati ad etichettare tutto, anche le persone. E così, ci può capitare di abbinare mentalmente dei “cartellini di identificazione” ai personaggi che incrociamo durante la lettura del romanzo. Leonardo sarà indicato, magari, come il “vedovo triste”; sua figlia Nina come “assenteista dei sentimenti”; Augusto come “vecchio burbero”.

Eppure, più si procede nella lettura, più ci si rende conto che ogni definizione ha un sapore di provvisorietà, non solo perché i caratteri tendono a mutare, ma perché dietro alle apparenze, dietro alle etichette, c’è sempre di più. Il caso emblematico è proprio quello di Martino, che ha ben due etichette appiccicate addosso: è un orfano, ed è affetto dalla sindrome di Asperger. Eppure, Martino non è la sua sindrome: è un ragazzo intelligente, a suo modo sensibile. Certo, è schivo e spesso taciturno, ma è anche capace di regalare sorrisi che ti bloccano il cuore. A scuola ci sono cose in cui non riesce a brillare, ma in altre eccelle: è creativo ed esperto conoscitore della natura. Certo, continuerà a non parlare a vanvera, ad aggiustarsi continuamente il ciuffo che gli ricade sugli occhi, a fare domande spiazzanti e a rispondere con estrema sincerità, ma negli anni sarà in grado di farsi degli amici, di esprimere le sue emozioni anche con il contatto fisico.

La manutenzione dei sensi è quindi un romanzo ricco di pregi, a partire dalla scrittura posata e scorrevole. Belle anche le descrizioni vivide, che immettono il lettore direttamente all’interno delle ambientazioni. Infine, la leggerezza con cui Faggiani riesce a trattare di argomenti importanti rende La manutenzione dei sensi un romanzo godibile e interessante, da leggere assolutamente.

La manutenzione dei sensi, trama

Il romanzo è la storia di Leonardo Guerrieri, vedovo cinquantenne, e Martino Rochard, un ragazzino taciturno che affronta in solitudine le proprie instabilità. Leonardo e Martino hanno origini ed età diverse, ma lo stesso carattere appartato, nonostante non abbiano, in realtà, alcun vincolo genetico: Martino è un orfano, giunto in casa Guerrieri in affido temporaneo, tramutatosi poi in una soluzione stabile. La convivenza tra i due è semplice, basata su un equilibrio che si sono costruiti lentamente, giorno dopo giorno, imparando a rispettarsi e accettarsi senza remore. Alle medie, però, a Martino, ormai adolescente, viene diagnosticata la sindrome di Asperger. Questo è, apparentemente, il motivo  che spinge Leonardo a decidere di lasciare Milano per trasferirsi nella baita di montagna acquistata anni addietro insieme alla defunta moglie. Sarà proprio grazie alle atmosfere pacifiche e serene delle Alpi piemontesi che Martino e Leonardo riusciranno a ritrovarsi, a reinventarsi come la  migliore versione di se stessi.
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