L’odore dei ragazzi affamati di Peeters e Phang | Recensione

odore dei ragazzi affamati

L’odore dei ragazzi affamati (titolo originale L’odeur des garçons affamés) è una graphic novel creata dal fumettista Frederik Peeters e dalla scrittrice e sceneggiatrice Loo Hui Phang, tradotta da Maria Teresa Segat e pubblicata dalla BAO Publishing (già editrice di Macerie prime e La giusta mezura). Un’opera in cartonato, di 112 pagine, a colori: le tinte sono forti e vivide, i colori si contrappongono nelle accese tonalità del rosso o dell’azzurro, a seconda che ci si trovi sul piano reale o su quello onirico. I disegni sono accurati, meticolosi, espliciti.

«Esci dall’acqua e rimettiti quegli stracci. È strano parlare con una persona nuda quando si è vestiti.» «Perché?» «A me dà fastidio. O si è entrambi nudi, o entrambi vestiti. Si chiama parità.»

«…E non c’è niente di più bello dell’odore dei ragazzi affamati»

A fare da sfondo un’ambientazione western post secessionista, nel polveroso e desertico Texas. I protagonisti sono tre, un gruppo male assortito di individui di cui (se dovessero malauguratamente sparire) non si sentirebbe la mancanza: sono stati ingaggiati da uno sconosciuto multimiliardario per svolgere uno studio approfondito sulla comunità di nativi americani Comanche. Ognuno di loro (Milton, Oscar e il Signor Stingley) nasconde un segreto profondo e porta con sé una quantità poco invidiabile di demoni.

Stingley sottolinea quanto il loro gruppo sia una società in scala ridotta, di cui lui sarebbe l’elemento primario con potere decisionale e depositario del sapere tecnico, Oscar Forrest l’elemento secondario con funzione esecutiva e Milton quello terziario, che non deterrebbe alcun sapere e il cui ruolo sarebbe “puramente domestico”. Anche nelle più strutturate società, però, bisogna tener conto delle individualità e delle proprie capacità, spesso tenute nascoste fino alla necessità di doverle manifestare, magari per amore.

Allo stesso modo non bisogna sottovalutare un altro importantissimo elemento: l’”immenso, insolente, innegabile” desiderio che pervade l’essere umano, che muove i protagonisti e il mondo stesso, condizionandolo costantemente nelle sue scelte e nelle sue azioni. E non importa che si indentifichi strettamente nella sessualità o più largamente nell’avidità e nel desiderio di possesso.

I protagonisti impareranno a conoscersi, affronteranno moltissimi pericoli, sfuggiranno a un cacciatore di taglie e dovranno sopravvivere a una mandria imbizzarrita di mustang diretta verso di loro. Dovranno stringersi forte o imparare a riconoscere chi tenere lontano, mentre scopriranno moltissime verità indagando su se stessi e sulle proprie pulsioni.

«Siamo ancora vivi?» «Più vivi che mai»

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A proposito di Francesca Paola Esposito

Napoletana. Già laureata in Lettere Moderne alla Federico II, attualmente iscritta a Scienze storiche allo stesso ateneo. Vivo nel sospetto di aver imparato prima a leggere, poi a camminare. Certo è che da quel momento non ho più smesso.

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