Leggere romanzi sulla maternità, in una società fortemente patriarcale, è un atto di ribellione oltre che di formazione emotiva. Scrivere e leggere sulla maternità significa andare contro stereotipi costruiti e false credenze, combattendo quelle immagini forzate di madri-soldato tanto perfette quanto innaturali.
Secondo diversi studi, sono migliaia le donne che sperimentano emozioni contrastanti legate alla maternità. Il senso di inadeguatezza, il sacrificio delle proprie passioni e della propria identità sono aspetti fondamentali implicati nella scelta di diventare madre. Non dimentichiamoci che la maternità è anche una questione sociale di cui, per conoscerne le conseguenze e le evoluzioni, è importante prestarsi alle letture femministe. I romanzi spesso mettono in luce le pressioni culturali in diverse dimensioni spazio-temporali, le aspettative imposte alle donne e le difficoltà strutturali.
È chiaro che la maternità può portare gioia e completezza, ma non esclude il senso di fatica e di dolore: la letteratura è un’arte capace di mostrare questa ambivalenza senza filtri e pretese. Cosa significa essere madre (o non esserlo) lo si può vivere in maniera autentica attraverso pagine di saggi e libri.
Indice dei contenuti
Romanzi sulla maternità: 3 da non perdere
I titoli che seguono offrono prospettive diverse ma ugualmente potenti sulla condizione femminile e materna.
Autrice e titolo | Tema centrale esplorato | Perché leggerlo |
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Oriana Fallaci, Lettera ad un bambino mai nato | Il dubbio esistenziale sulla scelta di diventare madre | Per affrontare il conflitto tra identità personale e aspettative sociali |
Annie Ernaux, L’evento | L’aborto clandestino e il trauma del corpo femminile | Per comprendere la dimensione politica e fisica della libertà di scelta |
Mieko Kawakami, Seni e uova | La pressione estetica e riproduttiva nella società contemporanea | Per analizzare il rapporto tra corpo femminile, desiderio e non conformità |
1. Lettera ad un bambino mai nato di Oriana Fallaci
Lettera ad un bambino mai nato è un romanzo breve della celebre scrittrice italiana Oriana Fallaci.
Narrato sotto forma di monologo, la voce narrante è quella di una forte donna sorpresa da una gravidanza inaspettata. Quest’ultima decide di incidere su carta tutti i pensieri rivolti alla piccola creatura che porta in grembo, interrogandosi sulla possibilità di portare avanti la gravidanza.
Dare vita ad un’innocente creatura in un mondo malvagio e crudele è un atto d’egoismo? Sarei una brava mamma, degna di questo appellativo? Questi sono solo alcuni dei pensieri che assillano il cuore della donna, tremolante per il peso delle aspettative sociali che si porta sulle spalle. La protagonista è una donna indipendente e dedita alla propria carriera e, trattandosi di una scrittrice affermata, la critica ha ipotizzato che si tratti di un racconto autobiografico. La Fallaci però, non ha mai smentito o confermato in maniera precisa queste speculazioni.
La donna si trova a confrontarsi con una società che considera la maternità l’unico destino femminile accettabile. Il suo conflitto, però, non è soltanto con il mondo esterno, ma anche interiore: come anticipato, si interroga se mettere al mondo un figlio sia un gesto d’amore o di egoismo e se la realtà in cui viviamo sia davvero un luogo adatto a una nuova vita. Nel romanzo, la donna parla direttamente alla piccola creatura che porta dentro di sé, confrontandosi con il suo silenzio e con le apparizioni che le fa in sogno.
In poche centinaia di pagine, Oriana Fallaci racconta in maniera autentica la complessità della maternità, in tutta la sua essenza. Si tratta di un romanzo fondamentale, che tutti dovrebbero leggere: uomini, donne, adulti e ragazzini, senza distinzione alcuna.
2. L’evento di Annie Ernaux
Nella bibliografia di Annie Ernaux i romanzi sulla maternità sono numerosi; L’evento merita però una menzione d’onore.
Si tratta di un racconto autobiografico risalente agli anni universitari dell’autrice, quando scopre di essere incinta. Decisa nel non voler portare avanti la gravidanza, in quanto, essendo appena ventenne questo avrebbe significato rinunciare al proprio futuro, la donna decide di abortire. Il romanzo si erge in una Francia dove vigeva l’assenza di una legge che consentiva l’interruzione volontaria di gravidanza, implicando dunque difficoltà sociali e legali.
Essendo un atto illegale, la donna racconta il senso di solitudine e di terrore provato durante l’esperienza dell’aborto clandestino. Ernaux, premiata con il Nobel per la Letteratura nel 2022 per il coraggio della sua scrittura, come evidenziato sul sito ufficiale del premio, descrive senza censure né filtri la paura, la sofferenza fisica e mentale, insieme al peso del giudizio sociale.
L’evento è un romanzo commovente e assolutamente formativo, da non perdere.
3. Seni e uova di Mieko Kawakami
Seni e uova di Mieko Kawakami è un’importante romanzo sulla maternità e sulla condizione della donna nella società giapponese.
La narrazione ruota attorno a tre donne, sebbene la vita di Natsu abbia uno spazio narrativo maggiore. Natsu è una scrittrice emergente, che in preda ai cambiamenti del suo corpo, riflette sulla sua condizione di donna. I suoi flussi di coscienza si intrecciano con le storie di Makiko, sua sorella, che desidera rifarsi chirurgicamente il seno, e della figlia di lei, Midoriko.
Midoriko è un personaggio molto introspettivo: sebbene sia adolescente, ha già le idee chiare sulla maternità e sulla volontà di non avere figli, offrendo una prospettiva differente e critica.
Il seno, simbolo di femminilità, diviene un elemento centrale: Kawakami ne analizza il suo significato emotivo e psicologico, andando oltre l’aspetto superficiale e focalizzandosi sulla sessualità femminile. L’intervento chirurgico di Makiko, ad esempio, diventa una metafora del desiderio di cambiamento e della ricerca di un’identità che appare sempre sfuggente.
La maternità è un tema centrale: Natsu, che non ha figli, riflette sul significato di questa esperienza nella sua vita. Il romanzo mette in discussione le aspettative sociali e le difficoltà che accompagnano la decisione di diventare madre in un contesto, quello giapponese, con dinamiche uniche, come spesso discusso in analisi sulla società e il femminismo in Giappone.
Con una scrittura accattivante e profonda, Mieko Kawakami ha inciso su carta uno spaccato di vita della società giapponese odierna, mostrando quanto i principi del patriarcato siano radicati significativamente in culture diverse.
Perché leggere romanzi sulla maternità
I romanzi sulla maternità sono letture che formano e che cambiano, perché offrono uno spazio per il dubbio, la rabbia e la complessità, legittimando sentimenti che la narrazione dominante spesso censura. I titoli sopracitati sono ottimi punti di partenza per addentrarsi in questo mondo e per sentirsi, pagina dopo pagina, meno sole.
Fonte immagine: archivio personale.
Articolo aggiornato il: 09/09/2025