Biografia di Marvin Gaye: la storia della vittima del soul

Biografia di Marvin Gaye - la storia della vittima del soul

La biografia di Marvin Gaye, all’anagrafe originariamente Marvin Pentz Gay Jr., è costellata di successi intramontabili e internazionali, ma anche di tanto dolore. Fu uno dei maggiori esponenti statunitensi della musica soul e R&B, cantautore e produttore discografico, in un periodo di attività compreso tra il 1957 e il 1984.

La biografia di Marvin Gaye, l’infanzia e la giovinezza 

Marvin Pentz Gay Jr., successivamente conosciuto solo come Marvin Gaye, con l’aggiunta della E finale al suo cognome per motivi professionali, nasce a Washington il 2 aprile del 1939. Cresciuto in un ambiente molto particolare, i suoi genitori Alberta Cooper e Marvin Gay senior facevano parte di un gruppo religioso degli Avventisti del Settimo Giorno. Difatti, suo padre era un pastore della Chiesa Ebraica Pentecostale: rigido e severissimo con i suoi figli, i quali erano costretti a seguire con costanza e dedizione ogni celebrazione religiosa; ebbe sempre un comportamento nocivo, aggressivo e tossico, in particolare nella vita di Marvin, il quale sin da subito si distinse nelle sue doti canore e musicali. Frequentato il liceo, il futuro cantautore decise di arruolarsi nell’Aeronautica militare, ma ottenuto il congedo, iniziò il suo vero percorso di vita, che lo accompagnò fino alla fine: il canto, la musica.

La biografia di Marvin Gaye, la musica e la carriera 

Marvin Gaye iniziò la sua carriera da cantante e cantautore in modalità part-time, dedicando la sua arte anche alla figura di percussionista. Fu poi finalmente assunto come solista dall’impresario Berry Gordy, proprietario della casa discografica Motown Records, a cui Marvin fu sempre legato e vi instaurò un forte sodalizio, sposando anche la sorella di Berry, Anna. Non ricevendo nell’immediato il successo sperato con la Motown, la casa discografica tentò di assegnare a Gaye ballate melodiche e di un genere pop più commerciale, anche attraverso la collaborazione del cantautore con diversi gruppi musicali dell’epoca. Marvin, però, agognante di una carriera e di una tipologia musicale più vicina ad artisti soul del calibro di Sam Cooke, suo grande modello d’ispirazione, continuò a scrivere e produrre nel suo stile unico e inconfondibile, ottenendo finalmente il successo meritato all’uscita di Pride & Joy.

Da qui in poi, Marvin Gaye sfornò un successo dopo l’altro, portandolo sempre al primo posto in tutte le classifiche del paese di Billboard: Ain’t no Mountain High Enough, in collaborazione con la sua grande amica Tammi Terrell, I Heard it Through the Grapevine, What’s Going On, Let’s Get it On, e il suo intero album di sodalizio con l’artista Diana Ross (Diana & Marvin).

La biografia di Marvin Gaye, controversie e il tragico epilogo

La vita artistica e personale di Marvin Gaye fu contornata da alti e bassi nel suo stato fisico ed emotivo. Già affetto da depressione, iniziata alla prematura scomparsa della sua cara amica e collega Tammi Terrell, proseguì per il cantautore un turbine violento e senza fine volto alla tossicodipendenza. Arrivò, infatti, ad avere anche problemi finanziari, finendo per vivere da solo in camper alle Hawaii; dopo la ripresa fisica ed economica fece ritorno in California e un po’ in giro per il mondo, per tour e concerti\spettacoli. Negli ultimi anni di vita, però, ebbe sempre più incubi ricorrenti sulla sua tragica fine, causata dal turbolento rapporto con il padre. Il 1° aprile del 1984, dopo una furiosa lite dei genitori in sua presenza, Marvin picchiò duramente il padre, e quest’ultimo mise fine alla vita di Gaye colpendolo al petto con due colpi di pistola. Da sempre vittima degli abusi fisici e psicologici della figura paterna, Marvin Gaye lasciò e lascia ancora oggi al suo grande pubblico una delle voci più belle, più soul, più pure, che il panorama musicale mondiale abbia mai visto, entrando a far parte della Rock and Roll Hall of Fame, tre anni dopo la sua morte, nel 1987.

Fonte immagine: Spotify

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