La breakcore è un genere musicale che si può classificare come sottocategoria della techno e della musica elettronica. Nonostante non sia un genere recente, nasce infatti nella metà degli anni Novanta, ma ha guadagnato popolarità nell’ultimo decennio soprattutto grazie ad artisti emergenti come Sewerslvt e Machine Girl, esponenti della “nuova ondata“. Per un approfondimento sul genere, è possibile consultare la guida alla breakcore di Bandcamp.
Origini e caratteristiche principali
A metà tra dnb (Drum and Bass) e hardcore techno, questo stile musicale ha origine nei rave e club europei verso gli anni Novanta, come reazione al consumismo e al capitalismo che hanno portato a un tipo di musica industriale e commerciale. Nell’assenza di melodia e di ritmo, nell’unione di suoni senza un legame logico, si riflette infatti una forma di rivolta e protesta contro lo status quo, contro gli stigmi sociali che hanno imbruttito la società moderna, prodotto della globalizzazione e della mercificazione.
Sebbene sia difficile delineare caratteristiche precise, un elemento comune ben definito è il tono aggressivo e caotico del suono: il ritmo impazzisce, tutto si distorce e arriva in maniera violenta all’orecchio dell’ascoltatore; eppure non si ha la sensazione di trovarsi davanti a del semplice rumore, perché ogni singola componente riesce a incastrarsi perfettamente con le altre, permettendo di raggiungere una melodia anche dove questa non è presente. Ciò che però salta subito all’orecchio, è senz’ombra di dubbio l’Amen break, ovvero una pausa della batteria di 7 secondi che deriva dalla canzone Amen, Brother. Altra caratteristica, presente soprattutto nella nuova ondata (dal 2010 a oggi), è l’inserimento di brevi dialoghi tratti da film, anime, serie TV e altri media; ne è un esempio Cyberia lyr1 di Sewerslvt, dove la voce fuori campo in loop afferma: “どこに至って、人は繋がっているのよ” – “Non importa dove ti trovi, siamo tutti connessi”, frase celebre dall’anime Serial Experiments Lain.
Machine girl: il revival del genere
Uno degli esponenti di maggiore successo della breakcore è il trio Machine Girl (machin3girl1), composto da Matt Stephenson (noto con il nome d’arte DJ Chaotic Ugly), il batterista Sean Kelly e Lucy Caputi come chitarrista. Il nome del gruppo rende omaggio a una commedia horror giapponese omonima (Kataude Mashin Gāru), che riflette anche l’estetica futuristica, aggressiva e surreale della band.
Attivi dal 2012, raggiungono la vetta del successo intorno al 2023 grazie alla popolarità del brano うずまき (Uzumaki) su TikTok. Come per il nome, i Machine Girl amano costruire la propria immagine basandosi sul costante citazionismo e sulla referenzialità. Uzumaki non è un’eccezione: il titolo, che in giapponese vuol dire spirale, fa riferimento a un’opera del maestro dell’horror Junji Ito in cui una spirale avvolge il mondo dei protagonisti del racconto. In questo caso la spirale si rifà alla struttura della canzone, la quale sembra uscire fuori controllo sfociando nel caos più totale, ragion per cui si ha la sensazione di star ascoltando diversi brani saldati insieme sotto un unico filone narrativo.
I Machine Girl si cimentano dunque nell’inserire quanti più riferimenti possibili di generi estremamente diversi tra loro, che l’ascoltatore può cercare e cogliere; per cui in Uzumaki si riscontrano tributi al mondo dell’orrore, ma anche ai videogiochi: è infatti riconoscibile l’OST Palmtree Panic da Sonic the Hedgehog CD.
In conclusione, chi apprezza un tipo di musica sperimentale, caotica ed estremamente violenta potrebbe trovarsi piacevolmente sorpreso nell’avvicinarsi ad artisti di breakcore.
Fonte immagini: Screenshot di Giorgia Manzo da Draining Love Story (FULL ALBUM) – Sewerslvt