The Kinks sono stati una band che è stata contemporanea ai Beatles, parte della cosiddetta British Invasion. Spesso nella loro ombra, specialmente oltreoceano per via del famoso ban ai loro show negli U.S.A, i The Kinks sono comunque una band che ha canzoni fantastiche e un numero incredibile di album (26). Per per avere una solida introduzione alla band e allo stile di Ray Davies, il frontman della band, ne abbiamo scelte 6.
Canzoni dei The Kinks: You Really Got Me (1964)
Una delle prime canzoni ad usare la power chord nel rock, questo brano è infatti molto elettrizzante oltre che essere orecchiabile. Viene infatti riconosciuto come il primo brano hard rock: il suono nacque da Dave Davies che tagliò il suo amplificatore con un coltello, dando vita all’iconico suono “crunchy” del rock.
A Well Respected Man (1965)
Questa è una delle canzoni che mostrano al 100% l’ironia tagliente di Ray Davies. A Well Respected Man racconta con tono sarcastico la vita ordinata e ipocrita di un giovane inglese perbene: vestito bene, educato, moralmente impeccabile: almeno in apparenza.
È una critica feroce alla borghesia britannica, al conformismo, il classismo e alla finta rispettabilità. Il testo è una bomba satirica e oscura, rivelando sempre di più la mente contorta del protagonista e la sua famiglia, ma la musica è leggera, quasi allegra ed è proprio questo contrasto a renderla ancora più potente. Il ritornello entra subito in testa, e il tono da filastrocca è solo una maschera per un disprezzo sociale chiaro.
Sunny Afternoon (1966)
Una canzone molto tranquilla con una melodia incredibilmente bella. Da notare le backing vocals della band durante i versi che danno alla canzone una forma eterea. Tratta della crescente pressione fiscale che il governo britannico stava applicando ai ricchi, con un tono satirico e tagliente, simile ad A Well Respected Man.
Waterloo Sunset (1967)
Una delle canzoni più melodiche e belle mai rilasciate, con numerose cover fatte da altri artisti. Waterloo Sunset racconta la solitudine di un narratore che osserva due amanti attraversare un ponte, trovando bellezza anche nello squallore urbano. Non parla di celebrità, ma di persone reali care a Ray Davies. Per lui (e secondo molte liste di top 500 canzoni) è il suo capolavoro.
Lola (1970)
Lola è probabilmente la canzone più famosa dei Kinks, e anche una delle più controverse per l’epoca. Racconta di un ragazzo che conosce una persona in un club: inizialmente descritta come una donna e poi capisce che in realtà si tratta di una ragazza trans. Il brano gioca molto sull’ambiguità e sull’ironia della situazione.
Per questo motivo è oggi considerato da molti un inno LGBTQ ante litteram. Musicalmente è accattivante, con un ritornello impossibile da dimenticare. A oltre 50 anni dalla sua uscita, ancora fa parlare di sé.
Living on a Thin Line (1984)
Una canzone più tarda nella carriera della band, ma ancora incredibilmente potente. Living on a Thin Line ha un tono cupo e riflessivo, con un riff ipnotico e un testo che parla del declino dell’Impero Britannico, della disillusione moderna e del senso di precarietà della vita e su come le cose materiali non importano molto.
È diventata famosa anche grazie alla serie The Sopranos, che l’ha riscoperta e usata in una scena molto intensa. È un brano che non sembra affatto del 1984, e dimostra come i Kinks sapessero essere moderni, profondi e taglienti anche dopo due decenni di carriera.
Speriamo che queste 6 canzoni dei The Kinks vi diano una buona introduzione ad una band molto poco apprezzata soprattutto rispetto ai Beatles.
Fonte immagine: Amazon (Cover dell’album Kinks)