Enya è una cantante e musicista irlandese, nonché una delle più pagate del panorama anglosassone. È da sempre molto riservata riguardo alla sua vita privata e dal 1997 vive in un castello sul mare d’Irlanda, nei pressi di Dublino, in compagnia dei suoi amati gatti. Nonostante non abbia mai svolto un tour a causa della sua profonda timidezza, continua ad avere un enorme successa ed ha ricevuto vari premi, tra cui quattro Grammy Awards e due lauree honoris causa. Le canzoni di Enya sono intrise di uno stile misto tra musica folk celtica, new age e musica sacra.
La sua voce riproduce un effetto etereo, sembra che l’ascoltatore sia trasportato in una dimensione lontana; il merito è anche degli arrangiamenti musicali, spesso curati dalla stessa Enya, che combinati con la sua voce creano un effetto sorprendente.
Alcune delle più belle canzoni di Enya sono:
1) Orinoco Flow
Orinoco Flow è una delle prime canzoni di Enya, contenuta nel secondo album Watermark del 1988. Orinoco può avere un doppio significato: da un lato, fa riferimento al fiume Orinoco che scorre in Venezuela, dall’altro lato potrebbe alludere agli studi Orinoco di Londra, dove è stata registrata la canzone. Inoltre, nell’ultima strofa, viene esplicitamente citato il direttore della Warner Bros Rob Dickins (We can steer, we can near with Rob Dickins at the wheel), mentre vi è una menzione più velata al direttore Ross Cullum (We can sigh, say goodbye Ross and his dependency) attraverso la Dipendenza di Ross, un settore dell’Antartide rivendicato dalla Nuova Zelanda.
Orinoco Flow è la descrizione di un viaggio ideale da compiere durante un anno sabbatico, facendo tappa in vari luoghi come Tripoli, Bissau, il Mar Giallo e le isole Ebridi, visitando anche isole magiche come Avalon e città antiche come Babilonia. Il viaggio è scandito da un mezzo di trasporto, la nave, che salpando dal fiume Orinoco permette di raggiungere posti lontani. Una nave appare anche nel videoclip, dove Enya è vestita di bianco ed è circondata di flora e fauna tipiche del Sudamerica, su un caratteristico fondo pastello.
Caribbean Blue fa parte di Shepherd Moons del 1991 ed è la canzone che ha regalato ad Enya il successo internazionale. Si tratta di una ballata dal ritmo lento e nostalgico, una sorta di riflessione sulla bellezza del creato, con un chiaro riferimento ad uno dei suoi elementi, il cielo sopra di noi, immaginato come il limpido blu del mare dei Caraibi. Se ogni uomo è giusto e crede in sé stesso e nei propri sogni, allora ha la capacità di contemplare un cielo così. Il testo è intervallato dai nomi degli Anemoi, ovvero le personificazioni dei venti nella mitologia greca (Eurus, Afer Ventus, Boreas, Zephyrus, Africus).
3) Only Time
Only Time è il primo singolo dell’album A Day Without Rain del 2000. La melodia malinconica e coinvolgente della canzone fa da sottofondo ad una riflessione sul valore del tempo e sulla transitorietà della vita. Il testo è articolato da una serie di domande, legate alla natura dell’amore, la cui risposta è sempre only time, alludendo al tempo come unica possibile cura al dolore della fine di una relazione amorosa. Il brano, però, lascia anche intendere che l’amore possa farci visita in qualsiasi momento, siccome non sappiamo mai cosa ci riserva il futuro. Only Time è anche la colonna sonora del film Sweet November – Dolce novembre con Charlize Teron e Keanu Reeves.
4) May It Be
May It Be, del 2001, è la colonna sonora del film Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello ed è stata candidata ai Premi Oscar nel 2002. La canzone è un messaggio di speranza, ci invita a credere in noi stessi e a ricordarci che c’è sempre la luce alla fine di un tunnel. Per tale motivo, quindi, è importante allontanare tutte le ombre che ci ostacolano dal “viaggio verso la luce”, un viaggio di miglioramento personale e di pace interiore. May It Be è cantata da Enya, oltre che in inglese, anche in quenya, una delle prime lingue elfiche create da J.R.R. Tolkien nell’universo fantasy de Il Signore degli Anelli.
5) Amarantine
Amarantine è il primo brano estratto dall’omonimo album del 2005. La parola amarantine viene dal greco antico e ha il significato di eterno o immortale; tale nome è stato attribuito anche ad una pianta commestibile originaria del Messico, nonché ad una tonalità di rosso. Nel testo della canzone viene celebrato il potere duraturo dell’amore, il quale porta gioia nella vita di una persona. Inoltre, l’amore, che brilla negli occhi, viene paragonato alle stelle brillanti cadute dal cielo (You know when love’s shining in your eyes /It may be the stars fallen from above): tale metafora sembra che stia a sottolineare la natura sovrumana e misteriosa di questo sentimento, che appartiene a quel mondo etereo tanto cantato da Enya attraverso la sua musica.
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia. Copertina dell’album A Day Without Rain