Carlos Santana: storia e album da ascoltare

Carlos Santana: maestro del Latin Rock

Carlos Santana è un chitarrista e compositore messicano, meglio conosciuto per essere stato il fondatore della celebre rock band, Santana. Nel corso della sua carriera ha venduto più di 80 milioni di dischi, ha vinto 10 Grammy Awards, ed è stato inserito nella classifica dei 100 migliori chitarristi e nella lista dei 100 migliori artisti di sempre.

Carlos Santana: la vita, la band e il latin rock

Carlos è nato a Autlán de Navarro, Messico, nel 1947. Proviene da una famiglia di musicisti: il padre era un violinista mariachi con un suo complesso, Los Cardinales, mentre il nonno suonava il corno francese. Da sempre un bambino prodigio, a soli cinque anni cominciò a suonare il violino, per poi passare a circa undici anni alla chitarra. Quando suonava si ispirava ai suoi musicisti preferiti come B.B. King, John Lee Hooker e T. Bone Walker, ed è sempre stato un appassionato del genere jazz e blues.

Nel 1966 a San Francisco, in California, formò una band, che inizialmente si chiamò Santana Blues Band, per poi diventare semplicemente Santana. Carlos fu la sola costante del gruppo, mentre gli altri membri cambiarono spesso nel corso degli anni. Il successo arrivò nel 1969 con la celebre esibizione di Soul Sacrifice al Festival di Woodstock, che li fece conoscere al mondo. Tutti impazzirono per il modo in cui Santana suonava la chitarra. La formazione del gruppo di quel periodo, Santana-Brown-Gregg, ha visto la nascita dei loro album più classici: Santana (1969), Abraxas (1970) e Santana III (1971). Un successivo periodo di successo arrivò verso la fine degli anni ’90, con Supernatural.

Uno dei meriti più grandi di Carlos Santana è quello di aver portato a livello internazionale il Latin Rock. Un sottogenere del rock che si caratterizza per la sua fusione di elementi come le chitarre elettriche, il basso e la batteria. I ritmi, i suoni e i tempi sono tipici della musica latinoamericana e caraibica. Il genere è legato alla cultura Chicano (statunitensi di origine messicana). Il successo di questo genere è dovuto non solo a Santana ma anche ai Los Lobos, noti per aver incorporato molti stili tradizionali messicani nel blues, nel rock e nel folk.

La discografia

La discografia della band è molto ampia e nella loro prima fase hanno prodotto alcuni dei loro maggiori capolavori.

Santana (1969)

È il loro album di debutto e ha introdotto a livello internazionale il genere del Latin Rock. Nell’album è contenuta la canzone Soul Sacrifice, quella che al Festival li ha resi leggenda. Vi è un intreccio di generi come il Latin rock, Blues Rock e Psychedelic Rock. Il sound è energico e vi sono molti assoli e momenti da solista. Sono state utilizzate anche le percussioni afro-cubane, come conga e timbales. Contiene brani famosi come Evil Ways, Jingo e Soul Sacrifice.

Abraxas (1970)

È considerato il loro capolavoro; anche la copertina è diventata una delle più riconoscibili di questo genere. Il sound è più maturo e vi è una costante interazione tra la chitarra di Santana, l’organo di Gregg Rolie e le percussioni. L’album passa dal rock psichedelico, al blues e ai ritmi afro-cubani. Contiene alcune delle canzoni più famose della loro intera carriera come Black Magic Woman/Gypsy Queen, cover di Peter Green (Fleetwood Mac), Oye Como Va, cover di Tito Puente, e Samba Pa Ti.

Santana III (1971)

Questo è l’ultimo disco nato dalla prima formazione, quella che li ha condotti al successo. Ha raggiunto il numero 1 nelle classifiche, alla pari di Abraxas. Nonostante il suono sia prevalentemente Latin Rock, il brano esteso Toussaint L’Ouverture prefigura un’esplorazione di un genere diverso, il jazz fusion, che ritroveremo nell’album successivo. Mantiene lo stile del primo album, ma con l’arrivo del nuovo chitarrista Neal Schon, si aggiunge un tocco di Funk. Troviamo brani chiave come Everybody’s Everything, No one to depend on e Batuka.

Caravanserai (1972)

È un album sperimentale e prevalentemente strumentale. Si allontana un po’ dal rock latino e nella composizione i membri furono molto influenzati dalle religioni e filosofie indiane, per le quali Carlos provava un vivido interesse. Troviamo un sound meno commerciale, motivo per il quale è stato molto apprezzato dalla critica e da altri musicisti, che lo reputarono coraggioso e visionario. È un misto di jazz fusion, strumentale e progressive rock. Vi sono brani come Eternal Caravan of Reincarnation, Stone Flower e La Fuente del Ritmo.

Supernatural (1999)

È un album molto più moderno e pop, orientato a coinvolgere una nuova generazione; il suo impatto è stato infatti fortemente culturale. È uno degli album con le vendite più alte di tutti i tempi e ha vinto ben otto Grammy Awards. Il classico suono della chitarra di Santana rimane, ma si sposa e si fonde con arrangiamenti più contemporanei. Molte canzoni presentano collaborazioni con artisti pop e rock: Smooth (feat. Rob Thomas), Maria Maria (feat. The Product G&B), Corazón Espinado (feat. Maná).

Carlos Santana è stato e rimane un’icona nel panorama musicale. Pur muovendosi nel mondo del rock, ha portato la cultura messicana a livello internazionale, aprendo le porte a un nuovo genere musicale e a tanti artisti latini. Santana si è evoluto nel tempo, ha saputo reinventarsi e rivolgersi a tante generazioni, ma è sempre rimasto fedele al suo stile inconfondibile. Per approfondire la sua storia e la sua musica, è possibile consultare la sua biografia sul sito della Rock & Roll Hall of Fame.

Fonte immagine in evidenza: Wikicommons (Ian)

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