Tantissimi sono i brani musicali che hanno fatto la storia della musica italiana e internazionale. Successi intramontabili, divenuti autentiche colonne sonore della nostra vita, pezzi di ricordi, di storie d’amore sbocciate o naufragate. Molti di questi brani sono inimitabili, eppure diversi artisti si son cimentati nella rischiosa impresa di riproporli, modificandone un po’ il testo o semplicemente l’arrangiamento, dando vita così a delle cover più belle di altre. Vediamo insieme una selezione di alcune tra le cover musicali più significative e riuscite.
Indice dei contenuti
- Knockin’ on Heaven’s Door: da Bob Dylan ai Guns N’ Roses
- I Will Always Love You: da Dolly Parton a Whitney Houston
- Hallelujah: da Leonard Cohen a Jeff Buckley
- Alta Marea: Antonello Venditti reinterpreta Don’t Dream It’s Over
- Everything Happens to Me: da Frank Sinatra a Timothée Chalamet
- True Colors: da Cyndi Lauper a Phil Collins
- Tiny Dancer: le reinterpretazioni di un classico di Elton John
- Total Eclipse of the Heart: da Bonnie Tyler a Jill Andrews
- Beauty and the Beast: le cover di un classico Disney
Knockin’ on Heaven’s Door: da Bob Dylan ai Guns N’ Roses
Tra le cover più belle e meglio riuscite, va annoverata senza dubbio Knockin’ On Heaven’s Door dei Guns N’ Roses. Si tratta di una reinterpretazione in chiave hard rock del famoso successo di Bob Dylan, realizzato nel 1973. Un testo poetico e impegnato, che pone al centro la vita di un soldato che si sta spegnendo. Un brano già fortemente riuscito, e ancor più valorizzato dalla band statunitense Guns N’ Roses nel 1992, che infonde al testo maggiore energia, grazie anche agli intermezzi strumentali con chitarra, che fanno levitare.
I Will Always Love You: da Dolly Parton a Whitney Houston
Tra le cover più belle si menziona con orgoglio I Will Always Love You. Il brano raggiunge l’apice del successo grazie alla straordinaria voce di Whitney Houston nel 1992, come colonna sonora del film Guardia del corpo. Ma forse pochi sanno che il brano è un successo antecedente, firmato Dolly Parton nel 1974. La versione originale si presenta con uno stile marcatamente country. Whitney Houston, diciotto anni dopo, fa proprio quel brano in una versione ancor più romantica, dai toni più struggenti ed intensi. La protagonista di Guardia del corpo attacca a cantare a cappella, e da lì brividi ed emozione pura!
Hallelujah: da Leonard Cohen a Jeff Buckley
Tra le cover più complesse si annovera senza dubbio Hallelujah. Scritta e interpretata per la prima volta da Leonard Cohen nel 1984, il brano è ricco di riferimenti biblici, ma anche di erotismo e sessualità. È indiscutibile il successo del singolo riproposto nel 1994 da Jeff Buckley. Una cover mozzafiato, intrisa di delicatezza ed incisività, di struggente emozione. Menzione particolare meritano poi i Pentatonix, che con il loro stile a cappella nel 2016 rendono la cover originale e ulteriormente innovativa.
Alta Marea: Antonello Venditti reinterpreta Don’t Dream It’s Over
Di grande successo la nota cover del cantautore romano Antonello Venditti Alta marea. Si tratta della versione italiana, proposta nel 1991, del singolo Don’t Dream It’s Over della band Crowded House del 1986. La cover di Venditti non è una fedele traduzione: c’è qui un esplicito riferimento al timore di perdere la persona amata, che è dentro il cuore e nell’anima come “un’alta marea”. Il videoclip vede tra i protagonisti una giovanissima Angelina Jolie.
Everything Happens to Me: da Frank Sinatra a Timothée Chalamet
Un brano meraviglioso è Everything Happens to Me, scritto da Tom Adair e musicato da Matt Dennis, interpretato per la prima volta dal grande Frank Sinatra nel 1940. Tra le cover meglio riuscite c’è la versione di Chet Baker del 1958 e quella più soul di Hans Stamer nel 2009. Si giunge poi alla preziosa versione del giovane attore Timothée Chalamet del 2019, colonna sonora del film Un giorno di pioggia a New York.
True Colors: da Cyndi Lauper a Phil Collins
Tra le cover più belle è impossibile non menzionare True Colors, interpretata da Cyndi Lauper nel 1986. Il successo si deve anche al testo, che veicola l’importanza di essere se stessi. Dalla delicata versione originale si passa alla cover del cantante britannico Phil Collins del 1998, più articolata e sensuale. Un tono inedito è reso dalla versione rap di Fredro Starr con Jill Scott nel 2001, colonna sonora del film Save the Last Dance.
Tiny Dancer: le reinterpretazioni di un classico di Elton John
Veniamo a una delle più famose canzoni di Elton John, Tiny Dancer del 1971. Il testo, scritto da Bernie Taupin, è dedicato a sua moglie. A stravolgere il brano in modo sorprendente è il rapper britannico Ironik: il titolo diviene Tiny Dancer (Hold Me Closer), interpretata con Chipmunk ed Elton John nel 2008, per il film Street Dance. La canzone passa dal soft rock al pop rap, acquistando vigore ed energia.
Total Eclipse of the Heart: da Bonnie Tyler a Jill Andrews
Uno dei brani più intensi nel panorama musicale internazionale è Total Eclipse of the Heart, interpretato da Bonnie Tyler nel 1983. Una meravigliosa e struggente dichiarazione d’amore. Non esistono cover migliori dell’originale, ma una versione che fa innamorare è quella della soave voce di Jill Andrews, del 2013, costruita per un episodio della nota serie TV Grey’s Anatomy. Quanta magia, dolcezza pura ed incanto trasuda il brano cantato dalla giovane cantautrice americana.
Beauty and the Beast: le cover di un classico Disney
Concludiamo con un brano che ha fatto sognare grandi e piccini: Beauty and the Beast. Scritta da Howard Ashman e musicata da Alan Menken per il film d’animazione Disney La Bella e la Bestia del 1991, viene interpretata da Angela Lansbury. Il brano è ben noto nelle successive versioni dei duetti: i meravigliosi Céline Dion e Peabo Bryson e la straordinaria versione italiana del grande Gino Paoli e sua figlia Amanda Sandrelli nel 1992. Una nuova cover del brano giunge con il remake del film Disney nel 2017, con lo straordinario duetto di Ariana Grande e John Legend.
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L’articolo è stato aggiornato in data 22 agosto 2025.