Fantasma (album dei Baustelle) | Recensione

I Baustelle sono una band indie rock italiana, formatosi nel 1996 a Montepulciano, in Toscana. Dal 2005 la formazione del gruppo si è stabilizzata a tre elementi: Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini. In questo articolo parleremo di Fantasma, il sesto album dei Baustelle, pubblicato nel 2013. 

Fantasma (2013) 

Fantasma è il sesto album dei Baustelle, pubblicato nel 2013. Anche in questo caso, come per Sussidiario illustrato della giovinezza, ci troviamo di fronte ad uno splendido concept album, questa volta dalle sonorità pop barocche. I Baustelle abbandonano le tematiche dei loro album precedenti, relative all’adolescenza e alle sue pulsioni, per dedicarsi al tema della morte e del tempo. Il Fantasma del titolo, come affermato da Francesco Bianconi in un’intervista:

«Sintetizza la nostra idea di tempo: è il passato che appare nel presente. Ma oggi anche il futuro è un fantasma, non ha contorni definiti che avrebbe avuto 25 anni fa. La parola fantasma evoca infinite suggestioni, da Edgar Allan Poe al Canto di Natale di Dickens, passando per la grafica della copertina, che si rifà ai film horror di quarant’anni fa. Ma il solo fantasma di cui avere paura è dentro di noi». 

Lo stesso Bianconi sottolinea, dunque, il leitmotiv dell’album e rende chiaro il citazionismo ad Edgar Allan Poe e a Dickens. Anche per Fantasma Bianconi ha creato un disco organizzato come un film, con tanto di titoli di testa e di coda. L’album racchiude sonorità spettrali ed esoteriche, il tutto attraverso un taglio profondamente sinfonico. Il citazionismo è densissimo, caratteristica di questa band evidente anche in altri album, che in questo disco però è presente perfino nella copertina: quest’ultima è un omaggio a Nicoletta Elmi e alla sua performance in Profondo rosso (1975), con la bambina ritratta in un’aura soprannaturale e demoniaca. In realtà, è proprio l’album nel suo complesso a richiamare l’estetica dei film horror anni Settanta.

Fantasma album dei Baustelle

Fantasma è un album con un’idea centrale fortissima, nel quale ogni singolo dettaglio è stato ponderato per creare un vero e proprio racconto sullo scorrere del tempo: in tredici tracce e sei intermezzi strumentali Bianconi mette nero su bianco le paure del nostro tempo, le nostre solitudini, i nostri incubi. Come in molti altri testi di Bianconi, si trovano qui rimandi a diversi autori e opere, come Leopardi nel verso come la ginestra nata sulla pietra lavica (in La morte (non esiste più)), Foscolo e Montale (in Monumentale) e Schopenhauer (Maya colpisce ancora). Il fantasma è la conseguenza più romantica dell’evento della morte: ma la morte esiste davvero, oppure è il più grande degli inganni? I Baustelle decidono di prendere spunto dai tormenti più amari della vita umana per affrontare l’evento della perdita in maniera artistica.

Il Cimitero Monumentale di Milano ispira la traccia omonima, uno dei brani più intensi dell’album, dove Rachele Bastreghi prende il centro della scena: qui i sono i rimpianti degli essere umani a creare i fantasmi che infestano le tombe di un cimitero. In Cristina il fantasma protagonista è invece il ricordo di un amore passato, non il solito fantasma che appare nelle case infestate, come succede in Edgar Allan Poe. Il fantasma che perseguita il protagonista di questo brano è quello del rimorso di un amore ormai finito, uno dei fantasmi che fa più paura agli uomini, perché ci ricorda il tempo che scorre inesorabilmente.  Il futuro è invece una riflessione lucida e tragica sulla caducità della vita, sul futuro che cementifica la vita possibile, che spaventa e su un passato che (purtroppo) non tornerà mai. Dentro Fantasma però non c’è soltanto scuro pessimismo cosmico: in La morte (non esiste più) a trionfare sono la speranza, l’amore e la vita. Il protagonista trova conforto in una visione pura e ultraterrena dell’amore, riuscendo così ad esorcizzare la paura di morire.

Fantasma è un album dei Baustelle che va analizzato e ascoltato nella sua interezza, a prescindere dal giudizio sulle singole canzoni. Un lavoro profondamente classico ma al tempo stesso avanguardistico, che impone in maniera definitiva i Baustelle come una delle band più significative del nuovo millennio e Francesco Bianconi come uno dei compositori italiani più sensibili del nostro tempo. 

Fonte immagini: Wikipemedia Commons, Spotify

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