Fedez vs Tony Effe: un dissing deludente

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Uno degli eventi ad aver catturato l’attenzione dei fan del mondo rap italiano nel recente periodo è stata la vicenda del dissing tra i rapper Fedez e Niky Savage vs Tony Effe. L’esito, tuttavia, è stato molto deludente per il pubblico. Cerchiamo di capire il perché.

L’arte del dissing nel rap

Quello tra Fedez e Niky Savage vs Tony Effe non è il primo caso di lite tra rapper. L’arte del dissing è una delle colonne portanti del mondo hip-hop. Dalle battaglie di freestyle nel panorama underground ai vari episodi in cui gli esponenti del genere si sono accaniti ferocemente contro alcuni dei propri colleghi, le faide tra musicisti ci hanno portato a episodi storici come Pusha T e Drake, Jay Z e Nas, Tupac e Notorius B.I.G, per non parlare dei vari dissing di Eminem, il quale è arrivato ad attaccare persino membri della propria famiglia. Più recente in ordine cronologico è il beef tra Drake e Kendrick Lamar, che per settimane ha incuriosito il pubblico mondiale.

Non mancano episodi ben noti di dissing tra rapper italiani. Iconici sono quelli tra Fabri Fibra e Vacca, Fedez, Guè e Marracash, Beba e Chadia Rodriguez, fino ad arrivare a quello tra Salmo e Luché, che ha intrattenuto il panorama rap italiano la scorsa estate. Un ambiente pieno di testi macisti e strettamente legato a un contesto di strada dove “vince il più forte” come quello hip-hop vede nel dissing una delle sue basi fondanti. È una pratica che nasce per affermare la propria superiorità rispetto ai colleghi e per rinfacciare agli stessi tutto ciò che minaccia la loro “realness”, uno dei valori maggiori del vero rapper, ma purtroppo spesso la sua capacità di intrattenere il pubblico, sempre curioso di scoprire chi tra gli artisti presi in causa riuscirà a spuntarla, la porta a essere utilizzata per aumentare la propria visibilità e promuovere i propri progetti, soprattutto in un’epoca in cui i gossip, le notizie e le frecciatine hanno una circolazione maggiore per via dei social media. E la sensazione è che questo sia ciò che è accaduto al dissing che vi è stato tra Fedez e Niky Savage vs Tony Effe.

La storia

La storia tra Fedez e Niky Savage vs Tony Effe ha origini lontane. Mesi addietro in un’intervista l’ex membro della Dark Polo Gang ha dichiarato in un’intervista di aver ricevuto una proposta di collaborazione da parte di Fedez, prontamente rifiutata. Da lì i due non hanno mai mancato di lanciarsi frecciatine tramite le proprie storie Instagram, fino ad arrivare allo scorso 13 settembre, quando il rapper milanese ha pubblicato Di Caprio in coppia con Niky Savage, definito più volte dallo stesso Tony come un artista molto simile a lui. Nel brano il rapper classe 2001 punzecchia il trapper romano dicendogli che “se divento scarso puoi dire che ti somiglio”. La risposta non si fa attendere, e infatti presto Tony Effe attacca i due nel freestyle pubblicato per il format di Red Bull, Red Bull 64 Bars. Dopo poche ore arriva la risposta di Niky Savage con Bufu Freestyle, pubblicato sul suo canale YouTube. Il giorno successivo è il turno di Fedez, che pubblica il video L’Infanzia difficile di un benestante, accusando Tony di aver avuto contatti con la ex moglie Chiara Ferragni e definendolo infame. Di tutta risposta il rapper di Roma centro pubblica “Chiara”, accusando a sua volta Fedez di aver abbandonato la moglie in un momento per lei particolarmente difficile. Era attesa una risposta da parte di quest’ultimo, ma a sorpresa invece di una diss-track è stato pubblicato il singolo “Allucinazione Collettiva”, una canzone dedicata alla nota influencer.

L’epilogo

La lotta tra Fedez e Niky Savage vs Tony Effe ha attirato l’attenzione di moltissimi media, data l’enorme popolarità soprattutto del primo. Il tutto è sfociato in una serie di critiche e attacchi ai tre da parte di influencer e giornalisti oltre che delle rispettive fanbase. L’impressione è che sia stata coinvolta all’interno di una storia di rap un sacco di gente che, infondo, col rap non ha nulla a che fare. La qualità dei testi e delle frecciatine sicuramente non è stata elevatissima se comparata agli episodi sopra citati. Ma ciò che ha più deluso è stato il finale della faccenda: la chiusura del dissing con un singolo di Fedez lascia presupporre che l’intera vicenda sia stata montata su solamente per attirare l’attenzione sul brano del rapper e sull’evento 64 Bars Live, al quale parteciperà anche Tony Effe. La domanda che sorge spontanea a questo punto è una: in un’epoca dominata dai social media, è davvero lecito qualsiasi mezzo pur di raggiungere la fama? Ormai sembra che anche i rapper, che dovrebbero essere la voce del popolo e della verità, siano disposti a compromettere la propria credibilità e montare su teatrini pur di racimolare views. Come al solito, questa faccenda porta a una situazione che tutto sommato giova a tutte le parti in causa, tranne alla musica, sempre più specchio di finzione e priva di valori.

Fonte immagine: Spotify

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