K-pop Inside: il mondo del trainee

K-pop inside: il mondo del trainee

Nell’industria del K-pop, i trainee sono gli aspiranti idol che sognano il debutto sotto i riflettori. Questo percorso, spesso lungo, rigoroso e pieno di sfide, nasconde dietro i lustrini un sistema strutturato, che risiede nella routine del k-pop, in cui il talento viene coltivato fin dalla gioventù, ma in un contesto che richiede sacrificio, disciplina e resilienza psicofisica. Fin dalle audizioni iniziali, chi diventa trainee accetta un contratto che impone una routine composta da allenamenti quotidiani, lezioni di canto e di danza, controllo dell’immagine e della personalità, con la consapevolezza che non tutti arriveranno alla meta. Il mondo del trainee è un ambiente competitivo dove capacità, determinazione e anche fortuna decidono chi deve fare il grande salto.

Dalla selezione al debutto: tappe obbligate

K-pop inside: il mondo del trainee
IZ*ONE – Wikipedia / Foto di Newsen

Il processo inizia generalmente con una audizione, online o dal vivo, aperta agli adolescenti, spesso già in preadolescenza. Le agenzie cercano non tanto la perfezione tecnica iniziale quanto qualcuno che possegga un’energia da star, una presenza che possa crescere col tempo. Accettato il candidato, si inizia un periodo di formazione intensiva e la routine dei cantanti k-pop è caratterizzata da vocal coaching, danza, recitazione, studio delle lingue straniera, educazione mediatica e cura dell’aspetto esteriore. Le giornate possono durare tra le 10 e le 14 ore, sei giorni su sette, ogni mese o trimestre si svolgono delle valutazioni formali.

Pressione, sacrifici e competizione nella routine del k-pop

Non è strano che il percorso duri tanti anni. Alcuni idol debuttano dopo tanto tempo di trainee e, nel frattempo, molti non superano le selezioni finali. Le condizioni fisiche e psicologiche possono essere estreme: allenamenti pesanti, dieta stretta, controllo del peso; in alcuni casi sono state segnalate delle crisi dovute alla pressione, all’ansia e allo stress, poiché non tutti riescono a gestire il costante confronto. Oltre alla tecnica, di grande importanza è l’immagine pubblica. Alcune agenzie limitano l’uso del telefono, gestiscono la vita privata, trasformando gli aspiranti idol anche in figure “sotto osservazione”. Alcuni trainee passano per survival show che li espongono al pubblico prima del debutto, aumentando la visibilità ma anche lo stress, dove ogni errore è amplificato e ogni giudizio pesa.

Il possibile futuro

K-pop inside: il mondo del trainee
Katseye – Wikimedia / Foto di TV10

I lati positivi sono evidenti: le formazioni sono di alto livello e molti ragazzi ottengono opportunità globali grazie al successo mondiale k-pop. Ma il prezzo è alto: la salute fisica e mentale sono sotto stress e la loro carriera è sempre incerta. Negli ultimi anni alcune agenzie e fandom hanno richiesto riforme per quanto riguarda la routine dei cantanti k-pop, come la miglior tutela dei trainee minorenni, standard sanitari migliori e più trasparenza contrattuale. Di recente, ex trainees hanno rivelato i sacrifici che vanno oltre la fatica fisica. Una voce degna di nota è quella di Kwon Eun Bi, membro di IZ*ONE, che ha raccontato come la sua stessa famiglia abbia sostenuto il suo periodo di trainee. Mostrando come molti non abbiano le risorse e quanto sacrificio è richiesto anche a livello economico. Ci sono documentari come Pop Star Academy: Katseye hanno mostrato questo mondo da dentro, stimolando anche un dibattito pubblico. Con la crescente attenzione dei media e dei fan. L’industria k-pop sta lentamente migliorando la tutela dei giovani artisti, anche se resta chiaro oltre la musica c’è molto altro.

Fonte dell’immagine in evidenza: Blackpink – Wikimedia / Foto di Explicit

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