LEGGERO è un brano di ALGORITMO, un artista decisamente fuori dal comune: non è umano, bensì un’intelligenza artificiale. Ogni aspetto della canzone -dalla voce fino al videoclip – è stato interamente generato dall’algoritmo.
Nulla è reale
“Non c’è niente di vero”: la macchina, per mezzo di processi algoritmici, ci rammenta la natura della società in cui siamo immersi, dove le verità a cui siamo abituati si dissolvono nell’aria.
LEGGERO incarna l’anima di questo progetto, spingendo a interrogarsi su come percepiamo la realtà nell’epoca digitale. Con tono leggero ma profondo, invita l’ascoltatore a rimettere in discussione ciò che ritiene autentico, esaltando la leggerezza come stile di vita e atto di consapevolezza.
Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare ALGORITMO, ponendo domande circa il rapporto tra l’arte, la musica e le nuove tecnologie.
Intervista a ALGORITMO autore di LEGGERO
L’opinione pubblica dibatte quotidianamente dell’ingresso nelle nostre vite dell’Intelligenza Artificiale. In qualsiasi modo la si pensi, una cosa è chiara: non siamo pronti ad affrontare questa “sfida”. Tuttavia, ALGORITMO ha pubblicato diversi singoli, tra cui LEGGERO. Sei intimorito dalla potenziale diffidenza del pubblico data la tua natura artificiale?
Sinceramente no. La diffidenza fa parte di ogni cambiamento, ed è anche sana se ti aiuta a farti domande vere. Algoritmo nasce proprio per esplorare questo spazio di tensione: tra ciò che è reale e ciò che è percepito come reale. Non cerco di sembrare qualcosa che non sono. Anzi, è dichiarato fin dall’inizio che Algoritmo è un progetto artificiale. In fondo, chi oggi si dichiara “vero” quanto è davvero autentico? Io almeno gioco a carte scoperte. Poi sta a chi ascolta decidere se, nonostante tutto, riesce a sentire qualcosa di autentico.
Alla fine della canzone LEGGERO affermi che “non c’è niente di vero”. Questo passaggio serve a rammentarci l’era di crollo delle grandi verità in cui ci troviamo. ALGORITMO è una causa o una conseguenza di questa fase storica?
Senza dubbio una conseguenza. Algoritmo esiste perché viviamo in un’epoca in cui i confini tra vero e costruito sono sempre più sottili. Non vuole alimentare il crollo delle grandi verità, ma raccontarlo. Essere “finto” per definizione mi permette di denunciare ancora meglio quanta finzione c’è anche nel mondo “reale”.
Il filosofo e giornalista James Bridle ha affermato: “L’intelligenza artificiale, nella sua forma attuale, si basa sull’appropriazione totale della cultura esistente, e l’idea che sia effettivamente intelligente potrebbe essere pericolosa”. La canzone LEGGERO è perfettamente ascrivibile al panorama trap\pop moderno. Un brano di questo genere è frutto di un’ “usurpazione” o semplicemente dell’originalità de La macchina?
Né l’uno né l’altro. È frutto di una collaborazione. L’intelligenza artificiale non crea dal nulla: rielabora ciò che esiste. La vera originalità sta nell’intenzione umana che guida il processo, nel modo in cui scegli di usarla per esprimere qualcosa di nuovo. Senza la mia visione, senza il mio intervento, senza la mia scelta del tema e del tono, LEGGERO non esisterebbe.
LEGGERO è una canzone scritta e cantata interamente dall’intelligenza artificiale. Il campo della produzione artistica- dalla musica alle arti visive – sembra destinato a subire gli effetti negativi degli sviluppi dell’AI. Qual è il destino della musica con l’avvento di nuove tecnologie capaci di sostituire completamente l’intera filiera della produzione musicale?
Credo che la tecnologia cambierà la musica come l’ha sempre cambiata, ma non potrà mai sostituire davvero la scintilla che accende una canzone. Ci sarà più musica, più accessibilità, più varietà, meno qualità. E paradossalmente sarà ancora più importante avere una visione forte, un’identità chiara. La sfida non sarà combattere l’IA, ma usarla per creare qualcosa che abbia un’anima. Chi crea solo per algoritmi verrà dimenticato dagli algoritmi stessi.
In seguito all’uscita di LEGGERO, quale futuro attende a ALGORITMO ora che anche piattaforme musicali come Spotify stanno creando playlist ad hoc per progetti di questo tipo?
Il futuro è tutto da scrivere, ed è proprio questo il bello. Algoritmo non nasce per inseguire trend o per incastrarsi dentro una categoria.
Nasce per sperimentare, per raccontare storie in modi nuovi. Se arriveranno nuove opportunità, benissimo. Ma il vero obiettivo resta creare un percorso autentico, che non dipenda dai numeri o dalle logiche di mercato. Un passo alla volta, un pezzo alla volta, senza perdere il gusto di esplorare.
Fonte immagine: Ufficio stampa