La musica, da sempre, ci accompagna in ogni momento della nostra quotidianità. Ci coinvolge emotivamente, quando ci rispecchiamo nel testo di una canzone, e ci fa riflettere nel momento in cui vengono trattati certi temi. Per molti di noi, è come un rifugio: un mezzo che permette di esprimere ciò che si prova, per estraniarsi dal mondo nei momenti in cui si desidera allontanarsi un po’ da tutto e tutti. Per il giovane LIBER, la musica rappresenta proprio questo: libertà, ciò che gli permette di esprimere ciò che sente e vive.
Il suo nuovo singolo Ho visto, già disponibile su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica, è il risultato di una tensione creativa alimentata da esperienze vissute e riflessioni intime.
Per LIBER, questo brano è come uno spazio personale: un luogo in cui poter dire chi è davvero senza compromessi.
Abbiamo avuto il piacere di realizzare un’intervista con lui, per farci raccontare il suo rapporto con la musica:
Intervista a Liber
La tua passione per la musica è iniziata presto. Ricordi una canzone o un rapper che ti ha colpito al punto da farti dire: “Anch’io voglio fare musica”?
Ricordo che, quando ero più piccolo, ascoltai una crew di rapper del mio stesso paese, Malnate, che si chiamava 167 Gang. Sono anche andato a un loro concerto, e da lì ho iniziato ad avere la motivazione per buttarmi nella musica. Da quel momento ho cominciato a scrivere e ad ascoltare diversi rapper, fino ad arrivare a creare il mio primo singolo.
“Ho visto” è il tuo primo singolo ufficiale, con tanto di videoclip. Come ti sei sentito nel momento in cui hai capito che quella canzone che avevi scritto sarebbe uscita davvero per tutti, in radio e sulle piattaforme digitali?
Ovviamente mi sono sentito sollevato per quello che stava accadendo, soprattutto felice e soddisfatto di ciò che avevo composto, sapendo che tante persone avrebbero potuto ascoltare e vedere il mio brano. E sono ancora curioso di scoprire cosa potrà accadere in questo percorso.
Il tema della libertà è centrale nel testo di “Ho visto”. Cosa significa per te essere libero e perché hai voluto raccontarlo proprio in questo brano?
Per me la libertà ha un solo vero significato: vivere bene. Che sia interiore o esteriore, il discorso non cambia. È anche la cosa con cui mi confronto di più nella mia vita. In un pezzo della canzone dico infatti: “solo dalla libertà sono alleato”, perché la libertà è ciò che più mi rappresenta. Ho scelto di parlare di questo tema perché è da sempre centrale nei miei testi, ma anche perché questo è l’inizio del mio percorso, quindi volevo che si sentisse forte e chiaro chi sono e cosa voglio trasmettere.
La famiglia spesso è un sostegno importante. Quanto è stato fondamentale per te l’aiuto di tuo papà, che ha creduto nel tuo talento e ti ha incoraggiato a seguirlo?
Se dovessi dare un voto da 1 a 10 all’aiuto che mi ha dato, direi 10. Perché oltre a credere in me, ha realizzato concretamente ciò che io immaginavo con la mente. Il mio bene e il rispetto per lui sono infiniti. Inoltre ha contribuito in modo sostanziale al mio percorso, insieme alla mia famiglia, a mio cugino, a mio zio e ad altri: mi sono sempre stati vicino.
Se dovessi descrivere la tua musica con tre parole chiave, quali sceglieresti e perché?
Le tre parole chiave per descrivere la mia musica sono: LIBERA, perché rappresenta la mia visione della vita; REALISTA, perché parlo di ciò che vivo davvero; e DALL’ANIMA, perché ogni mio pezzo nasce da ciò che sento dentro.
Fonte immagini: Ufficio stampa.