L’Immacolata Concezione a Castellammare di Stabia, credenza e celebrazione

L'Immacolata Concezione a Castellammare di Stabia, credenza e celebrazione

Fiumi di persone in strada, con spettacoli pirotecnici in mezzo al mare e falò altissimi. Tutto ciò è lo strabiliante spettacolo al quale i cittadini di Castellammare di Stabia assistono la notte del 7 dicembre. È risaputo, infatti, che l’8 dicembre la Chiesa celebri l’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, festività nella quale si onora la preservazione della verginità della Madonna. Sebbene sia una giornata significativa per tutti i credenti, per i residenti dell’antica Stabia la giornata assume un significato ancor più profondo, che con il passare degli anni ha abbracciato sempre più persone, tra cui molti giovani e non credenti.

Cosa accade durante l’Immacolata Concezione a Castellammare di Stabia?

Ogni anno la notte del sette dicembre, a mezzanotte in punto, l’arenile di Castellammare di Stabia dà vita a un meraviglioso spettacolo di fuochi e falò, organizzato dallo stesso comune della città. Per capire meglio il perché di questa magica notte, bisogna fare un passo indietro: la tradizione, infatti, è strettamente collegata a un’altra usanza della città, ovvero quella delle dodici stelle. Le notti de Le dodici stelle della Madonna, meglio conosciute dagli stabiesi come fratiell e surell, sono le dodici notti che precedono la giornata dell’Immacolata Concezione, nelle quali, ogni notte, in ogni quartiere della città, un gruppo di credenti scende in strada per invocare un canto dedicato alla Madonna. La notte dei falò segnala l’ultima stella della Madonna.

La visione celestiale della Madonna

Sorge spontaneo domandarsi perché la città abbia portato avanti questa tradizione e in che modo si collega alla celebrazione dell’Immacolata Concezione. Per capirlo dobbiamo rifarci a una leggenda marinara: si narra che durante una lunga notte di tempesta, un marinaio si trovasse da solo in balia delle acque agitate di Castellammare, l’anziano uomo impaurito, non poté altro fare che affidarsi alla Madonna. Invocò così la Vergine, nella speranza di sopravvivere a quella notte ed è a quel punto che, perdendo i sensi, ebbe la visione celestiale della Madonna. Quando il marinaio si risvegliò, già approdato sul lungomare della città, accese un piccolo falò per scaldarsi e urlando per le strade «fratiell e surell» radunò i passanti per raccontare loro il miracolo. Gli stabiesi, da quel giorno, ogni anno ricordano la salvezza di quell’uomo e l’apparizione della Madonna nelle acque di Castellammare.

Da quel momento in poi, la notte del 7 dicembre la città in provincia di Napoli, si incendia completamente a suon di falò e spettacoli pirotecnici. Come già detto, la celebrazione, che inizialmente interessava solo i credenti, esattamente come l’Immacolata Concezione, è poi divenuta nel corso degli anni parte integrante degli usi e dei costumi di tutti gli stabiesi, arrivando a radunare l’intera città, fedeli e non solo, presso l’arenile di Castellammare.

La partecipazione della città

I giovani, molto spesso, prendono parte attiva a queste notti magiche, invocando “la voce” per la Madonna e accendendo fuochi d’artificio. Senza ombra di dubbio la tradizione, ha fatto sì che sempre più persone, anche dai paesini limitrofi, raggiungessero l’arenile della città stabiese per celebrare l’Immacolata Concezione e assistere all’accensione dei maestosi falò, seguiti subito dopo dal grande spettacolo pirotecnico che illumina il cielo dell’amata Stabia.

Fonte immagine in evidenza: Archivio personale 

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A proposito di Serena Uvale

Studentessa presso l'università degli studi di Napoli "L'Orientale", amante della culturale e della lingua cinese.

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