Il 22 dicembre 1947 l’Assemblea Costituente approvò la Costituzione della Repubblica Italiana, la legge fondamentale che ha segnato la rinascita del nostro Paese dopo la Seconda Guerra Mondiale e la caduta del fascismo. Questa data rappresenta un momento cardine della nostra storia. Il testo fu poi promulgato il 27 dicembre dal Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, per entrare ufficialmente in vigore il 1° gennaio 1948.
Nacque così un documento che, per volontà dei suoi stessi autori, i Padri Costituenti, non apparteneva a nessuno schieramento politico, ma era rivolto a tutti gli italiani. Il suo pilastro fondamentale fu l’ispirazione antifascista, unita alla volontà di creare un patto sociale basato sui valori di democrazia, libertà e giustizia sociale.
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Come nasce la costituzione italiana
La Costituzione è il frutto di un percorso storico preciso, iniziato con il referendum istituzionale del 2 giugno 1946. In quella data, il popolo italiano fu chiamato a scegliere tra monarchia e repubblica, sancendo con il 54% dei voti la nascita della Repubblica Italiana. Contestualmente, i cittadini elessero i membri dell’Assemblea Costituente, l’organo incaricato di redigere la nuova carta costituzionale.
L’Assemblea nominò al suo interno una “Commissione per la Costituzione”, composta da 75 membri, che elaborò il progetto. Il testo finale fu il risultato di un intenso dialogo e compromesso tra le diverse culture politiche dell’epoca: quella cattolica, quella socialista-comunista e quella liberale.
La struttura: principi, diritti e ordinamento
La Costituzione italiana, consultabile integralmente sul portale ufficiale Normattiva, è composta da 139 articoli e 18 disposizioni transitorie e finali. La sua struttura si articola in tre parti fondamentali:
- Principi fondamentali (Articoli 1-12): costituiscono il nucleo valoriale della Repubblica. Enunciano i principi di democrazia, sovranità popolare, lavoro, uguaglianza, libertà e solidarietà.
- Parte I – Diritti e Doveri dei cittadini (Articoli 13-54): questa sezione è dedicata ai rapporti tra lo Stato e i cittadini, regolando i diritti civili, etico-sociali, economici e politici.
- Parte II – Ordinamento della Repubblica (Articoli 55-139): descrive l’architettura istituzionale dello Stato, definendo il ruolo e le funzioni di Parlamento, Presidente della Repubblica, Governo, Magistratura, Regioni e Corte Costituzionale.
Le caratteristiche fondamentali della costituzione
La Costituzione italiana possiede alcune caratteristiche distintive che ne definiscono la natura e l’importanza.
| Caratteristica | Spiegazione sintetica |
|---|---|
| Scritta | È contenuta in un documento scritto, a differenza di altre costituzioni basate su consuetudini (come quella del regno unito). |
| Rigida | Non può essere modificata da una normale legge del parlamento, ma solo attraverso un procedimento speciale e aggravato (art. 138). |
| Lunga | Non si limita a disciplinare l’organizzazione dello stato, ma enuncia anche in modo dettagliato i diritti e i doveri dei cittadini. |
| Votata | Fu elaborata e approvata da un’assemblea eletta democraticamente dal popolo, l’assemblea costituente. |
| Compromissoria | Rappresenta il punto di incontro e il compromesso tra le diverse forze politiche che hanno contribuito alla sua stesura. |
| Programmatica | Indica un programma e degli obiettivi che lo stato si impegna a realizzare per promuovere lo sviluppo della società (es. art. 3). |
Il principio di rigidità e le revisioni costituzionali
La caratteristica più importante della nostra Costituzione è la sua rigidità. A differenza dello Statuto Albertino, che era flessibile e fu facilmente stravolto dalle leggi fasciste, la Costituzione repubblicana non può essere modificata da una legge ordinaria. Per la sua revisione è necessario un procedimento legislativo speciale, detto “aggravato”, descritto dall’articolo 138. Questo processo richiede maggioranze parlamentari più ampie e la possibilità di un referendum popolare confermativo. A vigilare sul rispetto della Costituzione da parte delle leggi ordinarie è la Corte Costituzionale, un organo di garanzia fondamentale per il nostro Stato di diritto. Come indicato dal Senato della Repubblica, questa architettura garantisce la stabilità dei principi democratici.
Quel 22 dicembre 1947 non nacque solo una legge, ma la base giuridica e morale della nostra convivenza civile. Ignorare i suoi principi significa non comprendere le fondamenta della casa comune in cui viviamo. La Costituzione regola la nostra vita, garantendo diritti inviolabili e richiedendo l’adempimento di doveri inderogabili, in un equilibrio che è l’essenza stessa della democrazia.
Articolo aggiornato il: 10/10/2025

