Malala Yousafzai censurata: i libri ritirati dalle scuole

Malala Yousafzai censurata

Malala Yousafzai censurata in Pakistan, le cause

Malala Yousafzai, attivista pakistana insignita del Premio Nobel, è stata oggetto di una messa al bando da parte delle autorità Pakistane che hanno ritirato dalla circolazione le copie di un libro che parla di lei rivolto alle scuole medie. Lo ha deciso il Punjab Curriculum and Textbook Board (Pctb), dopo aver mandato una nota alla casa editrice Oxford University Press, affermando che i testi, destinati alle classi di studi sociali, non avevano ricevuto il permesso necessario alla pubblicazione. Molti libri erano già circolati nelle scuole, ma membri del Pctb e agenti di polizia hanno fatto irruzione nei negozi di tutta Lahore per ritirare le ultime copie rimaste.

Chi è Malala

Malala Yousafzai è una ragazza pakistana di 17 anni che da tempo si batte per i diritti civili e il diritto all’istruzione delle ragazze nella città di Mingora, nella valle dello swat dove i talebani ne hanno proibito il diritto, diventata molto conosciuta quando, a causa del suo attivismo, nel 2012 venne colpita alla testa da un proiettile sparato da un talebano mentre tornava a casa dalla scuola; ricoverata nell’ospedale militare di Peshawar, è sopravvissuta all’attentato dopo la rimozione chirurgica dei proiettili. La ragazza è stata in seguito trasferita in un ospedale di Londra che si è offerto di curarla.
Dall’età di tredici anni cura un blog per la BBC nel quale racconta il regime dei talebani pakistani e la loro occupazione militare nel distretto dello Swat. La sua storia negli anni è stata raccontata da tante riviste internazionali facendo risaltare quanto accade nella sua città.

“I talebani del Pakistan l’avevano da tempo inserita in un elenco di persone da colpire perché responsabili della diffusione del “secolarismo” nella zona. Il portavoce dei talebani, dopo aver rivendicato l’aggressione del 2012, aveva detto che Malala Yousafzai si è resa responsabile di “oscenità” che andavano fermate”.

Nel 2013 il partito laburista norvegese promuove la sua candidatura per il premio Nobel per la pace e all’età di sedici anni parla al palazzo delle nazioni unite a New York indossando lo scialle appartenuto a Benazir Bhutto, lanciando un appello a favore dell’istruzione dei bambini di tutto il mondo.

Le conseguenze del suo attivismo

In Pakistan ci sono molte proteste contro di lei in quanto viene considerata portatrice di idee contrarie all’Islam, seppure le sue testimonianze e il suo attivismo hanno e stanno contribuendo a portare una cambiamento in molti paesi, sul tema dell’istruzione femminile. 

Malala Yousafzai censurata dai libri scolastici

Riguardo la censura di Malala dai libri scolastici, molti attivisti Pakistani hanno dichiarato che: “questo attacco alla libertà accademica è un tentativo del governo di impedire l’adozione di libri pubblicati da editori privati che, dopo un severo esame, rischiano di non essere approvati. È deplorevole che uno Stato che si dice democratico usi la religione anche nell’istruzione. Il pericolo è che i giovani crescano con una visione rigida, conservatrice e intollerante che giocherà a favore dei partiti religiosi”.
Oggi Malala rappresenta un simbolo di speranza per tutte quelle persone che sono oppresse, ed è stata di ispirazione per molti movimenti femministi nei paesi musulmani, e la lotta a favore dell’istruzione femminile e infantile. Il 25 settembre del 2015 Malala è diventata, insieme ad altre personalità del mondo artistico, politico, scientifico e della cultura, testimonial dei 17 Global goals delle Nazioni Unite, anche noti come Obiettivi di sviluppo sostenibile, da raggiungere entro il 2030.

 

Fonte immagine: Wikipedia.

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