Papa Francesco I ha concluso oggi il suo viaggio su questa terra. Le campane in tutta Italia hanno suonato a lutto, come richiesto dal Cardinale Zuppi, Presidente CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Il pontefice è morto questa mattina, alle 7.35, ora italiana, e l’annuncio è stato dato in via ufficiale circa due ore dopo. Da quel momento i messaggi di cordoglio, giunti soprattutto nelle redazioni di tutti i telegiornali, hanno immediatamente interrotto le normali programmazioni e le partite di campionato in programma per dedicare ogni loro rubrica decisa in scaletta per il Lunedì dell’Angelo a parlare di Francesco I, il Papa del popolo.

Chi era Papa Francesco I
Papa Francesco I era un pontefice diverso, gesuita per formazione ma elastico per molti versi, alcuni anche scomodi se vogliamo. La sua mancanza di pregiudizi verso le comunità LGBTQ+ e i divorziati che, seppur devoti, vedevano porsi innumerevoli limiti, ha reso i 12 anni del suo pontificato i più discussi e tuttavia innovativi della storia. Jorge Mario Bergoglio nacque il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires in Argentina. Nelle sue vene scorreva sangue italiano ed era figlio di emigranti piemontesi. Frequentò una scuola tecnica, conseguì il diploma da tecnico chimico e fece diversi lavori, anche il buttafuori di un locale malfamato. Una piccola curiosità: da ragazzino aveva una fidanzatina a cui disse se non ci sposeremo io e te, mi farò prete! Il resto è storia! A 17 anni seguì la sua vocazione e a 22 entrò in seminario. Fece parte della Compagnia di Gesù e completò il suo noviziato in Cile. Studiò Filosofia e Teologia, materie che insegnò per molti anni, e imparò diverse lingue tra cui il tedesco, il francese e, ovviamente, l’italiano.
L’umiltà sin dalle origini di Papa Francesco
Di certo, l’aver vissuto in un paese come l’Argentina, in una città particolare come Buenos Aires, ha forgiato il carattere di Jorge e caratterizzato poi la formazione e l’animo di Papa Francesco I, il cui approccio è rimasto quello di un uomo del popolo sin dal momento della sua prima apparizione al balcone senza casula e con una semplice croce di ferro. La sua semplicità e l’amore per il prossimo, incondizionato e senza pregiudizi, hanno definito il suo papato. Papa Bergoglio intraprese innumerevoli viaggi già prima del suo pontificato per completare la sua formazione, finché non fu mandato di nuovo a Buenos Aires e Cordoba per fare il direttore spirituale e confessore. Verrebbe da dire che già da studente, Jorge Bergoglio iniziava a far parlare di sé per le sue idee. Negli anni ’60, durante il movimento di Teologia della Liberazione che voleva essere una risposta alle ingiustizie sociali in America Latina, Papa Francesco assunse una posizione che poteva sembrare rigida ma che in realtà appoggiava l’ideologia di base. Ovvero, pur battendosi strenuamente contro le ingiustizie perpetrate ai danni dei più deboli, Francesco non condivideva il metodo di Teologia della Liberazione che includeva l’uso della violenza per forzare il cambiamento e la politicizzazione della religione. Il suo modus operandi cauto e prudente gli creò non pochi problemi anche durante la dittatura militare in Argentina (1976-1983) dove, senza ricorrere a metodi drastici e violenze, riuscì ad aiutare molti gesuiti.
Cardinalato e Pontificato
Già dal suo Cardinalato, Jorge Bergoglio si impose per le sue idee. Ad esempio, nonostante nel Documento di Aparecida del 2007, redatto in occasione della quinta conferenza generale dell’episcopato latino-americano, ci siano posizioni forti nei confronti di temi come l’aborto e l’eutanasia (il divieto di accedere alla Comunione, per esempio), l’allora cardinale Bergoglio firmò pur non condividendo. Nel 2005, alla morte di Giovanni Paolo II, l’allora Cardinal Bergoglio era già tra i più quotati per il pontificato; fu Joseph Ratzinger a raggiungere la maggioranza e diventare Papa col nome di Benedetto XVI, ruolo che a quanto pare fu troppo pesante per lui, portandolo a interrompere bruscamente il suo papato nel 2013 con quella che è stata la prima dimissione papale nella storia della Chiesa Cattolica. Sul rapporto tra Papa Ratzinger e Papa Bergoglio fu scritto addirittura uno spettacolo teatrale di Anthony McCarten del 2017, The Pope, che fu sceneggiato in un film dal titolo I due Papi. Papa Francesco era interpretato da Sir Jonathan Pryce (Evita, Il Trono di Spade) e Papa Benedetto XVI da Sir Anthony Hopkins (Il silenzio degli Innocenti, Cuori in Atlantide). Come accennato, già dalla prima apparizione post fumata bianca, Papa Bergoglio, che ha scelto il nome del santo degli umili e dei poveri, Francesco, si è distinto per la sua semplicità, una qualità indossata come una veste durante le udienze, nei viaggi, nei suoi pensieri.

Papa Francesco I oltre i canoni canonici
Molte delle scelte di Papa Francesco I nei suoi 12 anni di Pontificato sono state contestate, giudicate e mal supportate dai rappresentanti di alcune alte sfere politiche. L’accusa contro il pontefice è spesso stata di “morbidezza” verso i movimenti populisti di sinistra. Sempre dalla parte del popolo, Francesco contestò duramente la politica di Donald Trump già dal suo primo mandato: “Una persona che pensa solo a costruire muri, di qualunque natura siano, e non a costruire ponti, non è cristiana”, riferendosi alle idee del Tycoon sul Messico. Punto sul vivo, Trump rispose che “un capo religioso non avrebbe dovuto mettere in discussione la fede di una persona”. Molti altri governanti si sono risentiti della visione del pontefice, ma il punto è, specie in base ai messaggi sul web e alle testimonianze, che Papa Francesco I sembrava conoscere a fondo i mali di chi veniva emarginato, escluso per ragioni sociali, politiche o di genere. Battendosi per la libertà e per l’uguaglianza, Jorge Bergoglio si è guadagnato la fama di Papa Illuminato e molto probabilmente verrà ricordato nei secoli proprio per questo.
Una sepoltura semplice
Papa Francesco I, restando fedele alla sua innata frugalità, non avrà tre tombe, ma un funerale sobrio, quasi spartano, con un rito diverso. La sua salma sarà esposta direttamente nella bara in Basilica Vaticana e la sepoltura avverrà nella Basilica di Santa Maria Maggiore, non nelle Grotte Vaticane come da tradizione. In precedenza, infatti, la tradizione prevedeva che il corpo del Papa defunto fosse posto in tre bare: una di cipresso, una di piombo e una di legno di rovere o di noce. Papa Francesco ha deciso di semplificare il rito, eliminando le tre bare. Questo cambio è stato interpretato come un segno di maggiore sobrietà e un allontanamento dalla tradizione. Papa Francesco ha scelto Santa Maria Maggiore per un motivo personale e per sottolineare la sua volontà di essere sepolto in un luogo che non sia solo il centro della Chiesa, ma anche un luogo legato alla storia e alla devozione verso la Madonna. Intanto, in queste ore i cardinali di tutto il mondo stanno giungendo a Roma. Il Conclave sta per riunirsi e l’interrogativo – tra curiosità, paura, influenza dei media – è lo stesso per tutti: chi sarà il nuovo Papa? Non resta che aspettare e sperare in un candidato aperto di cuore e di mente come Jorge Mario Bergoglio.
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