Divario salariale e discriminazioni sul lavoro

Spesso le donne sono oggetto di discriminazione basata sul genere sul posto di lavoro. La parità di retribuzione per lo stesso lavoro è un diritto umano, ma spesso alle donne viene negato l’accesso alla parità salariale. Dati recenti mostrano che attualmente le donne guadagnano circa il 77% di quanto guadagnano gli uomini per lo stesso lavoro. Ciò porta a una vita di disparità finanziaria per le donne, che impedisce loro di esercitare pienamente l’indipendenza e comporta un aumento del rischio di povertà in età avanzata. Con divario salariale di genere (o gender pay gap) ci si riferisce alla differenza di reddito tra donne e uomini. Gli esperti hanno calcolato questo divario in molti modi, ma i diversi calcoli raggiungono un consenso: le donne guadagnano costantemente meno degli uomini, e il divario diventa più ampio per la maggior parte delle donne di colore.

La discriminazione

Mentre le caratteristiche individuali come l’istruzione, le competenze o l’esperienza spiegano parte del divario retributivo di genere, gran parte del divario retributivo di genere può ancora essere attribuito esclusivamente alla discriminazione basata sul genere o sul sesso. Le pratiche discriminatorie basate sul genere includono: salari più bassi pagati alle donne per lavori di pari valore; sottovalutazione del lavoro delle donne in occupazioni definite altamente femminili e salari più bassi per le madri rispetto alle non madri.

Cosa causa il divario salariale di genere?

I calcoli riflettono il rapporto tra i salari per donne e uomini in tutti i settori. Calcolarlo in questo modo consente agli esperti di catturare la moltitudine di fattori che guidano il divario salariale di genere, che includono ma non sono limitati a:

Differenze nei settori o nei lavori. Calcolando un divario salariale che consideri diversi fattori, i ricercatori possono vedere gli effetti l’incanalamento di donne e uomini in diversi tipi di industrie e lavori basati su norme e aspettative di genere. I cosiddetti lavori femminili, che sono lavori che storicamente hanno avuto una forza lavoro prevalentemente femminile, come gli assistenti sanitari a domicilio e gli assistenti all’infanzia, tendono a offrire una retribuzione inferiore e meno benefici rispetto ai cosiddetti lavori maschili, che sono lavori che hanno avuto prevalentemente forza lavoro maschile, compresi i lavori in settori come l’edilizia e le costruzioni. Queste differenze di genere sono vere in tutti i settori e nella stragrande maggioranza delle occupazioni, a tutti i livelli, dai lavoratori in prima linea ai manager di medio livello fino ai dirigenti.

Differenze negli anni di esperienza. Le donne sono estromesse in modo sproporzionato dalla forza lavoro per far fronte all’assistenza e ad altri obblighi non retribuiti (in molti casi la scelta non proviene dalle donne stesse), e quindi tendono ad avere meno esperienza lavorativa rispetto agli uomini. L’accesso al congedo familiare e medico retribuito dovrebbe rendere le donne più propense a tornare a lavoro. Tuttavia solo una piccola percentuali dei lavoratori ha accesso al congedo familiare retribuito, e meno della metà ha accesso a prestazioni assicurative per invalidità a breve termine per far fronte alle proprie esigenze mediche.

Differenze nelle ore lavorate. Poiché le donne tendono a lavorare meno ore per far fronte all’assistenza e ad altri obblighi non retribuiti, è anche più probabile che lavorino a tempo parziale, il che significa salari orari inferiori e minori benefici rispetto ai lavoratori a tempo pieno.

Questi sono solo alcuni dei principali fattori legati divario salariale di genere. Altri fattori, nel frattempo, aiutano a ridurre il divario tra i guadagni delle donne e degli uomini. Ad esempio, un maggiore livello di istruzione per donne e giovani ragazze. I sindacati in certe situazioni possono aiutare a ridurre il divario, perché i lavoratori collettivamente spesso hanno una maggiore influenza per spingere verso i cambiamenti sul posto di lavoro, combattendo le pratiche discriminatorie rivolte a gruppi specifici di lavoratori.

 

Fonte immagine: Pexels

A proposito di Valeria

Valeria Vacchiarino (1999), studia Lingue e Culture dell'Europa e delle Americhe a L'Orientale di Napoli, città che ormai considera la sua seconda casa. Amante dei libri, del cinema e del teatro, ha una grande passione per la musica jazz.

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