Rose e sfruttamento: la situazione in Kenya

Rose rosse

Quante volte, passeggiando, ci è capitato di essere colpiti da enormi  fasci di rose rosse? Quante volte le abbiamo regalate o le abbiamo ricevute? Sicuramente tante, ma dietro a  semplici rose si può nascondere un fenomeno pericoloso: lo sfruttamento dei lavoratori nei campi.
Scopriamo di più insieme!

La condizione delle lavoratrici del Kenya

Circa il 95 % dei fiori che compriamo, provengono dal Kenya.
Lo sfruttamento delle lavoratrici nei campi di rose del Kenya è un fenomeno assai pericoloso. Infatti, esse lavorano 13-14 ore al giorno, senza raggiungere, naturalmente, gli altissimi target di lavoro.
Perciò, a causa di tale situazione, le lavoratrici sono costrette a recuperare il lavoro non svolto il giorno successivo, senza, però, essere retribuite.
Non solo il Kenya è caratterizzato dal fenomeno dello sfruttamento nei campi di rose, la Colombia, infatti, è il secondo esportatore mondiale di fiori recisi. Qui, lo sfruttamento provoca danni soprattutto alla salute; aumentano sempre più, infatti, le malattie respiratorie fra gli occupanti del settore.
Tuttavia, molto spesso, alcune associazioni attente alla tutela dei diritti umani e dei lavoratori, hanno provato a mettere in luce tale situazione, ottenendo, però, scarsi risultati.

L’impatto ambientale

Le emissioni di anidride carbonica sono ormai fuori controllo; il nostro pianeta ogni giorno soffre, non respira . Non c’è più tempo!
I pesticidi chimici, assieme alle enormi quantità di acqua utilizzate, vengono assorbiti dai terreni, danneggiando la biodiversità agricola. Infatti, il lago Naivasha, in Kenya, utilizzato per il business dei fiori, sta perdendo la sua biodiversità, a causa di una notevole alterazione del PH delle acque.

Rose e sfruttamento in Italia

Nell’ultimo decennio, il settore vivaistico Made in Italy ha subito un duro colpo, come riporta l’associazione Coldiretti: “L’emergenza energetica si riversa infatti  non solo sui costi di riscaldamento delle serre, ma anche su carburanti per la movimentazione dei macchinari, sui costi delle materie prime, fertilizzanti, vasi e cartoni. –  spiega la confederazione nazionale dei coltivatori – Le imprese florovivaistiche non possono interrompere le attività pena la morte delle piante o la mancata fioritura, spiega l’associazione. Le rose ad esempio hanno bisogno di una temperatura fissa di almeno 15 gradi per fiorire e lo stesso vale per le gerbere, mentre per le orchidee servono almeno 20-22 gradi per fiorire ed in assenza di riscaldamento muoiono”.

Tra amore e sfruttamento

Sono sempre più numerose le occasioni di festa per cui si utilizzano fiori, anzitutto a San Valentino, festa degli innamorati.
Infatti, ogni anno, il 14 febbraio, vengono vendute circa 14 milioni di rose.
Specialmente in queste occasioni, facciamo un piccolo grande gesto d’amore: scegliamo rose certificate “fair Flowers Fair Plants”.
Tale etichetta certifica il rispetto di standard di tutela ambientale, condizioni di lavoro e sicurezza di chi lavora nei campi tante, troppe ore al giorno. 
Dunque, impegniamoci affinché non esista più il binomio rose-sfruttamento.

Fonte immagine: Pixabay.com

Altri articoli da non perdere
24 novembre 1859: Charles Darwin pubblica L’origine della specie
24 novembre 1859: Charles Darwin pubblica l'origine della specie

Il 24 novembre 1859, il naturalista e filosofo Charles Darwin pubblica il volume L'origine delle specie dopo un viaggio in Scopri di più

Giornalismo nella scuola: nasce il Giornalino bilingue
Giornalino bilingue

Il Giornalino bilingue italiano-francese “Sacchetti di informazioni”, progetto scolastico di scrittura giornalistica promosso dall’Istituto Comprensivo Castell’Alfero (AT), ha costituito una Scopri di più

Carla Fracci, addio alla grande stella nel firmamento della danza
Carla Fracci, addio alla grande stella nel firmamento della danza

Cala il sipario su un’altra lucente stella del panorama artistico italiano e internazionale. Lascia definitivamente il palcoscenico l’immensa ballerina Carla Scopri di più

Ddl eco-vandali: la legge contro chi imbratta i monumenti
Ddl eco-vandali: la legge contro chi imbratta i monumenti

Il 18 gennaio 2024 è stato approvato dalla Camera il ddl eco-vandali contro gli attivisti che distruggono, deturpano o imbrattano Scopri di più

Associazione Nazionale Hikikomori, intervista a Marco Crepaldi
Associazione Nazionale Hikikomori, intervista a Marco Crepaldi

Immaginate di isolarvi nella vostra stanza per il resto della vita. Tapparelle abbassate, porta serrata, letto disfatto e una vita Scopri di più

Fish Bar Burger: il pub di mare nel cuore di Chiaia
fish bar burger chiaia

La squadra composta da Alfio Giacco, Raffaele Verde, Ivan Vigilante e Alberto Ruffolo si lancia in una nuova avventura con Scopri di più

Condividi l'articolo!

A proposito di Francesco Pollio

Studente di Lettere Classiche presso Università degli Studi di Napoli Federico II. Appassionato di poesia, teatro e musica. Fervido lettore, mi incuriosisce tutto ciò che riguarda il mondo antico.

Vedi tutti gli articoli di Francesco Pollio

Commenta