Piatti tipici di Formia: 4 da assaggiare

Piatti tipici di Formia: 4 da assaggiare

Piatti tipici di Formia: i 4 da assaggiare

I piatti tipici della riviera di Ulisse affondano le radici in una cultura popolare influenzata dalla presenza del mare e delle montagne, che abbracciano il territorio.

Formia è sempre stata un punto di interesse, sia in ambito storico, con civiltà importanti come quella romana, che mitico, grazie all’opera L’Odissea; qui si trova menzione della città sede dei Lestrigoni, nemici dell’eroe di ritorno a Itaca.

Il primo ambito, inoltre, è anche accertato dall’antichità del nome stesso, dal greco hormiae (approdo sicuro).

Parlando in termini di modernità, nel corso del tempo, i vari contatti con le popolazioni che si sono avvicinate o addirittura stanziate in loco, hanno dato il loro contributo all’identità finale che ora caratterizza la scena.

La vicinanza al mare poi ha donato il suo tocco finale: la ciliegina sulla torta, come direbbero in molti.

4 piatti tipici di Formia

1.  Spaghetti alla formiana

È uno dei piatti tipici più presenti nella cultura culinaria casalinga e non.

Esso si presenta insaporito da frutti di mare, quali cozze, vongole e canocchie – un crostaceo particolarmente apprezzato nell’ambiente formiano. La pietanza è poi impreziosita dalla presenza del sugo, fatto rigorosamente con pomodori freschi e prodotti localmente.

Il tutto era poi cotto, in un primo momento, all’interno di un cartoccio fatto da carta argentata.

Negli ultimi anni, date le numerose polemiche sull’utilizzo di questo materiale in cucina, la ricetta è stata modificata, preparandola direttamente in padella a fuoco moderato e poi servito in contenitori di porcellana.

2.  Broccoletti e salsiccia (mi raccomando, affumicata!)

Si tratta di un capolavoro di seconda portata, uno dei piatti tipici che proviene sicuramente dall’influenza napoletana.

Presenta i broccoletti, verdure a foglia lunga prodotte specialmente nella stagione invernale, accompagnati dalla salsiccia tipica della zona; questa, diversamente dalla tradizione campana, viene affumicata con l’utilizzo di varie erbe aromatiche, al vapore e ai rami d’ulivo, che donano alla carne un sapore particolare.

Il connubio viene cotto poi in due modi: in padella, che fa sì che entrambi possano mantenersi morbidi grazie all’umidità rilasciata dalla parte verde che in questo caso è il broccoletto, oppure al forno, che dà un aspetto leggermente rosolato alla carne e croccante al contorno.

3.  Brodo di pesce

Insieme al primo, è un must – have della cucina della città di Formia, uno dei piatti tipici per eccellenza.

Sconosciuto in molte altre zone anche limitrofe, il brodo di pesce è una particolarità molto gradita.
Esso viene preparato dall’unione di più elementi che bollono insieme: l’ingrediente principale è ovviamente il pesce, preferibilmente di piccola taglia e di acqua azzurra, maggiormente indicato per questo tipo di preparazione. Se ne possono aggiungere anche di più tipi, a seconda del gusto personale.
Successivamente troviamo la parte vegetale, grazie alla presenza di patate, carote, pomodorini pachino (o ciliegini), cipolla, gambo di sedano e prezzemolo.

Al momento dell’ebollizione, tutti gli ingredienti vengono sollevati all’interno di uno scolino e pressati per far uscire tutti gli umori rimanenti.
Nel brodo prodotto viene poi calata la pasta da minestra, quindi di piccolo taglio, o il riso. L’aspetto del carboidrato è a libera scelta, ma la tradizione preferisce il primo tipo.

Viene servito il tutto con una leggerissima spolverata di parmigiano grattugiato e a piacimento dei crostini di pane come accompagnamento.

4.  Tiesto

Ultimo, ma non per importanza, è uno dei piatti tipici “sovrani” tra quelli della zona, simbolo del territorio formiano. Il suo nome proviene dal passato, dal latino testum degli antichi romani, che indicava una pentola di terracotta che, riempita di brace e poi coperta, veniva usata per cuocere.

“Tiesto”, infatti, rimane anche nella modernità, poiché la pietanza viene cotta all’interno di pirofile preferibilmente in coccio o, per l’appunto, dello stesso materiale romano. In assenza, anche contenitori antiaderenti sono indicati.

La ricetta presenta vari ortaggi con l’aggiunta della pasta, rigorosamente spezzata.

Si mette sul fondo del contenitore olio e cipolle affettate. Si sovrappongono, successivamente, le patate tagliate sottili e la pasta, con una spolverata di pecorino grattugiato.

Lo step successivo è quello dei pomodori, rigorosamente a fette, del basilico fresco (particolarmente profumato nel territorio di Ulisse) e dell’olio di oliva.

Le melanzane poi coprono il tutto, senza lasciare spazi vuoti.

Si aggiunge poi l’acqua da un lato, fino al livello della pasta, e si ripone tutto in forno per circa una ventina di minuti.

Al termine di questo viaggio culinario, si può osservare quanto uno dei territori del sud pontino più conosciuto dai turisti, sia estremamente variegato e ricco di sorprese, storiche e culinarie, per saziare conoscenza e golosità.

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Fonte immagine: Pixabay

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