Per chi sta valutando di passare dal fumo tradizionale allo svapo, una delle domande più comuni riguarda l’aspetto economico: qual è il costo reale di una sigaretta elettronica ricaricabile? La risposta non è univoca, poiché il prezzo finale dipende da un costo iniziale per l’acquisto del dispositivo e da spese ricorrenti per la sua manutenzione e utilizzo. Analizziamo nel dettaglio le diverse voci di spesa per avere un quadro completo.
I costi iniziali: il kit di partenza
Il primo investimento da considerare è l’acquisto del dispositivo, comunemente venduto in un “kit di partenza”. Il mercato offre una vasta gamma di opzioni, dalle semplici pod mod, ideali per i principianti, a sistemi più complessi e personalizzabili per i vaper esperti. La scelta influisce notevolmente sul prezzo.
Esplorando le diverse tipologie di sigarette elettroniche di qualità, si può notare che un buon kit di partenza ha un costo che può variare dai 20 € ai 70 € circa. I modelli più economici sono solitamente le pod mod, facili da usare e con poche impostazioni. I kit più costosi, invece, includono batterie più potenti, atomizzatori più performanti e maggiori possibilità di personalizzazione dell’esperienza di svapo. La spesa iniziale, quindi, dipende interamente dalle esigenze e dal livello di esperienza dell’utilizzatore.
Le spese ricorrenti: liquidi e resistenze
Una volta acquistato il dispositivo, bisogna mettere in conto le spese periodiche necessarie per il suo funzionamento. Queste si dividono principalmente in due categorie:
- Liquidi da inalazione: Rappresentano la spesa più consistente e continua. Il costo di un flacone da 10 ml varia in genere dai 5 € ai 7 €, a seconda del marchio e della complessità dell’aroma. La durata di un flacone dipende dalla frequenza di utilizzo, ma un vaper medio può consumare circa 20-30 ml al mese, con una spesa mensile che si aggira intorno ai 15-25 €.
- Resistenze (o coil): Sono la componente dell’atomizzatore che vaporizza il liquido. Vanno sostituite regolarmente (in media ogni 1-3 settimane) per garantire una buona resa aromatica e un corretto funzionamento. Il costo di una singola resistenza varia da 2 € a 4 €, ma vengono spesso vendute in confezioni da 3 o 5, con un costo mensile stimabile tra i 5 € e i 10 €.
Un confronto economico: svapo vs fumo tradizionale
Sebbene lo svapo richieda un investimento iniziale, nel medio-lungo periodo si rivela quasi sempre una scelta economicamente più vantaggiosa rispetto al fumo di sigaretta. Un fumatore che consuma un pacchetto da 5 € al giorno spende circa 150 € al mese. Un vaper, sommate le spese per liquidi e resistenze, può spendere mediamente tra i 20 € e i 40 € al mese. Questo si traduce in un risparmio significativo, che può superare i 1.000 € all’anno, ammortizzando rapidamente il costo iniziale del dispositivo.
Oltre il costo: la salute non ha prezzo
Al di là del mero calcolo economico, la scelta di passare allo svapo è spesso motivata da considerazioni legate alla salute. Il principio fondamentale è quello della riduzione del danno: eliminando la combustione del tabacco, si evita l’inalazione di migliaia di sostanze tossiche e cancerogene. È importante ricordare, tuttavia, che le sigarette elettroniche non sono completamente innocue e che i loro effetti a lungo termine sono ancora oggetto di studio. Per ottenere informazioni scientifiche e imparziali sui rischi legati sia al fumo che ai nuovi dispositivi, è essenziale consultare fonti autorevoli come la pagina dedicata dall’Istituto Superiore di Sanità.
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