Dal 8 ottobre 2025, Palazzo Bonaparte apre le sue sale alla mostra “Alphonse Mucha. Un trionfo di bellezza e seduzione”, una delle più attese della stagione autunnale. Prodotta da Arthemisia in collaborazione con la Mucha Foundation e i Musei Reali di Torino, l’esposizione riunisce oltre 150 opere dell’artista ceco e costruisce un percorso sensoriale che trasforma Roma nella capitale italiana dell’Art Nouveau.
Alphonse Mucha: la mostra in breve
Dall’8 ottobre 2025 all’8 marzo 2026, Palazzo Bonaparte accoglie Alphonse Mucha. Un trionfo di bellezza e seduzione: oltre 150 opere per la retrospettiva più ampia mai dedicata in Italia al maestro ceco dell’Art Nouveau. L’allestimento, curato da Elizabeth Brooke e Annamaria Bava con la direzione scientifica di Francesca Villanti, è pensato come un’esperienza immersiva: luci, musiche e profumi – realizzati dalla maestra profumiera Laura Bosetti Tonatto – accompagnano il visitatore in un viaggio multisensoriale dentro l’universo di Mucha.
La mostra ripercorre l’intera carriera di Mucha attraverso alcuni dei suoi manifesti più famosi – da Gismonda a Médée, fino a JOB e alle serie delle Pietre Preziose e delle Stagioni. Ci sono anche bozzetti e studi per l’Epopea Slava, il grande progetto a cui l’artista dedicò gli ultimi anni della sua vita. Attorno a queste opere, l’esposizione costruisce un mondo: arredi, oggetti d’epoca, fotografie e decorazioni che riportano lo spettatore nell’atmosfera raffinata della Parigi di fine Ottocento.
Accanto a Mucha, trovano spazio anche altri protagonisti dell’arte tra Otto e Novecento, come Boldini, con La contessa De Rasty, e Saccaggi, con la sua Semiramide. Ma la vera sorpresa è l’ospite d’onore, la Venere di Botticelli, arrivata dai Musei Reali di Torino: un dialogo ideale tra la grazia del Rinascimento e la sensualità moderna dell’Art Nouveau.

Chi era Alphonse Mucha
Nato nel 1860 a Ivančice, in Moravia, Alphonse Mucha è stato uno dei grandi protagonisti dell’Art Nouveau europea. Illustratore, pittore e designer, raggiunse la fama nella Parigi di fine Ottocento grazie ai manifesti realizzati per la celebre attrice Sarah Bernhardt, che lo trasformarono in un’icona del gusto dell’epoca.
Ma la sua arte andò ben oltre la grafica pubblicitaria: per Mucha, ogni cosa poteva diventare arte, dal calendario al gioiello, purché racchiudesse un’idea di armonia e bellezza.
Le sue figure femminili, con i volti delicati, i capelli fluenti e gli sguardi magnetici, rappresentano una modernità elegante e sensuale. Le linee curve, i motivi floreali e le composizioni circolari non sono semplici decorazioni, ma un linguaggio: quello della grazia, della seduzione e della libertà creativa. Uno stile che avrebbe anticipato il design pubblicitario e la cultura visiva del Novecento, lasciando un’impronta riconoscibile ancora oggi.

La Venere di Botticelli: un dialogo tra epoche
L’ospite d’onore della mostra è la Venere di Botticelli, eccezionalmente concessa dai Musei Reali di Torino. La sua presenza non è un semplice richiamo turistico, ma un gesto curatoriale che apre un dialogo tra due idee di bellezza:
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quella classica e ideale del Rinascimento, dove la grazia è misura e armonia;
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e quella moderna e sensuale dell’Art Nouveau, dove la linea diventa emozione e la figura femminile assume potere comunicativo.
Accostare Botticelli e Mucha significa mettere in scena un confronto tra eterno e effimero, tra la bellezza senza tempo e quella che vive nei manifesti delle città, sulle riviste e negli oggetti quotidiani. Due mondi lontani che condividono un’unica certezza: la bellezza resta la forma più universale di seduzione.

Oltre la vista: la mostra come esperienza sensoriale
Il percorso espositivo non si limita a una sequenza di quadri e manifesti: Palazzo Bonaparte diventa una macchina del tempo sensoriale. Alcune sale offrono esperienze olfattive ispirate ai profumi e alle essenze amate da Mucha e dalla sua epoca, ricostruendo l’atmosfera parigina di fine Ottocento.
Accanto ai capolavori grafici compaiono arredi originali, abiti, oggetti e gioielli Art Nouveau, che completano l’immersione nel mondo del Maestro boemo. È un modo per restituire la sua visione totale: un’arte che coinvolge la vista, il tatto, l’olfatto e, soprattutto, l’immaginazione.

Un viaggio nella bellezza
Curata da Elizabeth Brooke e Annamaria Bava, con la direzione scientifica di Francesca Villanti, la mostra è patrocinata dall’Ambasciata della Repubblica Ceca, dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma. È, di fatto, la più ampia retrospettiva mai realizzata in Italia su Mucha e la prima a raccontare il suo legame profondo con l’idea di bellezza femminile come forza creatrice.
Uscendo dalle sale di Palazzo Bonaparte, si ha la sensazione di aver attraversato più che una mostra, un racconto sulla seduzione dell’immagine: da Botticelli a Mucha, dalla tela al manifesto, dal mito al design. E forse il messaggio più attuale è proprio questo: la bellezza continua a parlarci, basta fermarsi a guardarla – e, in questo caso, anche ad annusarla.
La mostra Alphonse Mucha. Un trionfo di bellezza e seduzione è visitabile presso Palazzo Bonaparte, in Piazza Venezia a Roma, dall’8 ottobre 2025 all’8 marzo 2026. Per informazioni aggiornate su orari di apertura e biglietti, è possibile consultare il sito ufficiale di Palazzo Bonaparte.
Immagine di copertina e dell’articolo scattate in loco.