Martedì 11 novembre si è tenuta la prima di “ARMONIA 5.0. Allorché di due farete Uno“, mostra di sculture di Otello Scatolini al Mattatoio di Roma, in zona Testaccio, a cura di Claudio Strinati. La copiosa affluenza di pubblico è stata accolta da una breve introduzione dell’ideatrice della mostra, Ivana Della Portella, e del prof. Strinati, a cui ha seguito una spiegazione di Scatolini riguardo al concept dell’esposizione.
L’artista: chi è Otello Scatolini
Nato a Roma nel 1964, Otello Scatolini inizia l’apprendimento dell’arte che poi farà le sue fortune nella bottega paterna, perfezionandosi poi all’Accademia di Belle Arti di Roma. Fondamentale risulterà la guida dei suoi maestri Emilio Greco e Venanzo Crocetti. Scatolini può anche vantare una vasta serie di mostre personali e di commissioni da parte del Vaticano. Non va infine dimenticata la carica di vice presidente dell’Università dei Marmorari di Roma, istituzione storica che promuove l’arte della lavorazione del marmo (scopri di più).
Le dichiarazioni di Scatolini alla prima della mostra a Roma
In accoglienza al pubblico presente all’esordio della mostra, l’artista si è gentilmente prestato nella spiegazione dell’anima che lega tutte le varie opere presenti nel percorso espositivo. Sottolineando il fondamentale insegnamento dei suoi studi di scultura in marmo presso le Scuole d’Arte e dei Mestieri di Roma Capitale, Scatolini fa intuire l’importanza di quella capacità di riuscire ad avere una sapienza manuale, che rischia purtroppo tutt’oggi di venir meno. “La conoscenza ci rende liberi” è una delle massime dell’artista che più può rimanere impressa nel corso della presentazione. Il fulcro delle opere è infatti l’unione di intenti, il collegamento fra elementi che sembrano separati ma che in realtà rappresentano un “mare magnum“, un complesso di elementi in cui tutti siamo immersi. “L’armonia è una sola”. Il matrimonio fra il marmo, materia difficile da lavorare, e il suo opposto duttile, la resina, riesce ad avvicinarci a quelle che sono state le strade principali che l’artista si è trovato non solo a percorrere, ma anche a unire nel suo viaggio. Il tutto viene esplicato nelle sculture che, a circa metà del percorso, rappresentano le sette note musicali, equilibrio di tutta la mostra.

La mostra: cosa vedere al Mattatoio di Roma
Le visite alla mostra di Otello Scatolini a Roma, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e realizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo, saranno possibili dal 12 novembre al 3 gennaio 2026 presso il padiglione 9b della struttura sita in Piazza Orazio Giustiniani.
L’itinerario dell’esposizione ci porta a esplorare coerentemente il viaggio dell’artista, passando con una progressione “musicale” dalla “Sfera Jodorowsky” (che si porta dietro un’interessante incontro avvenuto nel 2005 tra Scatolini e lo stesso artista cileno), al cosiddetto “Albero della Pace“, per poi concludersi con l’opera dedicata alle sette note, che ci fanno giungere al dialogo fra “Andromaca ed Ettore“, e alle opere che concludono metaforicamente l’armonia che già dal principio Scatolini vuole farci cogliere.

Per permettere ai visitatori un’esperienza realmente a “360 gradi” è presente all’interno del percorso anche la possibilità di indossare un visore VR per immergersi totalmente nello studio di Scatolini di San Lorenzo, e sentirsi più vicini che mai al momento di realizzazione delle sculture.

Non di meno importanza e soprattutto di curiosità, è lo spazio in cui l’artista mette dentro delle teche i suoi personalissimi appunti scritti, che insieme a dei veri e propri oggetti da lui stesso utilizzati (come occhiali da vista, matite, temperamatite o gomme) rendono agli spettatori un’ulteriore esperienza di vicinanza e di comprensione del momento creativo.

Le successive date in cui lo scultore sarà presente per accompagnare di persona i visitatori sono le seguenti: Sabato 22 novembre h.17; Domenica 30 novembre h.11.30; Sabato 13 dicembre h.17; Sabato 20 dicembre h.17.
Fonte immagini in evidenza e in didascalia: archivio personale

