Il 17 settembre, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il pubblico ha vissuto un’esperienza unica con Sword of Wisdom, spettacolo della compagnia taiwanese U-Theatre, presentato nell’ambito del Romaeuropa Festival.
Un’opera che fonde percussioni rituali, danza, arti marziali e filosofia buddhista, dando vita a un viaggio spirituale e sensoriale che ha lasciato il pubblico senza fiato.
Fin dall’accensione delle luci sul palco, si percepisce che non si è di fronte a un semplice spettacolo, ma si è immersi in un’ esperienza estetica.
Grandi tamburi in legno e immensi gong sono visibili in un gioco di luci ed ombre che già lascia incantati.
Entrano i danzatori e il viaggio si fa intenso. Si resta del tutto ipnotizzati dai movimenti dei percussionisti: uomini e donne, che sembrano fare degli strumenti parte integrante del loro corpo, in una danza estatica fatta di sospensioni, ritmi incalzanti e poi rotture dolcissime in atmosfere rarefatte ed oniriche.
Le bacchette diventano estensioni delle braccia, i corpi si muovono in vortici di salti e sospensioni, in una danza estatica che fonde tecnica marziale e spiritualità.
Un viaggio senza tempo e senza spazio, un mondo in cui sono possibili tanto l’energia esplosiva e la dinamica portata alle massime conseguenze cosi come anche la sospensione e la rarefazione.
I tamburi nello spettacolo Sword of Wisdom
U-Theatre: arte, disciplina e spiritualità in scena
La compagnia U-Theatre, fondata nel 1988 da Liu Ruo-Yu e successivamente diretta da Huang Chih-Chun, è famosa per il suo approccio unico alla performance: ogni artista si sottopone a un rigoroso allenamento quotidiano fatto di meditazione, Tai Chi e ritiri silenziosi in montagna.
Questo rigore si riflette in ogni gesto, preciso e denso di significato, in una sinfonia di quiete e movimento che supera i confini tra Oriente e Occidente.
Sword of Wisdom si ispira ai versi buddhisti che narrano il cammino del “Guerriero Illuminato”, trasformando la spada da simbolo di violenza a strumento di discernimento spirituale.

Percussioni, movimento e consapevolezza: un viaggio interiore in tre atti
La performance si articola in tre movimenti: Preparazione, Confronto e Integrazione. Si passa dal silenzio iniziale, fatto di respiri e suoni ambientali, a sequenze esplosive di tamburi e movimenti marziali, fino a una risoluzione finale pervasa di chiarezza e consapevolezza.
La musica è centrale nello spettacolo. I tamburi non accompagnano semplicemente la danza: la modellano, la guidano, la scolpiscono.
Ogni colpo è un atto di presenza, Non esiste separazione tra musicista e danzatore, tra suono e silenzio. La fusione tra corpo e strumento è totale.
In conclusione, Sword of Wisdom non è solo uno spettacolo da vedere, ma da vivere.
È incontro raro tra arte e spiritualità. Un’esperienza che trasforma, che invita alla riflessione e che lascia un segno indelebile dentro ciascuno di noi.
Fonte immagini: ufficio stampa