Vi siete mai chiesti cos’è la Dead Internet Theory? É una teoria nel web, secondo la quale gran parte di internet, soprattutto i contenuti e le interazioni online, sarebbe ormai gestita da intelligenze artificiali, bot e sistemi automatizzati, piuttosto che da esseri umani. Secondo i sostenitori di questa teoria, l’internet “vivo”, fatto di persone vere che parlano, condividono, discutono e creano contenuti, sarebbe morto intorno al 2016-2017. Da allora, la rete sarebbe diventata perlopiù una simulazione per generare ad revenue tramite interazioni false oppure influenzare elezioni politiche e opinione pubblica.
Paranoia o teoria vera?
A prima vista può sembrare una teoria assurda o paranoica, ma come spesso accade, nasce da osservazioni reali, anche se poi vengono estremizzate. I promotori della Dead Internet Theory sostengono che le piattaforme più usate (come YouTube, Reddit,Twitter/X, Facebook, TikTok e persino Google) siano sempre più dominate da contenuti prodotti da algoritmi e interazioni artificiali. È una cosa che può essere osservata tranquillamente su Youtube: video generati automaticamente, account falsi, commenti scritti da bot che ripetono le stesse cose ma riformulate, come si può osservare sotto i commenti dei youtube shorts (spesso creati con l’AI, sia lo script che la voce).
Ecco un esempio durante l’elezione USA 2016, da notare l’hashtag:
Ecco un esempio più recente, su commenti di Youtube Shorts:
Un elemento centrale della teoria è la sensazione diffusa, specialmente negli utenti di lungo corso, che “qualcosa sia cambiato” su internet. Molti dicono che i forum non sono più vivaci come un tempo, che le conversazioni genuine siano sparite, che tutto sembri “programmato”, superficiale, ripetitivo o troppo omologato, alcuni sostengono dal 2016, altri dal 2020, dopo la pandemia. Il web sembra sempre più un luogo dove si consuma passivamente contenuti artificiali piuttosto che un ambiente dove si crea attivamente.
Qualcosa è cambiato
Ma perché sarebbe successo? Secondo la Dead Internet Theory, l’internet è stato “ucciso” intenzionalmente. I governi, le aziende tecnologiche e le agenzie di intelligence avrebbero favorito la creazione di un internet artificiale, popolato da bot e contenuti generati, per influenzare le masse, controllare le narrazioni, manipolare le emozioni e spingere i consumatori verso determinati comportamenti: secondo alcuni, nazioni come la Russia impiegano “bot farms” per manipolare l’opinione pubblica europea sulla guerra in Ucraina, ad esempio. Il tutto condito da algoritmi che rinforzano una realtà chiusa, personalizzata, dove l’utente non è più libero ma intrappolato in una bolla: se l’algoritmo vuole farvi “diventare di destra”, troverà un modo per mostrarvi solo quei tipi di contenuti.
Il monopolio dell’internet
Ovviamente, questa visione è fortemente speculativa e in molti casi infondata. Ma ha un nucleo interessante: l’internet è davvero pieno di contenuti automatizzati, spam, clickbait, commenti pilotati e fake news. Secondo alcune stime, più del 50% del traffico internet globale è generato da bot, e una larga percentuale dei commenti sui social non è scritta da umani. Quindi la domanda non è se internet è “morto”, ma quanto sia ancora vivo nel senso originario del termine.
Teoria esagerata o meno, chiunque usi l’internet da più di 10 anni conosce la sensazione di cambiamento che è accaduta. Siamo passati da tanti siti diversi e creativi gestiti da piccole aziende o single persone a 5 grandi siti: Youtube, Reddit, Instagram, TikTok, Twitter/X e ora a governare le nostre interazioni non sono interessi organici o le timeline (le ricordate?) ma algoritmi. Sarebbe quindi ingenuo non pensare che questa teoria abbia un fondo di verità e che il monopolio sull’internet in mano a 3-4 grandi aziende non è una cosa positiva per il consumatore.
Speriamo che questo articolo vi abbia illuminato su cos’è la Dead Internet Theory e vi abbia fatto pensare.
Fonte immagine: Wikipedia