I Mamuthones sono le maschere del Carnevale di Mamoiada, note in tutto il mondo per la loro peculiarità estetica, figlia di un’antica tradizione che le vede sfilare ogni anno davanti a centinaia di persone.
Mamoiada
Vista aerea del centro – Wikimedia commons (Raffaele Ballore)
Mamoiada (Mamujada in sardo) è un comune italiano di oltre 2.000 abitanti situato in provincia di Nuoro, in Sardegna. Il territorio si trova nella zona della Barbagia, caratterizzata da terre incontaminate che favoriscono coltivazione e pascolo.
Sul piano sociale, Mamoiada si presenta come una piccola cittadina fortemente tradizionalista, dove gli abitanti — prevalentemente di età avanzata — si conoscono tra loro e condividono un forte senso folkloristico. Sebbene il turismo in questa zona sia particolarmente diffuso nel periodo del carnevale, il resto dell’anno lascia spazio a giornate piuttosto difficili per molti abitanti del posto: durante la stagione invernale, infatti, non è raro che subentrino solitudine e noia, fenomeno tipico nei comuni più piccoli, nei quali la fascia giovanile fatica a trovare stimoli a causa della mancanza di opportunità o attività concrete da svolgere.
Il Carnevale di Mamoiada
Sfilata dei mamuthones e issohadores a carnevale – Wikimedia commons
Il Carnevale di Mamoiada è l’evento più celebre del folklore sardo, nonché il più atteso dagli abitanti dell’isola e dai turisti provenienti da tutto il mondo per assistere alla sfilata delle maschere tipiche: i Mamuthones e gli Issohadores.
Il periodo del carnevale ha inizio ufficialmente il 17 gennaio, giorno in cui si festeggia Sant’Antonio Abate, e si protrae per diverse settimane fino alle sfilate della domenica e del Martedì Grasso. Tutta la popolazione è coinvolta nella festa con mascheramenti e costumi tradizionali, tra i quali figurano i due personaggi centrali dell’evento. Il centro del Carnevale è la piazza principale del paese, dove i mamoiadini si riuniscono per esibirsi nel cosiddetto ballo tondo. Il vino, bevanda immancabile, è l’elemento che arricchisce ulteriormente questo momento di gioia e socialità.
I Mamuthones e gli Issohadores
Maschera mamuthones e maschera issohadores (Formica Rufa – Pcr90 – Wikimedia commons)
L’origine dei Mamuthones resta ancora incerta e controversa, in quanto si divide tra diverse opinioni storiche: alcune testimonianze sostengono che la tradizione risalirebbe al XIX secolo; altre fonti sostengono, invece, che il rito risalga alla civiltà nuragica, appartenente all’Età del bronzo (1700-700 a.C), come gesto di venerazione verso gli animali, per proteggersi dagli spiriti del male o per propiziare il raccolto. Un’ulteriore ipotesi collega la nascita della tradizione alla celebrazione della vittoria dei pastori di Barbagia sugli invasori saraceni.
La maschera dei Mamuthones è realizzata in legno, completamente nera, dai lineamenti rozzi e inquietanti. I figuranti indossano cappucci marroni e abiti fatti con pelli di pecora nera. Gli Issohadores, invece, si distinguono per la loro maschera bianca: indossano un copricapo chiamato berritta, un corpetto rosso e i pantaloni bianchi. Essi rappresenterebbero un ruolo di dominio rispetto ai Mamuthones e, secondo alcuni studi, costituirebbero un’aggiunta più recente ispirata a maschere di origine spagnola.
Le due maschere non sfilano mai separate: la loro unione è parte interante del rito e della tradizione.
Fonte Immagine in evidenza: Wikipedia commons (Gianni Careddu)