Mauro Morandi, classe 1939, modenese ed ex docente di Educazione fisica, ha scelto volontariamente di stabilirsi sulla meravigliosa spiaggia rosa dell’arcipelago della Maddalena, diventando il guardiano di Budelli per oltre trent’anni, dal 1989 al 2021. L’uomo ha poi dovuto abbandonare la “sua” isola e, a causa di motivi di salute, era tornato a Modena, dove è morto lo scorso 3 gennaio, all’età di 85 anni.
L’isola di Budelli

Budelli è un’isola dell’arcipelago della Maddalena, situata a nord-est della Sardegna. L’arcipelago conta un totale di 62 isole, di cui le più rilevanti sono La Maddalena, Caprera, Santo Stefano, Razzoli, la stessa Budelli e Spargi. Noto come un insieme di meravigliose terre, costituisce un vero e proprio patrimonio di bellezza, visitato da turisti provenienti da ogni parte del globo. La particolarità di Budelli, che si estende su una superficie di 1,6 chilometri quadrati, risiede nel colore roseo della sabbia, dovuto alla presenza di minuscoli frammenti di gusci di un microrganismo chiamato Miniacina miniacea. Nella sua unicità, l’isola si presenta come uno scorcio di terra benedetto, in cui un uomo ha trovato la sua definizione di identità e il suo posto nel mondo.
Storia di un eremita moderno
La vicenda di Mauro Morandi ha affascinato migliaia di persone che si sono interessate a raccontare la sua storia per rispondere a un quesito fondamentale: «Perché?»
La domanda si apre a una vastità di spiegazioni possibili, che non riuscirebbero comunque a esprimere la radice di una scelta di vita così drastica. Morandi ha scelto l’eremitismo per consacrarsi a un’esistenza priva dei condizionamenti esterni a cui l’uomo è assoggettato: per Mauro, l’essere umano indossa una maschera quando è immerso tra i suoi simili, privando il sé della sua reale manifestazione.
In un’intervista, il guardiano della spiaggia rosa ha detto: “Una volta, osservando un tramonto al di là delle montagne, ho avvertito una sensazione… ho visto la bellezza. È capitato una volta nella mia vita”. La bellezza è l’elemento che ha scandito la sua esistenza. Isolandosi dal brulichio della società, ha trovato nella solitudine e nel silenzio una sorta di appagamento, la sensazione di aver raggiunto uno stadio più autentico dell’essere. Eppure, sosteneva di non aver trovato alcuna risposta definitiva nella sua ricerca della verità: la verità è essa stessa un condizionamento, non esiste, così come non esiste la felicità totale, che si presenta soltanto in istanti fugaci da cogliere.
Fonte Immagine in evidenza: copertina del libro “Il guardiano di Budelli”