I duelli della Formula 1: 3 sfide che hanno fatto la storia

duelli nella storia della Formula 1

I duelli della Formula 1 hanno segnato profondamente questo sport, regalando sfide indimenticabili che ci hanno fatto innamorare. Ecco le 3 battaglie in pista più memorabili di sempre.

Dijon-Prenois 1979: Villeneuve contro Arnoux

Francia, 1° luglio 1979. Siamo all’ottava prova stagionale del mondiale di Formula 1. Gli spettatori ancora non lo sanno, ma stanno per assistere a uno dei Gran Premi più epici nella storia di questo sport. I protagonisti? Sono Gilles Villeneuve, a bordo della Ferrari, e René Arnoux, che guidava la Renault. I due piloti erano al volante di due vetture tutt’altro che perfette: la Renault era alle prese con uno dei primi motori turbo della storia, mentre la Ferrari aveva seri problemi di consumo degli pneumatici. Negli ultimi giri del GP, i due piloti diedero vita a quello che oggi viene ricordato come il “duello di Digione”, caratterizzato da sportellate, frenate improvvise e sorpassi fuori pista. In questo confronto c’è il massimo del pericolo, dell’adrenalina e del divertimento che la Formula 1 sa regalare. Un duello entrato di diritto nella storia. La corsa fu vinta da Jean-Pierre Jabouille, sull’altra Renault, perché, nonostante sia forse la battaglia più avvincente di sempre, si trattava di una lotta per il secondo posto, conquistato per soli 14 centesimi da Villeneuve.

Ancora oggi restano impresse le parole dell’ingegnere dell’Alfa Romeo, Carlo Chiti, che disse: “A mio avviso non si è trattato di uno spettacolo edificante. Urti, sportellate ed ogni tipo di scorrettezza. Questi piloti sono abituati male perché nessuno fa mai rispettare i regolamenti e non ci sono punizioni.”

Suzuka 1989: lo scontro tra Prost e Senna

In Giappone, nel 1989, si corse una delle gare più discusse di sempre. Siamo nel penultimo GP della stagione e i due compagni di squadra della McLaren, Alain Prost e Ayrton Senna, si giocavano un mondiale combattuto e sanguinoso. Prost guidava la classifica con 16 punti di vantaggio sul compagno. Questa gara valeva una fetta di titolo. Negli ultimi giri, Prost era saldamente al comando, fino a quando Senna, dopo un estenuante inseguimento, lo raggiunse e, alla chicane delle curve 16 e 17, tentò un sorpasso epico. Prost si accorse del tentativo e chiuse la traiettoria: il risultato fu un contatto che mise fuori uso entrambe le vetture. A quel punto, Prost scese dall’abitacolo e abbandonò la gara, convinto che il compagno avrebbe fatto lo stesso, consegnandogli di fatto il mondiale. Ma Senna, incredibilmente, non si arrese: si fece spingere dai commissari di gara e riuscì a far ripartire la sua McLaren. L’impavido pilota brasiliano rientrò ai box, sostituì l’ala danneggiata e, miracolosamente, andò a vincere la gara. Il mondiale sembrava riaperto. Purtroppo per lo spettacolo, arrivò un altro colpo di scena: Senna venne squalificato. I commissari giudicarono irregolare sia l’aiuto ricevuto per tornare in pista sia il taglio della chicane. Grazie a questa decisione, Prost vinse il suo terzo titolo mondiale di Formula 1.

Questo è uno dei duelli nella storia della Formula 1 che ancora oggi divide gli appassionati. La decisione della FIA fu corretta o Senna meritava la vittoria per la sua straordinaria impresa?

Belgio 2000: il sorpasso del secolo di Häkkinen su Schumacher

27 agosto 2000, circuito di Spa-Francorchamps, Belgio. Gli appassionati di Formula 1 stavano per assistere a quello che oggi è riconosciuto come il sorpasso più bello della storia. L’autore? Il finlandese Mika Häkkinen, al volante della sua McLaren. Alla vigilia di questa gara (tredicesimo GP su 17), in un mondiale quanto mai aperto, i due piloti erano separati da una manciata di punti. L’impresa di Häkkinen fu compiuta al terzultimo giro. Schumacher (su Ferrari) era primo, inseguito dal finlandese, e aveva appena sventato un attacco del rivale, quando davanti si ritrovò il doppiato Ricardo Zonta. Il ferrarista, a 300 km/h, impostò una manovra classica: scia e spostamento sulla parte pulita del tracciato per superarlo. Lì, il colpo di genio del finlandese: copiò la scia del tedesco, ma azzardò una manovra incredibile. Si buttò sul lato “sporco” (scivoloso e meno utilizzato) della pista e, con una maestria unica, riuscì a tenere il perfetto controllo della vettura e a chiudere il sorpasso su entrambi i piloti, lasciando Michael Schumacher e gli spettatori senza parole. Häkkinen vinse la gara grazie a una delle manovre più spettacolari mai viste in Formula 1.

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons (di Morio)

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