Henri Bergson, filosofo francese influente tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, ha elaborato una delle più profonde analisi sulla natura della morale e della religione nella sua opera fondamentale Le due fonti della morale e della religione (1932). Egli distingue due tipi di moralità da cui derivano due tipi di società: da un lato, una società aperta basata sulla libertà, in cui la morale non è limitata a un gruppo ma si rivolge a tutti per invitarli a perseguire i loro impulsi creativi; dall’altro, una società chiusa, conservatrice, che ripete abitudini e automatismi imponendo un’obbedienza meccanica.
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La religione statica e la funzione fabulatrice
Secondo Bergson, per riattivare gli obblighi sociali che la ragione rischia di indebolire, la società si affida alla funzione fabulatrice della religione statica, che produce miti e credenze. La religione statica è quindi una risposta difensiva dell’intelligenza al suo stesso potere distruttivo, alla paura della morte e all’imprevedibilità del futuro. È uno strumento di conservazione sociale. Nella religione statica, gli dei appartengono solo a una specifica comunità e la loro protezione è riservata esclusivamente a essa, costituendo la base dell’orgoglio sociale. La proliferazione degli dei dipende dall’immaginazione delle persone, anche all’interno dello stesso gruppo. La morale delle pressioni sociali e delle religioni statiche ha anche delle “virtù”: insegna la sottomissione dei bisogni individuali alla disciplina collettiva e inculca la cittadinanza, il senso di appartenenza e il conseguente senso del dovere, l’amore per il lavoro e la fedeltà al gruppo.
Concetto | Religione statica vs religione dinamica |
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Origine | Pressione sociale e funzione fabulatrice dell’intelligenza. |
Funzione | Conservatrice, difensiva, garantisce la coesione del gruppo. |
Società generata | Chiusa, basata su obblighi e abitudini. |
Figura chiave | Il sacerdote, il legislatore. |
Origine | Slancio vitale (élan vital) e intuizione. |
Funzione | Creativa, propulsiva, apre a nuovi orizzonti morali. |
Società generata | Aperta, basata sull’amore universale e la libertà. |
Figura chiave | Il mistico, l’eroe, il santo. |
La religione dinamica e lo slancio del misticismo
Come la morale della pressione è legata alla religione statica, così la morale dell’aspirazione è legata alla religione dinamica. La differenza fondamentale è che mentre la religione statica produce una società chiusa, la religione dinamica genera la più alta moralità e la società più aperta, con la sua abbondanza di vita e la sua spinta a lanciare i suoi eroi e geni nelle più grandi imprese. Questa forma di religione, come approfondito da autorevoli fonti accademiche come l’Enciclopedia Treccani, non nasce da un’esigenza di conservazione ma da uno “slancio vitale” che si manifesta nell’esperienza mistica. Infatti, cercando di ricongiungersi con Dio, il mistico non abbandona la comunità, ma al contrario diffonde il suo amore per l’umanità intera, aprendo la strada a una società aperta. Non si può non sottolineare come questo punto di vista, secondo cui l’Assoluto si rivela nell’esperienza mistica, allontani il pensiero bergsoniano dalla dottrina cattolica, per la quale ci si può avvicinare a Dio anche attraverso la conoscenza razionale della natura, come esposto nell’opera stessa.
Immagine: Wikimedia Commons
Articolo aggiornato il: 16/09/2025