Tra le città più belle e apprezzate della Puglia c’è sicuramente Monopoli, che con i suoi monumenti, il grazioso centro storico e un mare limpido e cristallino, è ogni anno oggetto di visite da parte di numerosissimi turisti. Situata nella provincia di Bari, essa racchiude al suo interno molti elementi culturali tipici della regione, il che la rende emblematica della tradizione del tacco dello stivale. E uno dei luoghi più belli della città è sicuramente la Basilica minore concattedrale di Maria Santissima della Madia. Con la sua storia millenaria, la Cattedrale di Monopoli rappresenta il cuore del centro storico e della cultura monopolitana.
Le origini della Cattedrale di Monopoli: la leggenda della Madonna della Madia
Le prime stratificazioni sul terreno su cui è successivamente nata l’attuale basilica risalgono all’età del Bronzo, poi al periodo di presenza messapica sul territorio pugliese, ancora all’epoca ellenistica, fino all’alto medioevo. Ma la prima chiesa edificata, ovvero la cattedrale romanica, sorse nel XII secolo. E da qui ha origine la leggenda, che da secoli è cara alla popolazione di Monopoli, con la quale ebbe inizio il culto della Madonna della Madia. Non essendoci fondi a sufficienza per completare il tetto, i lavori furono interrotti. Si racconta però che nella notte del 16 dicembre 1117 il sacrestano, Mercurio, ricevette in sogno una visione della Vergine Maria, che lo invitava a recarsi al porto, dove avrebbe ricevuto le travi per completare la costruzione della cattedrale. Egli svegliò quindi il vescovo, Romualdo, e tutti quanti si recarono nel luogo indicato… ma senza trovare niente. L’episodio si ripetette un’altra volta, ancora senza risultati, finché al terzo sogno e alla terza chiamata, giunti nell’antico porticciolo, non videro avvicinarsi una zattera con su un’icona della Madonna della Madia. Grazie alle travi di legno di cui l’imbarcazione era fatta, fu possibile completare la chiesa.
La Cattedrale di Monopoli subì diverse modifiche nel corso del tempo, soprattutto nel Cinquecento, quando fu costruita una piccola cappella sopraelevata, che fu ampliata nel Seicento, per custodirvi l’icona della Madonna della Madia. La struttura della chiesa venne ulteriormente ingrandita con l’aggiunta di diverse cappelle laterali.
La basilica oggi: la ricostruzione barocca del Settecento
Ma la Cattedrale che vediamo ancora oggi è in realtà il risultato di ciò che avvenne nel Settecento, quando l’antica struttura di epoca romanica fu abbattuta. Il progetto era infatti quello di costruire una chiesa in stile barocco. I lavori si svolsero tra il 1742 e il 1772. Sorse così una basilica grande, spaziosa e al passo coi tempi, dato il periodo storico, in cui l’arte barocca predominava. Con alcune modifiche apportate nel corso dei secoli successivi, la Cattedrale suscita ancora oggi un senso di maestosità e bellezza negli animi dei visitatori.
Fonte immagini: Wiki Commons (fotografo: Alisa58)
L’architettura della basilica concattedrale di Maria Santissima della Madia
La facciata presenta tre portali col principale, quello centrale, sovrastato da un timpano, che separa dalla parte superiore. Qui troviamo un rosone e un frontone semicircolare. Ulteriori decorazioni, come volute a ghirlanda e pinnacoli caratterizzano il resto della struttura. L’interno, invece, presenta una pianta a croce latina, con tre navate. Nel punto di incrocio tra la navata centrale e il transetto si erge una cupola, circondata da affreschi.
Fonte immagine: Wiki Commmons (fotografo: Lorenzo Antonicelli)
La cappella della Madonna della Madia: il cuore della chiesa
Ma uno dei luoghi più emblematici della Cattedrale di Monopoli è sicuramente la già citata cappella sopraelevata. Quella visibile oggi non è l’originale cinquecentesca, bensì quella nata nel momento della costruzione della chiesa settecentesca. Il punto focale è l’altare con marmi policromi di grande bellezza. Esso è sovrastato dall’Icona della Madonna della Madia, circondata da una cornice d’argento e, su due piccole mensole, da delle statue di san Michele e san Giuseppe, realizzate dal celeberrimo Giuseppe Sanmartino.
Fonte immagini: Wiki Commons (fotografo: Domenico Capitanio)
Il recupero della cripta romanica: un viaggio nel passato della Cattedrale di Monopoli
Nonostante tutto, l’antica chiesa romanica non fu dimenticata, ma anzi, si diede inizio a una serie di ricerche volte a ritrovarla. Grazie a lavoro degli esperti fu possibile ritrovare una cripta, insieme a tombe di epoche precedenti, tornando indietro alle prime stratificazioni territoriali. Al giorno d’oggi, in specifiche occasioni, è possibile visitarla e ammirare i meravigliosi reperti posti al suo interno: vasi di epoca greca e romana, resti di periodo gotico, romanico e non solo…
Fonte immagine di copertina: Wiki Commons (fotografo: PicsAngelo)