Casi di gemelli siamesi: i 5 più famosi

casi di gemelli siamesi

I gemelli siamesi sono una coppia di gemelli identici, sviluppati dallo stesso zigote, che nascono uniti a livello fisico, spesso condividendo anche uno o più organi. Si tratta di una condizione molto rara, che si verifica, in stima, tra una nascita su 50.000 e una su 190.000. Il dato cambia in base al continente e ai paesi presi in considerazione.

L’esatta causa che porta a casi di gemelli siamesi non è ancora completamente chiara, ma si crede che sia dovuta a un errore nella divisione delle cellule uovo fecondate. Normalmente, quando si tratta di gemelli, le cellule uovo fecondate si dividono in due parti, formando così due embrioni separati. Tuttavia, in alcuni casi, non vi è una divisione della placca embrionale e si verifica una grande incidenza di morti in utero, prima della nascita, e una ancora più alta di morte entro le prime 24 ore di vita. Ma la storia è piena di casi di gemelli siamesi che sono riusciti a vivere anche per molti anni. I gemelli siamesi possono essere uniti in qualsiasi parte del corpo, ma le unioni più comuni si verificano alla testa, al torace, alla schiena e all’addome. L’entità dell’unione può variare da una semplice fusione di pelle e tessuto muscolare a una condivisione più profonda di organi e vasi sanguigni.

Da dove nasce la parola?

Il termine “gemelli siamesi” nasce da uno dei casi più famosi della storia: quello dei fratelli Chang ed Eng Bunker, che nacquero nel 1811 in Siam (quella che attualmente si chiama Thailandia). Nel loro caso, l’unione era a livello del torace con un unico ombelico: ognuno aveva il proprio cuore e la parte inferiore del corpo era separata, con due apparati riproduttivi distinti. I due fratelli, arrivati in America si sposarono con due donne, tra loro sorelle, e morirono all’età di 63 anni. I gemelli Bunker arrivarono negli USA perché vennero comprati per essere esposti in un circo degli orrori: infatti, i freak show erano molto diffusi, e lo sono stati anche nel corso del Novecento. Consistevano in spettacoli itineranti in cui venivano mostrati essere umani con deformazioni, patologie fisiche rare, giganti o affetti da nanismo, che venivano sbeffeggiati e divenivano dei veri fenomeni da baraccone.

Casi di gemelli siamesi più recenti

Il record di longevità per una coppia di gemelli siamesi è di Ronnie e Donnie Galyon, che vissero fino a 68 anni, sono venuti a mancare nel 2020. L’unione tra i due fratelli era posta all’altezza del bacino, condividendo tutta la parte inferiore del corpo, compresi vescica e organo genitale ed è proprio per questa ragione che per il loro caso non era possibile intervenire chirurgicamente per separarli.
Due famose gemelle siamesi sono Abigail e Brittany Hensel. Nate nel 1990 negli Stati Uniti, sono famose sin da piccole, perché intervistate da Ophra Winfrey nel suo programma televisivo. Il loro è forse il tipo di unione che più comunemente è presente nell’immaginario collettivo: un corpo unito, con due teste. A livello interno però le sorelle hanno due midolli spinali e due colonne vertebrali, tre polmoni e due cuori che condividono tra loro il sistema circolatorio.

Le operazioni di separazione

Separare i gemelli siamesi non è sempre possibile. Si tratta di un intervento particolarmente delicato, che richiede molte ore di lavoro in sala operatoria e uno studio previo del caso che può impiegare anche alcuni anni. Lo sviluppo delle nuove tecnologie mediche ha sicuramente rappresentato un punto di svolta importante nella pratica di questi interventi, ma spesso la possibilità dell’operazione dipende anche da come e dove si presenta l’unione tra i due gemelli.

Il primo intervento per separare due gemelli siamesi è avvenuto nel 1987, con il chirurgo statunitense Ben Carson e un’equipe di circa 70 medici. I due fratelli Benjamin e Patrick Binder erano uniti a livello del cranio, nella parte posteriore e condividevano quindi parte delle ossa craniche e del sistema venoso. Purtroppo, alcune settimane dopo l’intervento, uno dei due fratelli non ce l’ha fatta, mentre l’altro ha subito danni che non gli hanno permesso di tornare ad essere autonomo. È invece famoso in positivo un caso molto più recente e anche più vicino a noi. Infatti, nel 2020 le due gemelle centroafricane Ervina e Perfina sono state separate con successo all’ospedale Bambino Gesù di Roma. Anche nel loro caso l’unione era a livello della nuca e presentava molte difficoltà, per cui la fase preparatoria dell’operazione è durata più di un anno, con alcune operazioni intermedie prima della divisione effettiva. Oggi le sorelle hanno cinque anni, stanno bene ma continuano ad essere seguite, e dovranno essere sottoposte ad altre operazioni, ma il quadro per loro sembra molto positivo.

Fonte immagine: Wikimedia commons

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