Quando si parla di fisica delle particelle, non possiamo certo mancare una delle particelle elementari più speciali che compongono l’universo: i neutrini. Proprio sulla base delle sue peculiari caratteristiche, vengono spesso soprannominati “particelle fantasma”: infatti, sono elettricamente neutri, dotati di una massa incredibilmente piccola (ma non nulla) e capaci di attraversare la materia ordinaria quasi come se non esistesse. La loro elusività li rende difficilissimi da rilevare, ma proprio per questo sono messaggeri unici di processi fisici estremi che avvengono sia nelle profondità del cosmo che nei nostri laboratori terrestri.
Cosa Sono i Neutrini?
Volendo dare una definizione più precisa, i neutrini sono particelle fondamentali appartenenti alla famiglia dei leptoni, la stessa degli elettroni. Sono caratterizzati da tre proprietà fondamentali:
- Avendo carica elettrica pari a 0, non risentono della forza elettromagnetica;
- La loro massa infinitesimale, quindi milioni o miliardi di volte inferiore a quella degli elettroni, per decenni ha portato a pensare che ne fossero privi e ancora oggi la loro massa esatta è oggetto di ricerca;
- Altra importante caratteristica risiede nel fatto che i neutrini interagiscono con la materia quasi esclusivamente attraverso la forza nucleare debole (e la gravità, che è trascurabile a livello particellare). Questa interazione è così rara che un neutrino può attraversare anni-luce di piombo solido senza fermarsi.
Oltre queste caratteristiche, bisogna specificare che esistono tre tipologie di neutrini, ognuno dei quali è associato ad una carica: il neutrino Elettronico (νₑ) tipicamente associato all’elettrone; il neutrino Muonico (νμ), associato al muone; infine, abbiamo il neutrino Tauonico (ντ), associato al tauone.
Sebbene ci sia questa divisione dei tipi di neutrini, è necessario sapere che esiste un fenomeno detto “oscillazione dei neutrini” che permette la spontanea trasformazione di un tipo di neutrino in uno di diversa tipologia. Ad esempio, un neutrino elettronico, mentre viaggia nello spazio, può spontaneamente trasformarsi in un neutrino tauonico. Tuttavia, questo fenomeno è possibile solo se i neutrini hanno massa, ed è stata la prova definitiva che sfatò l’ipotesi della loro massa nulla.
L’importanza e gli effetti dei neutrini
I neutrini svolgono ruoli cruciali nell’universo e nella nostra comprensione della fisica:
- Sono prodotti in abbondanza nelle reazioni di fusione nucleare che alimentano le stelle (come il Sole) e in modo esplosivo nelle supernovae. Trasportano via gran parte dell’energia liberata in questi eventi catastrofici, influenzandone profondamente l’evoluzione e l’esplosione stessa. I neutrini di una supernova arrivano sulla Terra prima della luce visibile, fungendo da “primi messaggeri” dell’esplosione.
- L’universo è letteralmente inondato da neutrini primordiali, residui del Big Bang (circa 1 miliardo di volte più numerosi dei protoni). Questi “neutrini fossili” portano un’inestimabile informazione sulle condizioni dell’universo nei suoi primi istanti.
- Essendo neutri e debolmente interagenti, i neutrini possono viaggiare in linea retta attraverso regioni di spazio (come il centro di galassie attive, buchi neri, resti di supernova) da cui la luce e altre particelle cariche vengono deviate o assorbite. Sono quindi sonde uniche per studiare i fenomeni più energetici e violenti del cosmo.
- Le proprietà dei neutrini, in particolare la loro massa e il fenomeno dell’oscillazione, rappresentano una delle poche evidenze sperimentali chiare che la teoria attuale della fisica delle particelle (il Modello Standard) è incompleta. Studiarli potrebbe portare a nuove fisica, come la comprensione dell’asimmetria tra materia e antimateria nell’universo.
La storia e le ricerche
La storia dei neutrini inizia nel 1930, quando Wolfgang Pauli ipotizzò l’esistenza di una “particella fantasma” per spiegare un mistero del decadimento radioattivo. Ci vollero 26 anni perché Clyde Cowan e Frederick Reines riuscissero a catturare per la prima volta questa particella sconosciuta vicino a un reattore nucleare.
Tuttavia, gli esperimenti captavano solo un terzo dei neutrini solari previsti. La soluzione arrivò grazie a un’idea rivoluzionaria: durante il viaggio dal Sole alla Terra, i neutrini cambiavano identità, trasformandosi da un tipo all’altro. Esperimenti in Canada e Giappone confermarono questa “oscillazione”, dimostrando che i neutrini hanno una massa piccolissima.
Fu al CERN di Ginevra che, tra il 2006 e il 2012, nacque l’esperimento OPERA. I fisici spararono un fascio di neutrini attraverso la crosta terrestre, dirigendoli verso i laboratori del Gran Sasso in Italia, 730 km più a sud. Fu una specie di tiro al bersaglio cosmico. E nel 2010, OPERA riuscì nell’impresa: catturò la prima prova diretta di un neutrino mutato durante il volo, trasformato da tipo muonico a tauonico. Una conferma fondamentale che i tre “sapori” (o tipi) dei neutrini esistono e oscillano.
Nel frattempo, altre tappe segnarono la storia: nel 1987, rivelatori in Giappone e Stati Uniti intercettarono una manciata di neutrini da una stella esplosa nella Grande Nube di Magellano – fu come ricevere un telegramma dall’agonia di una supernova. Poi nel 2013, l’esperimento IceCube in Antartide catturò neutrini venuti da galassie lontanissime, aprendo una nuova astronomia.
Al CERN di Ginevra si preparano fasci di neutrini sempre più precisi per esperimenti come DUNE (negli USA), che cercheranno di svelare il mistero più grande: perché l’universo è fatto di materia e non di antimateria? Misureremo finalmente la massa esatta di queste particelle? E quali sorprese ci porteranno i neutrini cosmici? Dai tempi di Pauli a oggi, queste ombre sfuggenti non smettono di rivoluzionare la fisica, e Ginevra resta un crocevia fondamentale nella loro caccia.
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