Si osserva spesso in natura la presenza di animali che, pur essendo in vista, risultano difficili da distinguere dall’ambiente circostante. Questa capacità non è casuale, ma rappresenta una strategia di sopravvivenza conosciuta come mimetismo animale. Non si tratta semplicemente di nascondersi, ma di integrarsi perfettamente con lo sfondo. Il mimetismo animale è una strategia che permette a determinate specie di confondersi con l’ambiente circostante grazie proprie colorazioni, forme e comportamenti. Per questo diventano elementi difficilmente individuabili dai predatori o dalle prede.
Il camuffamento classico

La forma più nota di mimetismo animale è il camuffamento, scientificamente noto come criptismo. In questo caso, la colorazione e la morfologia dell’animale replicano fedelmente gli elementi dell’ambiente in cui vive. Un esempio è il leopardo, le cui macchie servono a confondere la sua figura con le ombre e le luci filtrate della vegetazione. Altre specie, come gli insetti stecco, mostrano una somiglianza quasi perfetta con elementi come rami o cortecce secche. La difesa primaria in questo tipo di mimetismo animale è l‘illusione ottica, che induce il predatore a ignorare la potenziale preda scambiandola per un oggetto inanimato. Questo principio si applica in diverse categorie animali, dai pesci che si adattano al fondale marino agli uccelli che si mimetizzano tra rocce e foglie.
Fingersi in pericolo

Il mimetismo animale non si limita all’invisibilità. Esiste una strategia, definita mimetismo batesiano, in cui un organismo innocuo adotta l’aspetto e i segnali di allarme di una specie pericolosa e tossica, ad esempio una specie velenosa o sgradevole al gusto. Questo vuol dire che il predatore, avendo già imparato a evitare la specie pericolosa a causa di esperienze negative, eviterà automaticamente colui che la imita. Ad esempio questa tipologia di mimetismo è presente in alcune specie di mosche o falene che presentano le strisce gialle e nere tipiche di api o vespe. Nonostante l’imitatore non sia in grado di pungere, il colore simile tende a scoraggiare i nemici e a tenerli lontani. Questa forma di mimetismo animale sottolinea l’efficacia della colorazione, che rappresenta una forma di protezione indiretta.
La strategia del gruppo

Un’altra forma di mimetismo animale è il mimetismo mulleriano, che coinvolge due o più specie diverse, ma tutte pericolose o tossiche, che utilizzano gli stessi colori o segnali simili per avvertire i predatori. Se diverse specie velenose condividono gli stessi colori sgargianti, i predatori devono imparare un solo segnale di pericolo per evitare tutte le specie. Questo meccanismo di mimetismo animale ha un vantaggio: il predatore impara più in fretta a quali animali non deve avvicinarsi e meno animali in questo modo vengono attaccati. Si tratta di una strategia di gruppo che aumenta la protezione di molte specie.
Una lezione di adattamento

Il mimetismo animale è uno degli esempi più chiari e straordinari della potenza dell’evoluzione . La capacità degli animali di mimetizzarsi e di adattarsi è quasi surreale. Questo fenomeno non è statico, ma si evolve costantemente, è un gioco tra prede e predatori. Ma molto spesso non è sufficiente avere le giuste macchie o striature; è necessario anche il giusto tempismo e la capacità di immobilità. Capire il mimetismo animale aiuta a vedere meglio lo spettacolo della natura. Camuffarsi diventa una vera e propria arte, poichè dietro la superficie di un ambiente naturale si cela un complesso sistema di inganni ottici.
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