Norme per la realizzazione di campi da padel: tutto quello che c’è da sapere

Il padel è uno sport in forte espansione in Italia e sempre più circoli sportivi e investitori valutano la costruzione di nuovi campi.

La realizzazione di un campo da padel non si può improvvisare: esistono precise normative da rispettare, sia in termini di caratteristiche tecniche del campo sia sul piano delle autorizzazioni edilizie e amministrative. L’obiettivo è garantire impianti sicuri, a norma e idonei sia per l’uso amatoriale sia per eventuali competizioni ufficiali.

Di seguito vengono illustrate le principali norme e procedure da conoscere prima di intraprendere un progetto di costruzione di un campo da padel.

Requisiti tecnici e dimensioni regolamentari

Un campo da padel regolamentare è un rettangolo di gioco che misura 20 metri di lunghezza e 10 metri di larghezza. Le pareti di fondo e parte delle pareti laterali sono chiuse da vetrate (o pannelli opachi) alte 3 metri, mentre le recinzioni metalliche sui lati aperti raggiungono i 4 metri di altezza.

Al centro del campo è tesa una rete alta circa 0,88 metri (misurata al centro) che divide le due metà. Queste dimensioni rispettano gli standard fissati dalla federazione e garantiscono un rimbalzo regolare della pallina durante il gioco. Nei campi coperti, è richiesto uno spazio libero minimo sopra il campo: l’altezza interna dal pavimento al soffitto deve essere almeno 6–7 metri, così da non ostacolare pallonetti e traiettorie alte. Un’altezza insufficiente della copertura renderebbe il campo non omologabile per le competizioni ufficiali.

La pavimentazione di un campo da padel è solitamente realizzata in erba sintetica posata su una base drenante in calcestruzzo o asfalto. È importante assicurare un drenaggio efficace per evitare ristagni d’acqua e garantire un utilizzo in sicurezza anche dopo la pioggia. Le linee di demarcazione fanno parte del manto di gioco e devono essere ben visibili (larghe 5 cm).

Tutti i materiali impiegati – dai vetri di contorno alle strutture metalliche – devono rispettare standard di qualità e sicurezza: ad esempio, le parti metalliche vengono spesso trattate con zincatura a caldo antiruggine, per assicurare resistenza agli agenti atmosferici e lunga durata strutturale.

Permessi e iter autorizzativo

La costruzione di un campo da padel rientra in genere tra gli interventi di “nuova costruzione” dal punto di vista urbanistico. In altre parole, è necessario ottenere un Permesso di Costruire dal comune prima di avviare i lavori.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito che non basta la SCIA per realizzare un campo da padel: l’installazione di un campo comporta modifiche permanenti al suolo (fondazioni, pavimentazione e strutture fisse) ed è quindi classificata come nuova opera edilizia che richiede il permesso edilizio vero e proprio. Costruire senza il corretto titolo abilitativo espone al rischio di sanzioni severe: un campo realizzato senza permesso può essere considerato un abuso edilizio, con possibilità di sequestro e perfino demolizione dell’opera.

Durante la fase di progettazione è opportuno confrontarsi con l’ufficio tecnico comunale per verificare preliminarmente la fattibilità urbanistica: occorre accertare che il terreno scelto abbia destinazione d’uso compatibile con impianti sportivi e che non vi siano vincoli paesaggistici, ambientali o storici ostativi.

In caso di aree sottoposte a tutela, bisogna richiedere la relativa autorizzazione paesaggistica prima di costruire. Allo stesso modo, nelle zone sismiche è obbligatoria l’autorizzazione sismica preventiva, con il deposito dei calcoli strutturali presso gli enti preposti.

Questi nulla osta vanno ottenuti contestualmente al titolo edilizio e non sono sanabili a posteriori. Inoltre, la costruzione di campi sportivi non è consentita su terreni agricoli: se il suolo è classificato come area agricola, sarà necessario un cambio di destinazione d’uso prima di poter realizzare un campo da padel.

Campi indoor: coperture e vincoli aggiuntivi

Un campo da padel indoor implica la presenza di una struttura di copertura (ad esempio un pallone pressostatico, una tensostruttura o un capannone in acciaio). Ciò comporta la creazione di volumetria edificata e richiede quindi ulteriore attenzione alle norme. Per un impianto al coperto servirà sempre un permesso di costruire specifico che includa il progetto della copertura. Occorre inoltre rispettare le prescrizioni locali su parametri come l’altezza massima, le distanze dai confini e le norme antincendio eventualmente applicabili.

Molti centri sportivi scelgono di investire in capannoni per padel o coperture dedicate, allo scopo di rendere i campi fruibili in ogni stagione. Queste strutture vanno progettate da professionisti abilitati, così da garantire stabilità strutturale, resistenza a vento e neve e un’adeguata illuminazione interna. Anche installare coperture amovibili richiede in genere un’autorizzazione comunale, sebbene con iter semplificati rispetto a una costruzione permanente.

Collaudo e certificato di agibilità

Al termine dei lavori di costruzione, è previsto un collaudo tecnico dell’impianto sportivo. Un ingegnere o architetto abilitato verifica che il campo sia stato realizzato secondo il progetto approvato, a regola d’arte, controllando la solidità strutturale, la planarità del terreno di gioco, la corretta installazione delle vetrate e così via. Viene redatto un verbale di collaudo statico e funzionale, che attesta la sicurezza e la conformità dell’impianto. In alcuni casi può essere richiesta la presenza di un collaudatore terzo (non coinvolto nei lavori) per garantire imparzialità nella verifica.

Ottenuto esito positivo al collaudo, si procede a richiedere il certificato di agibilità per l’impianto. L’agibilità è rilasciata dal comune dopo aver esaminato tutta la documentazione finale e certifica che la struttura sportiva è idonea a ospitare persone in condizioni di sicurezza e igiene. Si tratta dell’ultimo passaggio burocratico necessario per aprire al pubblico l’impianto a norma di legge.

Tempi e costi di queste pratiche amministrative sono generalmente contenuti: si stima che permessi, collaudo e certificazioni incidano attorno al 10–15% del costo totale di realizzazione di un campo da padel standard.

Sicurezza e norme di buona pratica

Oltre agli aspetti burocratici, esistono norme tecniche che guidano la realizzazione di campi da padel sicuri e di qualità. Un elemento cruciale riguarda le vetrate perimetrali: esse devono essere in vetro temperato stratificato di sicurezza (spesso spessore 10–12 mm), capace di resistere a urti ripetuti senza produrre frammenti taglienti in caso di rottura. Nel 2021 è stata introdotta la norma UNI 7697 che fornisce criteri per l’installazione sicura dei vetri negli impianti sportivi; pur non essendo obbligatoria per legge, essa è raccomandata per tutelare i giocatori e sollevare il gestore da responsabilità in caso di incidenti.

Anche la scelta del fondo di gioco e dei materiali contribuisce alla sicurezza complessiva. Il tappeto in erba sintetica deve garantire un adeguato grip e attenuare gli impatti al suolo. Sotto il manto, uno strato drenante efficiente evita accumuli d’acqua che potrebbero causare scivolate o danneggiare la struttura. Tutte le parti metalliche (colonne, recinzioni, porte d’accesso) vanno rifinite con cura: spigoli arrotondati e bulloneria a scomparsa evitano infortuni ai giocatori. L’impianto di illuminazione artificiale – indispensabile per giocare nelle ore serali – dovrebbe distribuire la luce uniformemente sul campo senza abbagliare gli atleti, rispettando le normative locali sull’inquinamento luminoso.

Per realizzare un campo da padel a norma occorre un equilibrio tra rispetto delle regole e buona progettazione. Affidarsi a professionisti esperti sia per la costruzione sia per le pratiche amministrative aiuta a evitare errori e ritardi. Un campo da padel ben costruito e autorizzato offrirà un’esperienza di gioco ottimale agli utenti e può rappresentare un investimento duraturo nel tempo.

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