La Denuncia al Teatro Sannazaro | Recensione

Il Teatro Sannazaro ha ospitato, nei giorni 2, 3 e 4 maggio, La Denuncia, opera scritta e diretta da Ivan Cotroneo. Il testo, dal tono cupo, induce riflessioni profonde su tematiche di stringente attualità, mantenendo lo spettatore con un nodo fitto in gola fino alla scena finale.

La Denuncia, tra omosessualità e colpevolezza

Il sipario si apre su due figure femminili, collocate simmetricamente ai lati del palcoscenico, lo sguardo fisso verso la platea o, più specificamente in questo contesto, verso la dirigente scolastica. Ognuna è lì per sostenere la propria versione dei fatti, la propria verità. Clelia, impersonata da Marta Pizzigallo, è un’insegnante di scuola superiore accusata di aver rivolto attenzioni inappropriate a una sua alunna diciassettenne, Alice, interpretata da Elisabetta Mirra.

Tutto sembra condurre verso la colpevolezza della docente: non ci sono prove concrete, ma la verità pare già stabilita, soprattutto perché ad avvalorare l’accusa è la sua omosessualità. Il suo orientamento sessuale viene pertanto strumentalizzato come un’arma, come una giustificazione del fatto che, a causa di esso, avrebbe provato un’attrazione irrefrenabile verso la ragazzina, tanto da approfittarsene, abusando del suo potere e promettendole di intervenire sull’esito negativo degli esami di maturità.

Dietro le maschere

Il racconto, però, ci spinge a ricrederci: dietro le voci e le maschere, emergono visi nuovi, identità inedite. A parer mio, l’identità e la percezione sono temi fondamentali di quest’opera, soprattutto l’importanza di come una storia ci è servita.
I costrutti sociali alterano la visione di una persona omosessuale, tanto che l’insegnante, come viene rivelato, ha da sempre subito insulti e minacce. Dall’altro lato, seduta tra i banchi di scuola, c’è una ragazzina che ha ben poco di adulto e che, anch’ella, cela una realtà diversa.

Spogliare le voci

L’enigma ci viene rivelato, nonostante ciò resta inconcluso. Il finale spiazza ma ci tiene comunque stretti a sé, poiché ci fa ricredere su pregiudizi intrinsechi, sorprendendo lo spettatore. Dopotutto, però, il fardello non lo porta mai solo una: in questa storia, cadono entrambe, costrette ad accettare e ad ammettere un effettività innegabile. Scorgiamo oltre la finestra dinamiche oscurate; l’egoista determinazione coperta dall’innocenza e l’apparente spietatezza che occulta invece sentimenti più profondi, questo è ciò che ci viene proposto. 

Il potere di una scelta

Sentirei di concludere affermando che questo racconto ci mostra la potenza delle parole, ma soprattutto le conseguenze delle scelte compiute, o di quelle omesse di fronte, forse, anche all’amore. Come queste possano segnare in modo irreparabile la vita e la psiche delle persone è un monito potente. Insomma, la consapevolezza delle proprie azioni è fondamentale per renderci più umani.

Dopo La Denuncia, in scena al Sannazzro 

Il Teatro Sannazaro ci riserverà altre emozioni questa stagione, prossimo spettacolo in programma: L’ammore nun’è ammore, 30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti da Dario Jacobelli, con Lino Musella dal 16 al 18 maggio.

Fonte immagine: Sannazaro

Altri articoli da non perdere
Felici contro il mondo, l’appassionante romanzo di Enrico Galiano
felici contro il mondo enrico galiano

“Felici contro il mondo” è l’appassionante romanzo di Enrico Galiano edito da Garzanti editore, l’attesissimo sequel di “Eppure cadiamo felici”. Scopri di più

Teatro kabuki e queerness: il genere nel Giappone dei Tokugawa
Teatro kabuki e queerness: il genere nel Giappone dei Tokugawa

A dispetto di quanto ritenuto, in Giappone, prima dell’inizio dell’era Meiji (1868) e dell’imponente processo di occidentalizzazione che ne ha Scopri di più

I giusti a Galleria Toledo | Recensione
I giusti a Galleria Toledo

I giusti di Albert Camus va in scena a Galleria Toledo il 18 e il 19 maggio. Il progetto è Scopri di più

Reggi qui un attimo al teatro Sala Ichòs | Recensione
reggi qui un attimo

La compagnia Eva & Lola, sabato 17 maggio 2025 alle ore 21.00 presenta al Teatro Sala Ichos di S. Giovanni Scopri di più

Rosalba di Girolamo è Circe, maga e donna, all’Orto Botanico per Brividi d’Estate
Rosalba di Girolamo Circe

Il 23 e 24 luglio il mito rivive al Real Orto Botanico di Napoli: va in scena, per la rassegna Scopri di più

Don Giuann de Il Demiurgo, tra seduzione, resistenza e nichilismo
don giuann

Breve recensione dello spettacolo Don Giuann della compagnia "Il Demiurgo" Resistere. Re - esistere. Esistere di nuovo, nonostante una fiumana Scopri di più

A proposito di Desiree Sequino

Vedi tutti gli articoli di Desiree Sequino

Commenta