Marcello Cotugno, Oh scusa dormivi: il tramonto di un amore

Oh scusa dormivi: fino al 9 febbraio, al Ridotto Mercadante, Marcello Cotugno porta in scena il dramma di un amore al tramonto, quello raccontato da Jane Birkin.

Quando nel 1992 Jane Birkin scrive il testo di Oh scusa dormivi, l’attrice e cantante, dopo le relazioni con Serge Gainsbourg, coautore della nota e scandalosa canzone Je t’aime! Moi non plus, e Jacques Doillon, è evidentemente in una fase di bilanci e riflessioni: il testo, infatti, non racconta una storia, una vicenda personale, ma la cronaca di qualunque rapporto, ormai logoro, sia al tramonto. Una camera da letto fa da teatro a questa notte di scontri, di domande, di gesti disperati, di nostalgie e ricordi, di chiarimenti e nuove discordie.

La bellezza oggi è levigata e liscia, come ci ricordano gli oggetti/fetticcio del nostro quotidiano, privi di pieghe e rughe. Tutto oggi è e deve sempre essere nuovo, rinnovabile ma non riparabile. Questo in sunto il pensiero del filosofo Byung- Chul Han che ben diagnostica il male del nostro tempo: l’incapacità di riparare, di ricucire. Questo è il problema che affligge i due protagonisti: un uomo stanco e una donna che si attacca a brandelli di dignità, di credibilità pur di non lasciare andare l’uomo che forse non ama più, che forse non ha mai amato. Fissa la presenza, nell’assenza, di un terzo uomo, che abita il passato e con cui si cerca di misurare il presente.

Il regista Marcello Cotugno descrive così questa stagione amorosa:

“Ecco che i due protagonisti, passati ormai i quarant’anni, in una lunga notte di dubbi, indagano sulla loro relazione, sul loro amore, che forse non c’è più o che forse non c’è mai stato, perché minacciato costantemente dalla presenza assenza di un terzo incomodo. Le domande si ripetono: mi ami ancora? Sono bella? Nella lunga notte, ispirata anche alla relazione che la Birkin ebbe con Serge Gainsbourg, è in ballo qualcosa di più delle risposte che lei sta cercando da lui. Un bilancio esistenziale, che è anche un grido di allarme per tutti noi: provare a non fuggire dalle nostre responsabilità per tentare, attraverso il dialogo e l’analisi a tenere vivi i nostri amori, sembra una sfida interessante e possibile”.

Il testo della Birkin, tradotto da Giulia Serafini, ha, quindi, le ambizioni di una riflessione generale sul nostro tempo e sui sentimenti precari e liquidi che lo animano: ma forse il tentativo di decontestualizzare e astrarre la storia per farne un esempio è quello che più la rende lacunosa, incompleta. I dialoghi sono troppi per una coppia in crisi, i silenzi troppo pochi per una notte di riflessione, le azioni e l’avvicendarsi degli eventi troppo rapidi perchè possano accadere nello stretto raggio di una notte.

All’interno dello spettacolo di Marcello Cotugno, una sorta di contest: partecipa allo spettacolo con un bacio

Dato il tema della messa in scena e in omaggio a Jane Birkin, simbolo della libertà sentimentale, la coppia di spettatori disposta a darsi un bacio durante lo spettacolo (una coppia per ogni replica) usufruirà di 1 biglietto omaggio da ritirare presso la biglietteria del teatro Mercadante.

Fonte immagine: teatrostabile.it

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