Sabato 3 maggio il teatro TRAM è stato il palcoscenico della presentazione di Neapolis 25, una rassegna che racconterà Napoli attraverso una pluralità di voci e argomenti cerchiati in 25 eventi, da maggio a dicembre 2025. L’ideatore di questo progetto, il cui obiettivo è celebrare i 2500 anni della città, è il drammaturgo e fondatore della compagnia del Teatro dell’Osso, Mirko Di Martino.
L’intento di Neapolis 25
Come ha spiegato Mirko Di Martino, lo scopo di Neapolis 25 è narrare l’anima di Napoli attraverso una varietà di prospettive e con diversi linguaggi espressivi. Non solo teatro, dunque, ma anche musica, letteratura, reading e podcast dal vivo si intrecceranno per esaltare le molteplici sfaccettature della città. Il pubblico potrà così riscoprire figure emblematiche come Totò, Nino Taranto, Eleonora Fonseca Pimentel e Benedetto Croce, rivivere momenti storici cruciali come l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e il regno dei Borbone. A conclusione di questo viaggio, un omaggio speciale ricorderà Eduardo Scarpetta nel centenario della sua scomparsa.
Neapolis 25 si preannuncia un vero e proprio fiume di racconti, storie e personaggi che, attraverso le proprie voci, contribuiranno a disegnare un affresco vivido e completo della cultura napoletana.
Napoli in scena: cosa ci aspetta
Nell’intimo spazio del teatro, particolarmente significativo è stato l’intervento degli artisti coinvolti in alcuni degli eventi del progetto.
Francesco Luongo, attore e cantante, ha presentato lo spettacolo Echi Poetici – Odissea emotiva nei versi di Salvatore di Giacomo, che si terrà il 25 maggio proprio al teatro TRAM. Si tratterà di un percorso intenso nelle opere del poeta e nell’eredità che ha lasciato a Napoli. Luongo ha poi proseguito presentando Orizzonti mossi, a cura di Scialacore e di cui è regista. Questo spettacolo, in programma per il 14 giugno, sarà un intreccio di letteratura e musica che guiderà lo spettatore tra le onde del Mediterraneo. Poi ancora, il 13 settembre lo vedrà protagonista in Indifferentemente, un’esplorazione appassionata della canzone classica napoletana, sviscerando i ritmi unici del Sud.
Successivamente, Valeria Impagliazzo è salita sul palco per presentare Micia Nera e i Conti pomiglianesi, spettacolo in programma per il 1 giugno al teatro TRAM. Già apprezzato nella scorsa stagione teatrale proprio in questo spazio, lo spettacolo vede protagonisti dei topi costretti a diventare cantastorie per una gatta, nel tentativo di distrarla e sfuggire al suo appetito. La narrazione si snoda attraverso una raccolta di fiabe curate da Vittorio Imbriani alla fine dell’Ottocento.
Infine, con Titti Nuzzolese, sono stati introdotti altri spettacoli, quali Una splendida Serao in scena il 18 maggio, in cui protagonista è la voce di una grandissima e acuta giornalista e scrittrice, Matilde Serao. Ha poi concluso il suo intervento introducendo Regine sorelle, scritto e diretto da Mirko Di Martino, che ripercorre il periodo della Rivoluzione Francese attraverso la storia di Maria Antonietta e Maria Carolina d’Asburgo, quindi di un legame intenso, destinato però a spezzarsi.
A chiudere il cerchio delle presentazioni è stato Fabio Pappacena il quale, in vista dello spettacolo previsto per la serata e intitolato Una sirena, di cui è stato regista e che omaggia uno dei miti più famosi legati a Napoli, quello di Partenope, ha rapito la sala con uno splendido scritto di Michela Murgia circa il tema delle diversità.
Un anniversario da vivere
Il progetto si appresta ad aprire, in conclusione, le danze a un’immensa pluralità di temi e mezzi, scovando, tra gli scorci di storie, musiche e parole, un legame profondo con un pozzo culturale quale è l’universo partenopeo e che, viaggiando tra l’antico e il moderno, promette di regalarci sussulti ed emozioni, nuove visioni e nuovi occhi.
Fonte immagine: Teatro TRAM