Pour un oui o pour un non di Pier Luigi Pizzi al Mercadante

Pour un oui o pour un non

Pier Luigi Pizzi porta in scena al Mercadante la sua versione di Pour un oui ou pour un non, celebre commedia della scrittrice francese Nathalie Sarraute cui rendono pregevole omaggio le interpretazioni di Umberto Orsini e Franco Branciaroli.

Un salotto protetto da altissime librerie bianche, al centro un divano rosso e tutto intorno un’atmosfera che potrebbe offrire riparo al più schivo degli esseri umani. Rintanato nel suo nascondiglio un uomo che non aspetta nessuna visita. D’improvviso la sua quiete è interrotta dall’irruzione di un amico di vecchia data la cui missione è da subito chiara, scoprire i motivi che hanno allontanato il padrone di casa e tentare di ricucire un rapporto che li ha accompagnati per tutta la vita.  A misurare la distanza tra i due vecchi amici sono parole che non ci sono state ma che restano lì come se ci fossero state, parole sbagliate o pronunciate con un tono che le ha rese tali.

C’è qualcosa di non detto o qualcosa detto in malo modo che ha turbato la serenità dell’amico, spingendolo ad interrompere bruscamente i rapporti con l’uomo che ora si aggira per casa sua cercando di cogliere il senso di questo suo lungo silenzio. Imperdonabile è stata quell’ultima espressione pronunciata dall’amico, ancor più gravi sono state tutte le parole che sono rimaste sospese nel suo silenzio, rese pesanti da un tono di degnazione che non è passato inosservato all’amico offeso. 

Ne nasce una conversazione surreale, in cui le parole dette e non dette diventano colpe gravissime, macchie indelebili che hanno compromesso irrimediabilmente un rapporto che pure sembrava longevo e sincero. I due amici intrecciano i loro punti di vista tessendo interminabili ragnatele di opinioni, incredulo dinanzi a tanta ostinazione l’uno, sorpreso dall’impossibilità di comunicare il suo turbamento l’altro. E’ una girandola vorticosa di punti di vista e incomunicabili stati d’animo quella che avvolge i due protagonisti, un duello in cui i due contendenti si avvicinano e si allontanano continuamente senza trovare mai un equilibrio; è il ripetersi di un meccanismo già collaudato, perché in fondo l’amico offeso è fatto così, è un uomo capace di chiudere bruscamente i rapporti con un amico soltanto pour un oui ou pour un non.

Pour un oui ou pour un non è una raffinata disputa sul potere delle parole, sulla possibilità che esse hanno di fare e disfare equilibri e relazioni. Le parole non dette, e ancor più le sfumature di certe intonazioni, diventano nella commedia della Sarraute affilatissimi coltelli che posso separare inesorabilmente destini ed allontanare esistenze. Nello spettacolo di Pizzi il potere delle parole non dette diventa una presenza viva sulla scena, il co-protagnonista inatteso che spariglia tutti i giochi. Duellanti di rara bravura, Orsini e Branciaroli danno vita ad un raffinato gioco di ruoli, un incessante scambio di battute che colpiscono sempre il segno pur lasciando in vita l’avversario affinché la tensione non si estingua mai. Pour un oui ou pour un non è uno spettacolo di stupefacente grazia e intelligenza, uno spettacolo che almeno una volta nella vita andrebbe gustato.

 

Fonte Immagine: Teatro di Napoli

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A proposito di Rossella Siano

Napoletana di nascita e per vocazione. Appassionata di letteratura e scrittura nonostante la scelta di una professione molto poco poetica. Provo ad aggiungere poesia attraverso la condivisione di pensieri ed emozioni in queste pagine.

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