Dopo il ritorno del Nuovo Teatro Ateneo durante la stagione teatrale 2024/25, la direzione tecnico-artistica di Velia Papa rinnova l’offerta del teatro dell’Università La Sapienza con un programma che vuole portare sul palcoscenico una geografia mondiale complessa e dai molteplici significati.
Le dichiarazioni della direzione
Durante la conferenza stampa della nuova edizione della stagione teatrale, sono intervenuti oltre alla direttrice tecnico-artistica Velia Papa, anche la rettrice dell’Università La Sapienza Antonella Polimeni e il direttore del Centro Sapienza Crea-Nuovo Teatro Ateneo Marco Bevenuti. Le tre figure organizzative del Nuovo Teatro Ateneo hanno ribadito l’importanza culturale che il teatro ha, non solo come luogo di spettacolo, ma anche come laboratorio sperimentale che permette di vivere mondi diversi dai nostri, basati su linguaggi e forme artistiche differenti dalle nostre, che oggi più che mai sono fondamentali per comprendere il mondo intorno a noi.
Il programma della nuova stagione
La seconda stagione del Nuovo Teatro Ateneo sarà composta da 17 eventi e 4 opere fuori programma. L’evento di apertura sarà un omaggio a Bob Wilson (8 Ottobre), il leggendario drammaturgo d’avanguardia statunitense appena scomparso che più di tutti ha saputo trasformare il teatro in un luogo di visioni e immagini. Durante questo omaggio Aleksandra Jovicevic e Marta Marchetti parteciperanno ad un dialogo moderato da Giorgio Barberio Corsetti, l’intento di questa prima serata è quello di celebrare un figura fondamentale della drammaturgia del XX secolo che ha saputo aprire nuove strade alla scena teatrale contemporanea, rendendo il palcoscenico uno spazio di ricerca e sperimentazione. Gli altri eventi in programma permetteranno agli spettatori di viaggiare attraverso culture di tutto il mondo, si passerà dalla Grecia rappresentata da “Titans” (23 Ottobre), per la Palestina con l’opera di Samaa Wakim “Losing it”, (12 Marzo) si viaggerà anche in Algeria, la cui compagnia Hekàu porterà sul palcoscenico l’opera “Min el Djazair” (17 Marzo), il Sud Corea sarà anch’esso rappresentato grazie all’opera di Sunny Kim “Raki: weaving transcultural songlines” (27 Novembre) in collaborazione con l’ensemble musicale MuSa Jazz e l‘India con “Parvati Viraham” (7 Maggio) ma non solo, saranno presenti infatti anche opere dalla Francia, dal Regno Unito e dai Peasi Bassi. Questo ensemble di cullture ha lo scopo di permettere agli spettatori di riflettere sulla violenza e sulla memoria, sul mondo in cui ci troviamo e il futuro che ci attende.
La novità del programma di quest’anno è la collaborazione tra il teatro e l’IILA, l’organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana. Questa collaborazione mira a portare sul palcoscenico del teatro dell’università un focus sulla drammaturgia contemporanea latinoamericana, attraverso tre spettacoli provenienti rispettivamente da Cile, Perù e Messico. La presenza delle opere “Aprendan del fuego” , “Uproar” e “Mi madre y el Dinero” fanno parte di un accordo bilaterale che ha l’obiettivo di promuovere un dialogo interculturale concreto, che favorisca scambi tra i paesi membri a livello formativo, scientifico e culturale.
Non solo teatro
La nuova stagione del Nuovo Teatro Ateneo proietta l’istituzione della Sapienza ad essere non solo un elenco di titoli ma un percorso che attraversa paesaggi culturali complessi, che si nutre di una consapevolezza storica e civile e che restistuisce al teatro la sua funzione originaria di specchio critico della società e motore di trasformazione sociale. Per raggiungere questo obiettivo di progetto culturale a 360 gradi saranno fondamentali gli incontri degli studenti con gli artisti, oltre ai laboratori che sperano di poter coniugare didattica ,ricerca e sperimentazione per poter permettere ai partecipanti di poter comprendere pienamente il mondo intorno a noi.
(Fonte immagine: Ufficio Stampa Sapienza Crea)