Las Mariposas al Teatro Torpignattara | Recensione

Las Mariposas

Las Mariposas, andata in scena al Teatro Torpignattara, è  un’opera musicale e teatrale che si addentra nella tragica vicenda delle sorelle Mirabal (Patria, Minerva e María Teresa), figure fondamentali della storia contemporanea dominicana assassinate il 25 novembre 1960 dalla dittatura di Rafael Trujillo.

La forza della memoria contro la tirrania

La storia delle sorelle Mirabal, conosciute anche con il soprannome “Las Mariposas” (Le Farfalle), rappresenta un capitolo cruciale della storia dominicana e un simbolo di resistenza all’oppressione. La loro tenace opposizione al regime autoritario di Trujillo, che governò il paese per oltre trent’anni con pugno di ferro, le trasformò in icone della lotta per la libertà e i diritti umani. L’opera teatrale si propone quindi di mettere in luce il coraggio e la determinazione che le caratterizzarono, e di contestualizzare la loro azione all’interno di un filone di teatro civile che si confronta con tematiche storiche di forte impatto sociale.

Le voci de Las Mariposas al Teatro Torpignattara

L’interpretazione dei ruoli principali è stata affidata a un cast femminile composto da Susanna Cardano, Irene De Paolis, Angela di Brizio e Valentina Rosaroni. le cui perofrmance sono orientate a rappresentare i profili psicologici e umani delle tre sorelle, non solo le loro gesta durante il periodo di terrore che hanno vissuto– la fede e la forza tranquilla di Patria, l’intelletto acuto e lo spirito rivoluzionario di Minerva, la giovinezza e l’entusiasmo combattivo di María Teresa – nonché la profondità dei legami che le univano di fronte al regime. Le quattro attrici incarnano non solo le protagoniste storiche, ma anche le emozioni universali che attraversano ogni atto di resistenza: la paura, la speranza, l’amore, il dolore. La loro prova è intensa, empatica e profondamente umana. Ogni gesto, ogni parola pronunciata vibra di autenticità e coinvolge lo spettatore in una spirale emotiva che non lascia indifferenti.

L’elemento musicale, eseguito dal vivo da Santi Morana e M. Laura Satta, ha svolto una funzione narrativa fondamentale. Le loro note non fanno da semplice sfondo, ma dialogano con le voci delle attrici, amplificano i momenti di tensione, accarezzano le pause drammatiche, rafforzano la carica simbolica delle scene. La musica diventa così un personaggio ulteriore  che lega le emozioni del pubblico a quelle delle protagoniste. La regia di Angela Ricci si basa su una grande cura e sensibilità scenica. Lo spazio è essenziale, ma carico di significato. Pochi oggetti, luci sapientemente dosate, movimenti calibrati: tutto concorre a creare un’atmosfera densa, a tratti onirica, che lascia spazio alla riflessione senza mai cadere nel didascalico. La narrazione non segue un ordine cronologico rigido, ma si muove tra presente e passato, tra ricordi e visioni, mettendo in risalto il carattere universale e senza tempo della vicenda.

Las Mariposas: Un monito contro la violenza

Las Mariposas è uno spettacolo che non solo rende omaggio alla memoria delle sorelle Mirabal, ma invita a una riflessione urgente e necessaria. In un momento storico in cui le libertà civili e i diritti delle donne sono ancora troppo spesso minacciati, questa storia assume un significato ancora più profondo. È un richiamo a non dimenticare, a non arrendersi, a credere che anche nei momenti più bui ci sia spazio per il coraggio e per la dignità. La forza dello spettacolo sta proprio nella sua capacità di parlare a tutti: giovani e adulti, donne e uomini, spettatori esperti o semplici curiosi. Las Mariposas non è solo teatro, è memoria viva, è impegno civile, è arte che resiste e che libera.

Fonte immagine in evidenza: archivio personale

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