Jirō Taniguchi (1947-2017) è stato uno dei più grandi maestri del manga gekiga (fumetto per un pubblico adulto), capace di creare opere dalla poetica unica. Il suo stile narrativo, intriso di una profonda sensibilità, ha costruito un ponte tra la tradizione giapponese e il fumetto europeo, ottenendo un successo straordinario in particolare in Francia. La sua arte, caratterizzata da un disegno pulito e realistico, riesce a raccontare le emozioni con un’autenticità disarmante, trasformando la quotidianità in un’esperienza profonda.
Indice dei contenuti
Le opere essenziali di Jirō Taniguchi
| Opera | Perché leggerla (l’esperienza che offre) |
|---|---|
| Quartieri lontani | Per chi cerca una storia profonda e toccante sul tema della memoria e della seconda possibilità. |
| L’uomo che cammina | Un invito a rallentare e a riscoprire la bellezza dei piccoli gesti e del mondo che ci circonda. È il manifesto della sua arte. |
| L’olmo e altri racconti | Per apprezzare la sua capacità di rendere universali le emozioni di persone comuni attraverso brevi e delicate storie. |
Quartieri lontani: un viaggio nella memoria
Pubblicato in Giappone nel 1998, Quartieri Lontani è una delle opere più celebri di Taniguchi, premiata in Europa con riconoscimenti prestigiosi come quelli del Festival International de la Bande Dessinée d’Angoulême. Il protagonista, Hiroshi, è un impiegato di 48 anni che, dopo un viaggio d’affari, si ritrova catapultato nel suo passato, nel corpo del sé stesso quattordicenne. Pur mantenendo la sua coscienza di adulto, rivive la propria adolescenza, avendo l’opportunità di comprendere eventi familiari che all’epoca gli erano oscuri. È una riflessione toccante sulla nostalgia, sulla rielaborazione del passato e sulle scelte che definiscono una vita.
L’uomo che cammina: la poetica della contemplazione
Considerato il manifesto della sua poetica, L’uomo che cammina (1990) è un’opera quasi completamente priva di dialoghi. Il manga ci proietta in un Giappone rurale e tranquillo, dove il tempo scorre lentamente. Seguiamo il protagonista senza nome nelle sue passeggiate, riscoprendo con lui il piacere di osservare i dettagli insignificanti del mondo: un albero, le attività dei passanti, la città di notte. È un capolavoro del genere slice of life (“frammento di vita”) che, come sottolineato da testate specializzate come Fumettologica, invita il lettore a rallentare e a trovare la bellezza nell’ordinario, in netta controtendenza con la frenesia della società moderna.
L’olmo e altri racconti: la bellezza del quotidiano
Questa raccolta di storie brevi, basata sui racconti di Ryuichiro Utsumi, mette in luce la straordinaria capacità di Taniguchi di catturare piccole epifanie quotidiane. Ogni racconto apre una finestra sulla vita di persone comuni, facendoci partecipare alle loro emozioni: l’attaccamento a un vecchio olmo che rischia di essere abbattuto, la preoccupazione di due nonni per la nipotina, il dolore per una perdita. Taniguchi dimostra qui la sua maestria nel rendere universali e toccanti i sentimenti più semplici e genuini.
Fonte immagine in evidenza: Pixabay
Articolo aggiornato il: 27/09/2025

