Il Teatro Nuovo presenta la stagione 2023/2024

Il Teatro Nuovo presenta la stagione 2023/2024

Pronti per il cambio di stagione?

Il Teatro Nuovo sì e infatti per i futuri trecento anni dalla sua prima apertura di sipario che si celebreranno durante la stagione, ha presentato un programma molto ricco per l’anno 2023/2024. Già protagonista di altri spettacoli curiosi, avamposto culturale nel cuore di Napoli ai Quartieri Spagnoli, il Teatro Nuovo ha cercato di proporre un programma che seguisse l’animo della città tra la nostalgia dell’antico e la ricerca del nuovo. Gli spettacoli in programmazione, che partiranno dal 9 novembre 2023, abbracceranno stili e ricerche diverse includendo drammaturgie classiche rivisitate e drammaturgie contemporanee, con particolare attenzione ai giovani.

Il cambio di stagione del Teatro Nuovo

Sostiene il direttore del Teatro Nuovo, Alfredo Balsamo: «Il programma della prossima stagione s’inserisce nel solco della continuità e, al tempo stesso, delinea con pragmatismo l’ambizione dell’offerta, sempre più in linea con la storia della sala di via Montecalvario, che raggiungerà durante la stagione l’importante traguardo dei trecento anni dalla prima apertura del sipario».

Saranno questi presupposti che animeranno la nuova stagione 2023/2024 del Teatro Nuovo, non soltanto per quanto riguarda gli spettacoli scelti per la programmazione ma anche per le attività di incontri e laboratoriali. Infatti, ci sarà un ciclo di sei incontri sul Mito, sull’Epos e sulla Tragedia a cura dell’autrice Valeria Parrella, intitolato Classici sovversivi proprio per evidenziare la loro eterna attualità ed i modi in cui vengono percepiti nella cultura odierna. Ma non solo, dopo lo stop al Nuovo Teatro Sanità, Mario Gelardi ha trovato al Teatro Nuovo lo spazio per continuare il suo laboratorio di scrittura creativa drammaturgica, Dramma Lab, per continuare a individuare ed a dare voce ai giovani artisti, che al giorno d’oggi pare sempre di più trovino meno opportunità per esprimersi, nel panorama teatrale soprattutto. E si spera che con tutte queste iniziative, anche per la posizione geografica del teatro dalla storia complessa sulla quale ci sarebbe da aprire un dibattito molto più ampio, il Teatro Nuovo spalanchi le porte all’approfondire la sua responsabilità di polo culturale. Ma adesso, guardiamo alla stagione che già di per sé offre spunti interessanti sui quali ci sarà da riflettere sicuramente.

Senza procedere necessariamente per ordine cronologico, partiamo subito dal recupero dei classici del teatro intramontabili: il Teatro Nuovo ha deciso di portare sul suo palcoscenico Tre. Le sorelle Prozorov, tratto da Anton Cechov, adattato e diretto da Giovanni Meola e interpretato da Roberta Astuti, Sara Missaglia e Chiara Vitiello; a seguire, I Macbeth, da William Shakespeare, adattato da Francesco Niccolini, diretto da Vetrano e Randisi e interpretato da Enzo Vetrano, Stefano Randisi, Giovanni Moschella e Raffaella D’Avella.

Un certo spazio sarà dedicato dal Teatro Nuovo anche alle drammaturgie non italiane, con un’interessante apertura di confini: si aprirà la stagione con un testo di Èric-Emmanuel Schmitt, Variazioni enigmatiche, tradotto e adattato da Glauco Mauri, diretto da Matteo Tarasco e interpretato da Glauco Mauri e Roberto Sturno; ancora, un testo che sarà protagonista anche del Campania Teatro Festival, Tutte le notti di un giorno di Alberto Conejero, diretto da Manuel Di Martino e con l’interpretazione di Claudio Di Palma e Marina Sorrenti e con le scenografie degli allievi dell’Accademia Belle Arti di Napoli; poi, tratto da una storia vera ci sarà Come tutte le ragazze libere. Un tentativo di libertà in una piccola città, per un progetto di Paola Rota, la bosniaca Tanja Sljivar e Simonetta Solder e interpretato da Silvia Gallerano, Irene Petris, Simonetta Solder, Sandra Toffolatti, Sofia Celentani, Sara Maffodda, Martina Massaro, Sylvia Milton e Lara Ceresoli; infine, il celebre Anna dei miracoli di William Gibson diretto da Emanuela Giordano, interpretato da Mascia Musy, Fabrizio Coniglio, Anna Mallamaci e Laura Nardi.

Al Teatro Nuovo verranno indagati anche altri numerosi stili, come: l’interpretazione musicale con Volevo essere un tuffatore, musicato cantato e recitato dal celebre gruppo Musica da ripostiglio; la danza con Graces, una coreografia di Silvia Gribaudi con la stessa e Siro Guglielmi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo. Ancora, ci saranno due monologhi: uno per luce sola di Fabio Pisano pensato e scritto su misura dell’attore Nando Paone, Sagoma, diretto e gestito da Davide Iodice; un altro ma questa volta un pezzo di stand-up comedy, con Stupida Show! interpretato da Paola Minaccioni, scritto da Gabriele di Luca e diretto dallo stesso con Massimiliano Setti.

Saranno affrontati sul palco del Teatro Nuovo questioni politiche e sociali con: Gerico innocenza rosa. Ogni genere d’amore, scritto e diretto da Luana Rondinelli e interpretato da Valeria Solarino, che abbraccerà tutte le questioni legate all’identità di genere e sessuale, un tema più che mai attuale; ci sarà in scena un testo che già dal titolo si presenta da solo, ovvero Sesto potere. Nascita di una democrazia violata dall’odio, dal denaro e dalla vendetta, scritto e diretto da Davide Sacco – già applaudito al Teatro Bellini – e interpretato da Francesco Montanari e Cristiano Caccamo; poi, un progetto e una drammaturgia di e con Fabrizio Gifuni, Con il vostro irridente silenzio. Studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro.

Per concludere,  al Teatro Nuovo ci saranno altri spettacoli aperti a penne contemporanee: Corvidae. Sguardi di specie scritto, diretto e interpretato da Marta Cuscunà; Love me, scritto da Antonio Tarantino e diretto e interpretato da Licia Lanera; Dall’altra parte. 2+2=?, scritto e diretto da Emanuele D’Errico, interpretato dallo stesso insieme con Dario Rea, Francesco Roccasecca e la voce di Clarta Bocchino.

 

Fonte immagine: Ufficio Stampa Teatro Nuovo  

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A proposito di Francesca Hasson

Francesca Hasson è giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2023. Appassionata di cultura in tutte le sue declinazioni, unisce alla formazione umanistica una visione critica e sensibile della realtà artistica contemporanea. Dopo avere intrapreso gli studi in Letteratura Classica, avvia un percorso accademico presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e consegue innanzitutto il titolo di laurea triennale in Lettere Moderne, con una tesi compilativa sull’Antigone in Letterature Comparate. Scelta simbolica di una disciplina con cui manifesta un’attenzione peculiare per l’arte, in particolare per il teatro, indagato nelle sue molteplici forme espressive. Prosegue gli studi con la laurea magistrale in Discipline della Musica e dello Spettacolo, discutendo una tesi di ricerca in Storia del Teatro dedicata a Salvatore De Muto, attore tra le ultime defunte testimonianze fondamentali della maschera di Pulcinella nel panorama teatrale partenopeo del Novecento. Durante questi anni di scrittura e di università, riscopre una passione viva per la ricerca e la critica, strumenti che considera non di giudizio definitivo ma di dialogo aperto. Collabora con il giornale online Eroica Fenice e con Quarta Parete, entrambi realtà che le servono da palestra e conoscenza. Inoltre, partecipa alla rivista Drammaturgia per l’Archivio Multimediale AMAtI dell’Università degli studi di Firenze, un progetto per il quale inserisce voci di testimonianze su attori storici e pubblica la propria tesi magistrale di ricerca. Carta e penna in mano, crede fortemente nel valore di questo tramite di smuovere confronti capaci di generare dubbi, stimolare riflessioni e innescare processi di consapevolezza. Un tipo di approccio che alimenta la sua scrittura e il suo sguardo sul mondo e che la orienta in una dimensione catartica di riconoscimento, di identità e di comprensione.

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