Marco Zurzolo e la sua band a bordo di MSC World Europa

Marco Zurzolo e la sua band ospiti a bordo della MSC World Europa.

Abbiamo intervistato Marco Zurzolo e la sua band, ospiti a bordo della MSC World Europa per il ciclo di eventi “Un mare d’Incontri”.

Lunedì 1 luglio alle ore 14.30 è tornata in scena la musica a bordo della nave da crociera MSC World Europa, ormeggiata nella Stazione Marittima del porto di Napoli per Un mare d’Incontri, il ciclo di spettacoli ed eventi culturali che MSC Crociere offre da tempo gratuitamente, e che si tiene su un palco decisamente insolito, affacciato su una delle più belle piazze della città.

Per questo ultimo incontro estivo, ad allietare gli spettatori accolti a bordo con un gradito cocktail di benvenuto è stato l’inconfondibile sax alto del noto sassofonista e compositore partenopeo Marco Zurzolo, accompagnato dalla sua fantastica band, quasi tutti allievi (o ex allievi) del Conservatorio di Musica Giuseppe Martucci di Salerno (Roberto Ziaco al pianoforte, Franco Amato al basso, Enrico Di Meglio alla batteria, Francesco Di Mauro alla chitarra, Donato Verace alla tromba, Massimo Castagnini al Sax tenore, Mario Verace Sax contralto, Gabriella Grossi Sax Baritono, Alessandro Tedesco al trombone e la voce di Cassandra Pepe).

Un mare di emozioni e vibrazioni

Un viaggio emozionante nella memoria quello che ci hanno fatto vivere Marco Zurzolo e la sua band con O fischio ca nun fa paura: uno spettacolo intenso, appassionato, con tanti brani vibranti tratti dal romanzo musicale omonimo, edito da Colonnese Editore e scritto dal Maestro Zurzolo, che ha trasportato magicamente tutti gli spettatori indietro nel tempo, esattamente a pochi giorni prima della storica data dell’inizio delle eroiche quattro giornate di Napoli: il 27 settembre 1943.

Marco Zurzolo: il romanzo O fischio ca nun fa paura

Il romanzo narra la storia di un popolo, quello napoletano, che ha vissuto le atrocità della guerra ma che al contempo ha voglia di rinascere, di ricominciare a vivere e sognare; è la storia di una banda di musicisti e, in particolare, dei tre giovani protagonisti, Nicola l’Indiano, Tonino ‘o Niro (il sassofonista, che Marco Zurzolo ha confessato essere il suo alter ego) e Ciro ‘o Russo, che reagiscono all’orrore dei bombardamenti con quello che sanno fare meglio: suonare. I tre ragazzi suonano e al contempo sognano di formare una band una volta finita la guerra, ma intanto fischiano, più forte delle bombe, fino a non sentire più quel rumore incessante e straziante, fino a non sentire più la paura e il dolore che li circonda, grazie al potere magico della musica.

Marco Zurzolo e la sua band: un excursus nei mitici anni ‘60 e ‘70

Una storia inventata ma anche un po’ autobiografica, come racconta lo stesso Marco Zurzolo agli spettatori durante la performance musicale; un racconto con tanti aneddoti e ricordi di infanzia, ispirato a fatti e personaggi della sua vita personale e professionale e agli storici gruppi musicali degli anni ‘60 e ‘70, che hanno profondamente influenzato la sua carriera: gli Showmen, con i mitici Franco Del Prete, Mario Musella e James Senese, e inoltre Napoli Centrale.

Intervista a Marco Zurzolo

Innanzitutto, complimenti Marco per questa esibizione, per la tua band, tutti musicisti eccezionali. Come si fa a non emozionarsi! Tra un brano e l’altro, nel tuo racconto hai citato diversi personaggi: a quali di questi sei particolarmente legato?

A tutti, perché fanno parte della mia vita. Parlo di James, perché è stato lui che ho visto per la prima volta suonare il sax. Sono stato innamorato della musica degli Showmen, è la prima musica che ho ascoltato, avevo sette anni. Pino, invece, era un amico di Rino, ha vissuto a casa mia, è stato un fratello per noi. Ma tutti i musicisti mi hanno lasciato qualcosa. Faccio dei pezzi in questo libro-disco anche di Eugenio Bennato, perché Eugenio è stato per me un papà, un maestro, un professore, perché ho suonato con lui più di dieci anni con “Musicanova” e quindi ho inserito nel libro “Brigante se more”. Quindi non ti posso dire in particolare uno. La nostra vita è fatta di ricordi, nel nostro bagaglio mettiamo ricordi e così cresciamo anche noi.

Che storia fantastica, continueremmo ad ascoltare Marco Zurzolo per ore, ma il tempo stringe. 

Dimmi Marco, con la tua band hai qualche altro progetto in corso o in serbo? 

Abbiamo qualche progetto, io già ne ho fatto un altro, si chiamaDint ‘o scuro”, un lavoro proprio sulle quattro giornate di Napoli, è un altro racconto che ho scritto per Marotta&Cafiero Editori, in memoria di una città che eroicamente si è liberata da sola. Come tu ben sai, dal 27 al 30 settembre i napoletani si sono scocciati, sono usciti per le strade e si sono liberati dai nazi-fascisti. Questa è stata una roba unica, perché dai napoletani, dal loro esempio, che anche al nord i partigiani si sono attivati ed è venuta fuori “Bella ciao” e quindi nel libro ricordo tutto ciò.

Fonte immagini: Archivio personale (nelle foto Marco Zurzolo e la sua band)

 

 

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A proposito di Martina Coppola

Appassionata fin da piccola di arte e cultura; le ritiene tuttora essenziali per la sua formazione personale e professionale, oltre che l'unica strada percorribile per salvare la società dall'individualismo e dall'omologazione.

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