Camini a gas: quando sono consigliati e come funzionano

La combustione del gpl o del metano è ciò che garantisce il funzionamento di un camino a gas. I modelli presenti sul mercato fino a pochi anni fa generavano una fiamma non molto diversa da quella prodotta da un fornello classico; le tecnologie di più recente introduzione, invece, permettono di vedere una fiamma uguale a quella di un camino a legna tradizionale. Anzi, in molti casi non ci si rende neppure conto della differenza e, guardando un camino a gas, non ci si accorge che si tratta di un focolare che sta funzionando senza la combustione della legna. In particolare, i camini di Paolo Barzotti rappresentano la soluzione ideale per chi mira all’acquisto online di camini a gas di ottima qualità a prezzi concorrenziali.

Il funzionamento di un camino a gas

A differenza di quel che avviene con un caminetto elettrico o con un biocamino, il camino a gas per poter funzionare ha sempre bisogno di una canna fumaria, che serve a eliminare i residui che vengono generati nel corso della combustione del gas. A tal proposito, è sempre preferibile far riferimento a un tecnico esperto e delegare a lui tutte le operazioni di installazione, così da essere certi che essa venga effettuata nel modo giusto. Per un camino a gas, la canna fumaria è coassiale; si tratta, a ben vedere, di una canna fumaria doppia. Infatti, una canna fumaria è all’interno dell’altra; la canna dalla parte esterna aspira l’aria in modo che la stessa entri all’interno della camera di combustione. I residui vengono eliminati, invece, dalla canna fumaria interna.

La canna fumaria di un camino a gas

Il camino a gas, come si è detto all’inizio, può funzionare a gpl o a metano: nel primo caso è necessario un allaccio alla bombola, mentre nel secondo caso si ricorre a un allaccio diretto all’impianto. In tutti i casi, la canna fumaria è un monoblocco di dimensioni importanti, e presuppone non solo l’allaccio al gas, ma anche una gestione ottimale dei residui. Questo è il motivo per il quale non si può pensare di adottare un vecchio camino ormai in disuso, anche se riqualificato: infatti, un lavoro simile non potrebbe essere certificato e non garantirebbe gli standard di sicurezza necessari. Che cosa fare, allora, se si dispone già di un focolare classico e si ha in mente di installare un camino a gas? Molto semplicemente, è necessario rimuovere l’altra struttura.

Perché scegliere un camino a gas

Lo scopo principale di un camino a gas è rappresentato dalla funzione di riscaldamento. Stiamo parlando, in effetti, di un tipo di focolare concepito per riuscire a scaldare un ambiente la cui superficie sia compresa, più o meno, tra i 160 e i 120 metri quadri. Sin dalla produzione il camino deve essere certificato. Nella maggior parte dei casi, i focolari sono chiusi con vetro: al di là dell’effetto estetico, ciò serve ad accrescere l’efficienza e incrementare il potere riscaldante. I camini a gas di qualità non generano odore sgradevoli. È a questo che serve la canna fumaria coassiale: assicurare un ricircolo di aria doppio, così che tutti gli odori e le altre sostanze generate dalla combustione possano essere espulsi.

La gestione da remoto

Ideale per riscaldare tutti gli ambienti, il camino a gas è in grado di ottimizzare l’uso della tecnologia elettrica. Con le novità più recenti, si può perfino gestire la fiamma a distanza, usando un’app scaricata sullo smartphone, al fine di regolare non solo l’accensione della fiamma e il suo spegnimento, ma anche la sua intensità. Chi lo desidera, inoltre, ha l’opportunità di massimizzare l’effetto scenico del camino per mezzo di luci interne di colore rosso collocate alla base, sempre gestibili a distanza.

Cosa serve per installare in casa un camino a gas

Se si ha intenzione di installare un camino a gas nella propria abitazione, è indispensabile prima di tutto verificare che sia possibile installare una canna fumaria, che – come si è detto – serve a eliminare tutte le sostanze che sono generate dalla combustione. Gli altri due requisiti essenziali sono rappresentati dalle botole di ispezione e dalla presa di corrente. L’installatore, in fase di montaggio, si occuperà poi delle prese d’aria. In molti camini a gas, la canna fumaria risulta già predisposta per garantire un’installazione in orizzontale, anche per diversi metri. La canna fumaria, ovviamente, deve essere progettata e realizzata in funzione non solo della sezione, ma anche del tragitto che è necessario percorrere, così che possa essere garantito un risultato finale ottimale. D’altro canto, il posizionamento di questo elemento deve essere effettuato anche tenendo conto delle norme previste a livello locale, dato che molte amministrazioni comunali del nostro Paese non consentono gli scarichi in facciata: il che vuol dire non poter far altro che posizionare un comignolo sul tetto.

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