Comprare per necessità o per noia? Nell’era dei social, l’iperconsumismo sui social rende la linea tra bisogno e desiderio sempre più sottile.
Con il termine iperconsumismo ci si riferisce all’eccessivo consumo di beni e servizi, esasperato e spesso destinato allo spreco. È un fenomeno sempre più presente nella società contemporanea, che ci porta ad un consumismo compulsivo.
Sono diversi i fattori che alimentano questo comportamento. Ecco i più influenti:
Marketing e pubblicità
Un fattore sicuramente molto influente è l’uso di Internet e la possibilità di comprare attraverso lo shopping online. Siamo costantemente esposti a pubblicità invitanti, siti di fast fashion con capi di tendenza a prezzi stracciati, sconti pazzeschi che ci sembrano irreali e ci promettono spedizione gratis in meno di 48 ore.
Ciò ci porta a pensare, anche implicitamente, che acquistare convenga sempre e più acquistiamo, più ci sentiamo appagati. In realtà, questo è un meccanismo che ci spinge ad acquistare sempre di più.
Le pubblicità, però, non provengono solo da siti ed app, ma anche da sponsor ed influencer che ricevono prodotti gratis ed eseguono semplicemente il loro lavoro: influenzarci all’acquisto.
L’influenza dei social media

Come accennato precedentemente, l’uso eccessivo dei social media ci tiene costantemente aggiornati sulle tendenze del momento, sponsorizzate da influencer che condividono haul ed unboxing di make up, abiti ed accessori. Questi contenuti ci portano, anche inconsciamente, a voler raggiungere il loro stesso tenore di vita.
Attraverso slogan accattivanti come “non camminare, corri da…” gli influencer ci mostrano prodotti straordinari, spesso sold out. Questo meccanismo accresce il nostro desiderio di possedere quel prodotto, rendendolo, ai nostri occhi, “irraggiungibile”.
FOMO (Fear Of Missing Out), la psicologia dietro l’iperconsumismo sui social

Sui social, ultimamente si parla sempre più spesso della cosiddetta FOMO, acronimo di Fear Of Missing Out, dall’inglese – paura di perderci qualcosa. È ciò che le offerte online e annesse pubblicità riescono a trasmetterci: la paura di non riuscire a restare al passo con le tendenze, di non avere quella matita labbra, di non saper ricreare quel make up perfetto, di non avere quel paio di scarpe o quei jeans tanto alla moda.
Emblematico è il caso dell’hashtag #TikTokMadeMeBuyIt, che conta miliardi di visualizzazioni e raccoglie prodotti “consigliati” dagli utenti che, spesso senza rendersene conto, alimentano il ciclo dell’iperconsumismo sui social.
Allo stesso modo, eventi come il Black Friday o il Prime Day vengono vissuti come vere e proprie feste del consumo, dove acquistare non è più una necessità, ma un’occasione imperdibile per “non restare indietro”.
E-commerce e comodità

Un altro fattore determinante è la comodità di avere a portata di click la possibilità di acquistare. Ci basta vedere un prodotto che può interessarci, ordinarlo comodamente da casa e riceverlo in meno di 24 ore a casa con possibilità di pagare anche a rate.
Comodo, pratico e veloce, senza nemmeno uscire di casa: ciò contribuisce a farci acquistare sempre più prodotti di cui non abbiamo realmente bisogno, alimentando il fenomeno dell’iperconsumismo sui social.
Conseguenze dell’iperconsumismo sui social e come contrastarlo

L’iperconsumismo incide negativamente non solo implicitamente sulla nostra vita e sul nostro portafoglio, ma anche sul pianeta e sull’ambiente. La logica del “compra, usa e getta” ha reso la Terra una discarica a cielo aperto. Spedizioni rapide, imballaggi in plastica e trasporti continui generano emissioni di CO₂ sempre più elevate; con la differenze che ciò che per noi è consumo immediato, per il pianeta è danno duraturo.
Come risolvere il problema dell’iperconsumismo? Innanzitutto, è molto importante riflettere a lungo prima di acquistare, chiedersi se stiamo comprando per soddisfare realmente noi stessi, o semplicemente per soddisfare un attimo temporaneo; inoltre, è bene preferire e valutare, piuttosto che un nuovo prodotto, se possediamo qualche oggetto dalle caratteristiche simili;
Un altro elemento importante è sicuramente preferire la qualità rispetto alla quantità: meglio pochi prodotti, semplici e di buona qualità, che durano nel tempo; ad esempio, nel caso della moda, può essere utile preferire capi second hand o marchi che adottano misure sostenibili.
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